giovedì 20 gennaio 2022

Prime Video Original 4: The Report


Sono ormai storicamente accertati i casi di abuso e di tortura che la Central Intelligence Agency (CIA) fece ai danni di alcuni terroristi o presunti tali, a seguito degli attacchi dell'11 Settembre 2001.
Tali eventi sono stati oggetto di un rapporto lungo quasi 7.000 pagine che dettaglia i fatti che hanno portato l'Agenzia a usare le cosiddette tecniche avanzate di interrogatorio, quali il waterboarding e l'ipotermia tramite getti di acqua fredda.
La storia di come tale rapporto sia stato concepito viene dettagliata nel film The Report, scritto e diretto da Scott Z. Burns e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 29 novembre 2019.
Gli eventi descritti in questa pellicola sono basati su fatti realmente accaduti e le persone che vi compaiono sono realmente esistite. La senatrice Dianne Feldstein (Annette Bening) incarica un componente del suo staff, Daniel J. Jones (Adam Driver), di indagare sulla distruzione di alcune prove da parte della CIA relative a degli interrogatori su dei terroristi.
Con un piccolo gruppo di persone e una minuscola stanza dove operare, Jones comincia la sua indagine, che durerà in tutto cinque anni e in cui alla fine si ritroverà da solo, nell'apparentemente impossibile tentativo di rendere pubblica la verità su alcuni misfatti compiuti dalla CIA in nome della sicurezza nazionale.
Il film ha un taglio molto documentaristico, descrivendo senza peli sulla lingua eventi traumatici e non nascondendo scene disturbanti, volte volutamente a scioccare lo spettatore in merito a ciò che è accaduto.
Tramite una commistione tra passato e presente, apprendiamo la verità dei fatti insieme al protagonista, di modo tale da immedesimarsi nella sua ricerca della verità, che agli occhi degli altri personaggi appare invece ossessiva, quando per noi invece è naturale.
Avendo il film un'impronta molto realistica, non aspettatevi scene di inseguimenti o agguati in stile action thriller. In apparenza non c'è una tensione evidente, ma in verità la tensione viene creata in maniera abile attraverso l'evolversi degli eventi stessi, poiché quando la realtà inizia a superare le più oscure fantasie allora è lì che si annida la vera tensione.
Adam Driver è il protagonista assoluto - sembra quasi paradossale dover definire comprimari attori di ottimo calibro quali Annette Bening e Jon Hamm, ma così è - e interpreta un personaggio asciutto, serio, con rispetto parlando sembra che abbia un palo nel didietro per tutto il film. Siamo dunque lontanissimi dalle atmosfere di Star Wars e dal personaggio di Ben Solo/Kylo Ren.
Anche questo comunque è voluto e mostra la versatilità dell'attore, poiché un eccessivo dispiego di emozioni avrebbe distolto dal tema principale della pellicola e, curiosamente, Daniel J. Jones mostra tali emozioni solo quando l'oggetto della sua ricerca, l'indagine, rischia di essergli tolto o viene messo alla berlina.
Tanto che, alla fine, quando gli viene detto che ha fatto un eccellente lavoro, lui risponde con un laconico:"Grazie". Per poi procedere verso una nuova strada. La sua missione si è conclusa, ma altre verità devono essere svelate e altri compiti lo attendono nel prossimo futuro.
Gli eventi descritti in questa pellicola sono connaturati nella società americana, ma vale la pena comunque per chiunque apprendere un po' di più su di essi dopo la sua visione. Per capire fin dove possano a volte spingersi coloro che dichiarano di agire per un presunto bene comune.

Nessun commento:

Posta un commento