Esattamente un anno fa ero immerso in un'altra realtà, un'altra realtà che aveva dovuto darsi veramente da fare per concretizzarsi. Un anno fa ero al ParmaFantasy.
Ma questa storia ha le sue radici già svariati mesi prima di quella data. Come lettore di fumetti (e, bontà di alcuni, recensore) partecipo annualmente a qualche Fiera del Fumetto e chiaramente l'idea di poterne avere una a pochi chilometri da casa mia mi emozionava e non poco. ParmaFantasy non era alla prima edizione, solo che negli anni precedenti la sua attenzione si era concentrata in maniera esclusiva sul... fantasy appunto. Ma il 2011 doveva essere l'anno della svolta, doveva essere l'anno in cui anche i comics avrebbero invaso Parma. Questa è una storia di grandi aspettative, di sogni coltivati, di speranze infrante e delusioni cocenti.
Una storia che nasce addirittura alla fine del 2010. Vi ho già parlato del mio amico Michele in un paio di occasioni, ebbene l'organizzazione della manifestazione scelse proprio lui per gestire la parte relativa alla sezione comics (il che voleva dire contattare autori, case editrici, coordinare gli incontri, ecc..., un piccolo grande incubo insomma). Un compito che venne preso con serietà e passione: mille idee in mente, alcune delle quali non si sono potute concretizzare per vari motivi. Qual era il problema principale? Che la fiera era a giugno e per queste cose le case editrici vanno contattate molti mesi prima, anche più di un anno prima.
I primi mesi del 2011 li ricordo ancora in maniera chiara: Michele si recò in tutte le principali fiere del fumetto (Mantova Comics, Cartoomics a Milano, Torino Comics) per prendere contatto con... beh, praticamente chiunque! Non solo case editrici, ma anche autori, disegnatori, ecc... Anche quelle grandi realtà editoriali con cui era evidente che ci fosse ben poca speranza. Non si dovrebbero dare giudizi di valore, è vero, ma il suo migliore risultato fu di ottenere la partecipazione di molti autori della scuderia della Sergio Bonelli Editore in vista del ventennale di Nathan Never e, ancora di più, del cinquantenario di Zagor. Moreno Burattini, Marco Torricelli, Luca Enoch, Paolo Bisi... persino il grande Gallieno Ferri diede il suo assenso.
Ogni giorno decine di chiamate, ogni settimana delle riunioni, ogni secondo delle decisioni. Due cose a tal proposito, frutto di mie opinioni personali in quanto vissute da esterno, non coinvolto ad alcun titolo nella manifestazione: mi apparve chiaro che l'entusiasmo di Michele non era condiviso dalle 'menti pensanti' del ParmaFantasy, dall'organizzazione vera e propria; e poi, avete mai visto crescere una fiera davanti ai vostri occhi? Io prima di allora le avevo solo vissute in quella giornata di partecipazione in cui decidevo di andare, qui era diverso, qui il ParmaFantasy sembrava avere una sua vita. Nasceva, cresceva, si evolveva. Un'emozione che mi porto dietro ancora oggi. Pensate dunque cosa poteva provare colui che rendeva possibile tutto questo.
Poche settimane prima della manifestazione, prevista per i giorni 11 e 12 giugno, ricevetti quello che sembrava un colpo da ko: dovevo subire un intervento chirurgico al ginocchio, entrata prevista per il ricovero in ospedale l'8 giugno... e di certo non ne sarei uscito prima di una settimana. Affranto, lo dissi a pochissime persone. Poi però... quel giorno fatidico feci solo qualche visita di routine e venni dimesso, poichè avevano deciso di spostare in avanti l'intervento: di solito per queste cose uno si arrabbia, io fui l'eccezione alla regola. C'era qualcosa di strano intorno a questo ParmaFantasy, qualcosa che non riuscivo a razionalizzare, un'emozione genuina che mi portava (molto, molto ingenuamente) a ritenere che sarebbe stata unico nel suo genere. Beh, a ben pensarci lo è stato, anche se non come lo avevo immaginato.
Ed arriviamo dunque a quelle due giornate. La cornice era il Parco Eridania e non si poteva chiedere di meglio... se siete da quelle parti fateci una passeggiata. Molti più stand dell'anno prima, inevitabilmente. Io ho parlato (ed in maniera stringata) solo dell'aspetto fumettistico, ma c'era molto altro. Partenza di buon mattino, qualche minuto per la consegna dei pass e poi via! Venni ospitato presso lo stand della Cosmic Comics e da lì assistetti all'apertura degli altri stand (accanto a me c'erano il Lateral Studio e il THZ Studio, "presagio" di futuri incontri o interviste). Prima avevo sempre vissuto il durante delle fiere, ora ne vedevo il prima e ne avrei visto anche il dopo. Anche Michele era lì, beh più o meno, in realtà in quei due giorni percorse correndo una distanza pari a due volte la circumnavigazione del globo terrestre: nemmeno Makkari poteva batterlo. E forse già lì avrei potuto intuire qualcosa, sì perchè qualcosa avevo notato... ma ne parliamo dopo.
Vidi arrivare gli autori Bonelli e fu davvero un bel momento quando 'presero d'assalto' in senso buono lo stand della Cosmic. Si era anche riusciti a fare qualcosa di unico, un albo promozionale (traduzione: agratise!) dedicato ai due festeggiati, Nathan Never e Zagor. Incontrai poi un compare comicussaro, Alfredo Goffredi, il quale fu anche il moderatore di qualche conferenza (dobbiamo ancora scattare una foto, tra l’altro). E gli zagoriani... non ne ho mai visti così tanti in vita mia e quindi non mi stupii quando, poche settimane dopo, intervistando Sergio Bonelli (ve ne ho parlato qui), mi disse che i lettori di Zagor erano superspeciali. Qualcos'altro tuttavia covava sotto la superficie: lamentele dei visitatori, certo, ma quale fiera non ne ha? Modifiche in corso d'opera, certo, ma quale fiera non ne ha? Eh beh... ma ne parliamo dopo.
Ma siccome le cose sembravano andare troppo lisce, nel primo pomeriggio Thor pensò bene di far piovere. Anzi no, mi correggo, di far... diluviare! La nota più stonata della giornata. La pioggia terminò solo negli ultimi minuti della fiera. Ci fu un appendice, però: una bella megacena con, vado a memoria, oltre 40 persone (tra cui l'affezionatamente vostro). Veramente tante, ehm, forse troppe. Una serata di cui ho come ricordo anche la foto che segue.
Ma questa storia ha le sue radici già svariati mesi prima di quella data. Come lettore di fumetti (e, bontà di alcuni, recensore) partecipo annualmente a qualche Fiera del Fumetto e chiaramente l'idea di poterne avere una a pochi chilometri da casa mia mi emozionava e non poco. ParmaFantasy non era alla prima edizione, solo che negli anni precedenti la sua attenzione si era concentrata in maniera esclusiva sul... fantasy appunto. Ma il 2011 doveva essere l'anno della svolta, doveva essere l'anno in cui anche i comics avrebbero invaso Parma. Questa è una storia di grandi aspettative, di sogni coltivati, di speranze infrante e delusioni cocenti.
Una storia che nasce addirittura alla fine del 2010. Vi ho già parlato del mio amico Michele in un paio di occasioni, ebbene l'organizzazione della manifestazione scelse proprio lui per gestire la parte relativa alla sezione comics (il che voleva dire contattare autori, case editrici, coordinare gli incontri, ecc..., un piccolo grande incubo insomma). Un compito che venne preso con serietà e passione: mille idee in mente, alcune delle quali non si sono potute concretizzare per vari motivi. Qual era il problema principale? Che la fiera era a giugno e per queste cose le case editrici vanno contattate molti mesi prima, anche più di un anno prima.
I primi mesi del 2011 li ricordo ancora in maniera chiara: Michele si recò in tutte le principali fiere del fumetto (Mantova Comics, Cartoomics a Milano, Torino Comics) per prendere contatto con... beh, praticamente chiunque! Non solo case editrici, ma anche autori, disegnatori, ecc... Anche quelle grandi realtà editoriali con cui era evidente che ci fosse ben poca speranza. Non si dovrebbero dare giudizi di valore, è vero, ma il suo migliore risultato fu di ottenere la partecipazione di molti autori della scuderia della Sergio Bonelli Editore in vista del ventennale di Nathan Never e, ancora di più, del cinquantenario di Zagor. Moreno Burattini, Marco Torricelli, Luca Enoch, Paolo Bisi... persino il grande Gallieno Ferri diede il suo assenso.
Ogni giorno decine di chiamate, ogni settimana delle riunioni, ogni secondo delle decisioni. Due cose a tal proposito, frutto di mie opinioni personali in quanto vissute da esterno, non coinvolto ad alcun titolo nella manifestazione: mi apparve chiaro che l'entusiasmo di Michele non era condiviso dalle 'menti pensanti' del ParmaFantasy, dall'organizzazione vera e propria; e poi, avete mai visto crescere una fiera davanti ai vostri occhi? Io prima di allora le avevo solo vissute in quella giornata di partecipazione in cui decidevo di andare, qui era diverso, qui il ParmaFantasy sembrava avere una sua vita. Nasceva, cresceva, si evolveva. Un'emozione che mi porto dietro ancora oggi. Pensate dunque cosa poteva provare colui che rendeva possibile tutto questo.
Poche settimane prima della manifestazione, prevista per i giorni 11 e 12 giugno, ricevetti quello che sembrava un colpo da ko: dovevo subire un intervento chirurgico al ginocchio, entrata prevista per il ricovero in ospedale l'8 giugno... e di certo non ne sarei uscito prima di una settimana. Affranto, lo dissi a pochissime persone. Poi però... quel giorno fatidico feci solo qualche visita di routine e venni dimesso, poichè avevano deciso di spostare in avanti l'intervento: di solito per queste cose uno si arrabbia, io fui l'eccezione alla regola. C'era qualcosa di strano intorno a questo ParmaFantasy, qualcosa che non riuscivo a razionalizzare, un'emozione genuina che mi portava (molto, molto ingenuamente) a ritenere che sarebbe stata unico nel suo genere. Beh, a ben pensarci lo è stato, anche se non come lo avevo immaginato.
Ed arriviamo dunque a quelle due giornate. La cornice era il Parco Eridania e non si poteva chiedere di meglio... se siete da quelle parti fateci una passeggiata. Molti più stand dell'anno prima, inevitabilmente. Io ho parlato (ed in maniera stringata) solo dell'aspetto fumettistico, ma c'era molto altro. Partenza di buon mattino, qualche minuto per la consegna dei pass e poi via! Venni ospitato presso lo stand della Cosmic Comics e da lì assistetti all'apertura degli altri stand (accanto a me c'erano il Lateral Studio e il THZ Studio, "presagio" di futuri incontri o interviste). Prima avevo sempre vissuto il durante delle fiere, ora ne vedevo il prima e ne avrei visto anche il dopo. Anche Michele era lì, beh più o meno, in realtà in quei due giorni percorse correndo una distanza pari a due volte la circumnavigazione del globo terrestre: nemmeno Makkari poteva batterlo. E forse già lì avrei potuto intuire qualcosa, sì perchè qualcosa avevo notato... ma ne parliamo dopo.
Vidi arrivare gli autori Bonelli e fu davvero un bel momento quando 'presero d'assalto' in senso buono lo stand della Cosmic. Si era anche riusciti a fare qualcosa di unico, un albo promozionale (traduzione: agratise!) dedicato ai due festeggiati, Nathan Never e Zagor. Incontrai poi un compare comicussaro, Alfredo Goffredi, il quale fu anche il moderatore di qualche conferenza (dobbiamo ancora scattare una foto, tra l’altro). E gli zagoriani... non ne ho mai visti così tanti in vita mia e quindi non mi stupii quando, poche settimane dopo, intervistando Sergio Bonelli (ve ne ho parlato qui), mi disse che i lettori di Zagor erano superspeciali. Qualcos'altro tuttavia covava sotto la superficie: lamentele dei visitatori, certo, ma quale fiera non ne ha? Modifiche in corso d'opera, certo, ma quale fiera non ne ha? Eh beh... ma ne parliamo dopo.
Ma siccome le cose sembravano andare troppo lisce, nel primo pomeriggio Thor pensò bene di far piovere. Anzi no, mi correggo, di far... diluviare! La nota più stonata della giornata. La pioggia terminò solo negli ultimi minuti della fiera. Ci fu un appendice, però: una bella megacena con, vado a memoria, oltre 40 persone (tra cui l'affezionatamente vostro). Veramente tante, ehm, forse troppe. Una serata di cui ho come ricordo anche la foto che segue.
Ritorno a casa a notte fonda, poche ore di sonno e poi di nuovo in fiera: per la seconda giornata il tempo non fece capricci. Vidi parate, feci interviste (ok, una sola, ma di classe, a Mirco Pierfederici!), visitai le mostre tematiche, assistetti alle conferenze... insomma feci la mia parte di visitatore della fiera. Michele nel frattempo continuava a correre, l'aveva fatto anche durante tutta la notte, giusto per non perdere l'abitudine. L'ultimo atto per me fu partecipare alla conferenza di Massimiliano Brighel della Panini Comics (con ospiti speciali Elia Bonetti, Alessandro Vitti e Giuseppe Camuncoli), persona eccezionale come già scoperto in precedenti occasioni. E quindi quest'esperienza si concluse, nei giorni successivi si disse che era stato un grande successo poichè era la prima volta che l'ingresso alla fiera era a pagamento ed il riscontro era stato positivo, già si pensava all'edizione 2012, baci e abbracci, ecc ecc.
Ma è chiaro che, se quest'anno non ci sarà alcun ParmaFantasy, qualcosa non è andato come avrebbe dovuto. Cosa? Ci si è messa di mezzo la politica e, come quasi sempre accade, ha rovinato tutto. Io sono l'ultima persona che dovrebbe fare valutazioni politiche, ma se la giunta comunale precedente è stata commissariata a causa delle gravi irregolarità commesse... beh, il resto vien da sè. Ed essendo ParmaFantasy un evento sponsorizzato dal comune, questo famoso resto vien di conseguenza. Ma tutto il resto di cosa, qualcuno si dirà? Essendo ormai di dominio pubblico, lo si può dire: vi ricordate il migliore risultato di cui ho parlato qualche riga più sopra, quello degli autori Bonelli? Ora a noi a volte piace pensare che stare in un ambiente fumettistico per loro sia una cosa naturale, ma spesso ci scordiamo che sono lì per lavorare. Ed un lavoro richiede un pagamento. Un pagamento che, lo avrete intuito, a tutt'oggi non risulta eseguito (e sembra che non siano i soli "privilegiati" in tal senso). Se si poteva fare peggio di così, io non ne ho idea.
Perchè? Perchè così si rovina una piazza, forse per sempre. Anche se le spettanze venissero pagate tutte domani, anche se un domani qualcuno che non avesse alcun collegamento con la precedente gestione volesse organizzare un evento legato al fumetto a Parma, rimarrebbe questo marchio. E sì, è davvero un peccato. Sai, caro Michele, ho finalmente capito perchè in quei due giorni correvi sempre, era una cosa che avevo notato anche se solo di sfuggita. Correvi per riparare alle manchevolezze dell'organizzazione, fare anche quello che non era di tua competenza. Ti sei sdoppiato in quattro (sì, lo so che ti piacciono le citazioni cinematografiche). Hai fatto del tuo meglio, quindi se oggi ti senti in qualche modo in colpa per quel che è successo... beh, non esserlo. E sì, lo so che detesti queste frasi fatte, ma almeno questa te la becchi!
E parlando più in generale, a tutti coloro che vi hanno partecipato, cosa ci rimane alla fine di questa esperienza? Io sarò retorico, sarò banale, ma penso che ci rimangano quelle due giornate vissute insieme, tra fumetti, fantasy e cosplay. Tra parate e giochi di ruolo. In mezzo ad una cornice splendida, che nessuno ci ha ancora tolto. E quindi, in conclusione, trovate due video da me realizzati nel corso di quelle due giornate. Excelsior!