Non si può non amare la sottile follia degli anni '70 del ventesimo secolo, un mondo completamente distante da quello attuale, eppure ancora affascinante... con i suoi pro e contro, ovviamente.
Nel mondo del fumetto di allora, un po' più libero dalle maglie del Comics Code Authority grazie in particolar modo a Stan Lee e alla Trilogia della Droga, iniziano a ricomparire le tematiche horror messe da parte dopo la chiusura della EC Comics circa vent'anni prima. E uno dei personaggi più significativi che segna questa "new wave" è Ghost Rider.
E non solo. Ecco dunque che, dietro input di Roy Thomas, Gary Friedrich e Herb Trimpe, può fare la sua apparizione nientemeno che il Figlio di Satana, Daimon Hellstrom! Pur con tutte le libertà del caso, mi stupisco sia stato accettato un titolo simile a quel tempo.
Il personaggio fa la sua prima apparizione nei primi due numeri della prima serie dedicata a Ghost Rider, ma il suo volto nonché il suo celeberrimo primo costume compaiono solo su Marvel Spotlight 12, del 1973.
Tutto ha inizio quando Linda Littletree, alias Witch-Woman, viene posseduta dallo spirito di Satana (chissà se Gary Friedrich si è basato sul libro L'Esorcista del 1971, che nello stesso anno di pubblicazione di questo fumetto avrebbe avuto un adattamento cinematografico), il quale intende imprigionare nel suo dominio infernale l'anima di Ghost Rider.
Per liberare Linda da questa possessione, viene contattato un demonologo residente in Inghilterra, Daimon Hellstrom. Costui si reca dunque negli Stati Uniti per effettuare l'esorcismo, conscio che ben presto dovrà affrontare suo padre... Satana in persona!
Questa saga in quattro capitoli (l'epilogo avviene su Marvel Spotlight 13, dove vengono narrate le origini del personaggio) trasuda seventies da tutti i pori. Dalle didascalie chilometriche, alle situazioni assurde (Ghost Rider che prende un taxi e poi non so voi, ma io per un esorcismo l'ultimo a cui mi rivolgerei è uno che si chiama Demonio TempestaInfernale), fino ai dialoghi in cui i protagonisti si autocommiserano a livelli inarrivabili.
E non può mancare il protagonista tormentato, Daimon Hellstrom appunto, che insieme a un'altra anima tormentata come Johnny Blaze forma proprio una bella coppia infernale.
Curioso notare come, in questa prima incarnazione, la maledizione di Daimon Hellstrom sia qualcosa di vampirico o alla Jekyll e Hyde. Infatti durante il giorno Daimon mantiene un aspetto umano e un aspetto molto british, mentre quando cala la notte ecco emergere il suo lato demoniaco e il look con tanto di tridente e il simbolo a forma di pentagramma sul petto che puntualmente svanisce all'alba.
La storia delle origini offre qualche spunto in più su questo personaggio rimasto nell'ombra nei primi racconti: dalla scoperta che ha una sorella di cui poco o nulla si sa, alla rivelazione che ha passato un periodo in un convento gesuita per purgarsi invano dal suo retaggio demoniaco, fino alla tragica narrazione di come sua madre sia impazzita per colpa di Satana, quando ha capito chi aveva sposato davvero.
Le motivazioni del personaggio e il suo desiderio di vendetta diventano così più chiari agli occhi del lettore. Gary Friedrich gli conferisce quel minimo di caratterizzazione necessaria per far sì che non rimanga un guscio vuoto, tuttavia molto rimane ancora in superficie.
In ogni caso, Daimon Hellstrom trova la sua casa nella testata antologica Marvel Spotlight e ben presto assumerà un peso più rilevante nel Marvel Universe.
Nessun commento:
Posta un commento