24 Marzo 1975: Viene tenuto presso il Richfield Coliseum, in Ohio, l'incontro, valido per il titolo mondiale dei pesi massimi di boxe, tra il campione Muhammad Ali e lo sfidante Chuck Wepner.
I pronostici sono tutti a favore del campione, sia per la sua maggiore prestanza fisica che per il suo palmares, che fa impallidire quello di Chuck Wepner. Costui, però, sorprende tutti: pur incassando numerosi pugni, in particolar modo al volto, rimane saldamente in piedi e ogni tanto ha la possibilità di sferrare qualche pugno a sua volta (e un paio di colpi scorretti, anche).
Al nono round, incredibilmente, Wepner riesce a mettere al tappeto Muhammad Ali, ma costui si rialza subito e nei round successivi tempesta ancor più di pugni il suo avversario, il volto una maschera di sangue quasi, il quale però testardamente continua a rimanere in piedi.
Fino a quando, a meno di trenta secondi dal termine della quindicesima e ultima ripresa, Muhammad Ali riesce infine a mettere al tappeto Chuck Wepner e l'arbitro pone fine all'incontro per KO tecnico.
Tra coloro che osservano il match, rimanendo affascinato dalla tenacia e dalla resistenza di Chuck Wepner, vi è un attore sconosciuto di nome Sylvester Stallone, che da questo evento trae ispirazione per uno dei film più celebri di sempre.
A seguito del match, Sylvester Stallone scrive una sceneggiatura di 90 pagine in poco più di tre giorni. In questo primo trattamento, Rocky Balboa decide di abbandonare l'incontro con Apollo Creed, in quanto non più desideroso di entrare a far parte del mondo del pugilato a livello professionistico, e apre un negozio di animali con Adrian (Adriana). Inoltre, Mickey è un razzista, Apollo è di origini giamaicane e Adrian proviene da una famiglia ebrea.
Il primo a notare la sceneggiatura è Henry Winkler, con cui l'attore ha collaborato nel film La Banda dei Fiori di Pesco (The Lords of Flatbush), che la porta presso la ABC offrendosi anche come produttore.
La rete televisiva è interessata e vuole produrne un film per la televisione, ma pone la condizione che la sceneggiatura sia totalmente rivista e riscritta da un altro sceneggiatore.
Quando Stallone viene a sapere la notizia, implora Winkler di non andare avanti con questo accordo. Lui lo accontenta e, potendo contare sulla sua fama presso la ABC grazie al personaggio di Arthur Fonzarelli di Happy Days, riacquista la sceneggiatura e la restituisce a Stallone.
L'attore effettua numerose revisioni al suo trattamento originario e, poco tempo dopo, si presenta all'audizione per un film presso i produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff. L'audizione non va a buon fine, ma Stallone informa i due produttori che è anche uno sceneggiatore e, dietro loro richiesta, porta loro la sceneggiatura di Rocky.
Winkler e Chartoff vi intravedono del potenziale e cercano di piazzare la sceneggiatura presso uno studio di produzione. La United Artists si dichiara pronto a opzionarla offrendo un budget di 2 milioni di dollari, chiedendo che nella parte del protagonista vi sia un attore rinomato quale Robert Redford, Burt Reynolds o Ryan O'Neal, mentre a Sylvester Stallone vengono proposti 350.000 dollari per l'acquisto della sceneggiatura.
Tutto suggerirebbe all'attore di accettare l'offerta, poiché all'epoca vive in uno stato di quasi povertà: ha 106 dollari in banca, sua moglie Sasha Czack è incinta e Stallone fa solo qualche saltuario lavoro come buttafuori e pulitore delle gabbie dei leoni allo zoo. Per pagare alcuni debiti e mangiare è stato inoltre costretto a vendere il suo cane Butkus (Birillo) per una somma pari a 40 dollari.
Eppure crede molto nella storia da lui concepita e vede solo sé stesso nel ruolo del protagonista, quindi col consenso della sua compagna risponde che - a meno che non gli venga garantita la parte principale - non concederà i diritti.
Alla fine la sua richiesta viene accolta, ma questo porta anche alla riduzione del budget a un milione di dollari: Winkler e Chartoff si fanno garanti di questa somma e, qualora venisse sforata, se ne assumeranno la responsabilità.
A Sylvester Stallone viene comunque richiesto che accetti di lavorare al minimo sindacale, condizione a cui acconsente. Con l'ingaggio guadagnato, l'attore può ricomprarsi Butkus.
Come regista viene scelto John Avildsen. Costui non ha mai visto in vita sua un incontro di boxe, sport che giudica abbastanza ridicolo, ma rimane catturato dalla sceneggiatura di Stallone e dalla scena in cui Rocky parla con le tartarughe, e così accetta anche una paga ridotta.
Per la parte di Adrian Pennino, viene contattata in prima battuta Carrie Snodgress, ma l'accordo economico non si conclude. Si pensa allora a Susan Sarandon, la quale è tuttavia ritenuta troppo affascinante per questo ruolo.
Vi è un'altra attrice interessata alla parte, Talia Shire, in quanto intende sottrarsi alla pesante ombra di suo fratello, il regista Francis Ford Coppola. Per questo, non ha alcun problema ad accettare una paga minima, pur essendo comparsa nei primi due capitoli de Il Padrino (The Godfather).
Per il ruolo di Apollo Creed, la prima scelta ricade su Ken Norton, un vero boxer che aveva anche affrontato più volte Muhammad Ali. Ken Norton è tuttavia una persona imponente e pesa oltre cento chili, quindi rischia di far sfigurare troppo Stallone, e inoltre non ha alcuna esperienza recitativa.
Alla ricerca di un sostituto, si effettua un'audizione a Carl Weathers, un ex giocatore di football con qualche sporadica apparizione in film minori. Mentre fa lo sparring partner per Stallone, costui si lamenta per un colpo troppo forte subito e invita il suo collega a stare più calmo. Weathers ribatte - non sapendo chi ha di fronte - che, se gli fosse permesso di incontrare un vero attore e non una comparsa, le cose andrebbero meglio.
Sylvester Stallone rimane colpito dal tono sfrontato e di audacia di Carl Weathers, così simile al personaggio di Apollo Creed, e così gli assegna la parte.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 9 gennaio 1976, tenendosi a Philadelphia e Los Angeles.
Le problematiche derivanti dal budget ridotto e risicato non tardano ad arrivare. La scena sulla pista di pattinaggio prevede nella sceneggiatura l'uso di 300 comparse, con tanto di 600 pattini, ma per via della mancanza di soldi alla fine non vi è nessuna comparsa e solo due pattini. Stallone è così costretto a riscrivere la scena per far sì che sulla pista di pattinaggio ci siano solo lui e Adrian.
Un altro necessario cambio di sceneggiatura si verifica quando Rocky si presenta presso il ring la notte prima dell'incontro e nota che il poster che lo ritrae lo presenta col colore dei pantaloncini sbagliato. Questo è un vero errore della produzione che, sempre per questione di soldi, non può essere corretto.
Ancora per risparmiare sui costi, alcuni familiari e amici di Sylvester Stallone compaiono nel cast: suo padre ad esempio è colui che suona la campanella del ring, mentre suo fratello Frank interpreta un cantante di strada.
Per la scena in cui Rocky colpisce le carni nel deposito, Stallone sferra pugni così forti da appiattire in maniera permanente le nocche delle sue mani.
Per alcune delle scene dove Rocky corre lungo le strade di Philadelphia, non viene richiesta la necessaria autorizzazione alle autorità, così la produzione è costretta a girarle in fretta e furia, tra passanti inconsapevoli, prima che arrivi la polizia. Poco prima della fine dei lavori, i sindacati cacciano la produzione da Philadelphia, ma per fortuna è rimasta solo la scena dell'incontro di boxe che si tiene in un'arena.
Per l'incontro di boxe tra Rocky e Apollo, per simulare il fatto che vi sia uno stadio pieno - in realtà vi sono al massimo cinquanta comparse - si tengono inquadrature ristrette della folla, le comparse occupano più posti per più riprese, si usa materiale d'archivio preso da altri incontri e si attenua l'illuminazione.
C'è un solo giorno a disposizione per girare il tutto, poiché nell'arena il giorno successivo si deve tenere un concorso di bellezza che non può essere rinviato.
Per dare maggiore realismo all'incontro, John Avildsen chiede a Stallone di coreografare l'intero confronto, descrivendo ogni singola mossa dei due contendenti. L'attore butta giù così 32 pagine, dove specifica in maniera minuziosa ogni singolo colpo del match.
Il realismo è conseguito, anche perché Sylvester Stallone - al termine delle riprese riguardanti l'incontro - si incrina un paio di costole, mentre Carl Weathers si procura una frattura al naso.
Le riprese si concludono il 5 marzo 1976.
Rocky viene distribuito nei cinema americani a partire dal 21 novembre 1976. A fronte di un budget di 960.000 dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale 225 milioni di dollari. Il film vince inoltre l'Oscar come Miglior Film e per la Migliore Regia.
Un successo insperato e inatteso da un progetto nato quasi per caso e girato in tempi brevissimi e con pochi soldi. Un successo che si intende bissare tramite un sequel... ma questa è un'altra storia.