martedì 3 gennaio 2023

Prime Video Original 43: Bliss


Ci si scorda a volte che gli attori famosi, pur essendo persone ricche e che non avranno mai un problema economico, possono soffrire come qualsiasi altra persona al mondo, quella stessa sofferenza che tutti noi proviamo quando si affronta un momento difficile della propria vita.
Cosa ancor più particolare quando questa sofferenza riguarda un attore più versato per ruoli comici, laddove la risata diviene una lacrima, come nel caso di Owen Wilson. Costui, infatti, nel 2007 tenta il suicidio, passando poi un periodo in una clinica di riabilitazione a causa di una crisi depressiva.
L'attore non ha mai voluto parlare dei motivi che lo hanno spinto a questo gesto, ma sembra che una sorta di processo catartico si verifichi nel film Bliss, scritto e diretto da Mike Cahill e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 5 febbraio 2021.
Greg Wittle (Owen Wilson), un impiegato reduce da un divorzio, dipendente dalle pillole e licenziato in tronco dal posto di lavoro, uccide in maniera accidentale il suo capo e fugge.
Poco dopo incontra Isabel Clemens (Salma Hayek), la quale gli dice che il mondo in cui loro vivono è un'illusione e loro sono tra le poche persone reali presenti in questa dimensione. Al tempo stesso la presunta figlia di Wittle, Emily (Nesta Cooper), sta cercando suo padre.
Diviso tra due mondi, Greg Wittle deve capire qual è il suo vero posto e quale vita intenda davvero portare avanti, oppure rimanere in un eterno limbo.
Sembra che Matrix abbia fatto scuola, poiché i parallelismi con questo film sono abbastanza evidenti. Ad esempio il protagonista a cui viene detto che il mondo in cui vive è un'illusione, oppure le pillole rosse e le pillole blu, qui sostituite da cristalli gialli e azzurri (almeno hanno cambiato colore) e i poteri sovrannaturali di piegare la realtà fittizia o presunta tale.
E anche in questo caso, il protagonista deve compiere una scelta. Se rimanere nel suo mondo fittizio, fatto di privazioni e dolore, oppure entrare a far parte di un mondo perfetto, dove la tecnologia e la bioingegneria hanno reso la Terra un paradiso (la Zion di questo film).
Il personaggio di Greg Wittle sembra un riflesso - seppur un po' estremizzato - dell'Owen Wilson del 2007: è divorziato (Wilson aveva una relazione complicata all'epoca con Kate Hudson), è dipendente dalle pillole e va in riabilitazione.
Ciò che lo salva nel film è l'amore di sua figlia, che probabilmente è ciò che ha spinto l'attore ad andare avanti dopo quel tragico evento (nel 2007 l'attore non aveva figli, ne ha avuti tre in un secondo momento e rappresentano per lui una sorta di ancora di salvezza, probabilmente).
Quindi è ragionevole pensare che Owen Wilson ci abbia messo un po' - oppure molto - delle proprie esperienze e sensazioni personali in questo personaggio. Non è giusto invadere la privacy di una persona, quindi questo film rappresenta la confessione più vicina alla realtà dei fatti per l'attore.
Allo spettatore rimane l'ambiguità di sapere alla fine quale sia davvero il mondo reale tra le due dimensioni. A Greg Wittle no: lui compie la sua scelta. E la compie venendo infine a patti coi suoi demoni personali e accettandosi anche e soprattutto coi suoi difetti.

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