domenica 8 gennaio 2023

A scuola di cinema: Fuga per la Vittoria (1981)

9 Agosto 1942: Viene disputato il match di rivincita tra il team tedesco della Flakelf e la squadra ucraina FC Start (composta da giocatori professionisti della Dinamo Kiev e del Lokomotiv), con un pubblico stimato di 2.000 spettatori.
A quel tempo la città di Kiev è sotto il controllo dell'esercito nazista. Una precedente partita di calcio tra queste due compagini si è tenuta tre giorni prima, con una netta vittoria della squadra ucraina per 5-1.
Nonostante alcuni rinforzi nel team tedesco, anche stavolta il risultato è a favore della FC Start, che trionfa per 5-3. Altre partite di calcio sono state disputate prima, altre saranno disputate dopo, contro altre squadre ucraine, oppure ungheresi o tedesche. La FC Start vince tutte le partite.
Qualche anno dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale, iniziano a circolare delle voci. Voci secondo cui tutti i componenti della squadra ucraina sarebbero stati uccisi da un plotone tedesco in segno di rivalsa per la doppia sconfitta subita, con tanto di minacce prima e dopo la partita da parte delle truppe SS. Il match del 9 agosto viene così rinominato La Partita della Morte (Death Match).
Questi rapporti vengono poi in parte ridimensionati. Il governo russo dichiara che a venire uccisi sono stati in realtà quattro giocatori, a cui viene conferita una medaglia al valore postuma. Altri componenti della squadra sopravvissuti vengono rintracciati e premiati con una medaglia al merito. Infine, nel 1971, vengono eretti a Kiev due monumenti che inneggiano al valore di quei giocatori che hanno pagato con la vita solo per aver vinto una partita di calcio.
La fama della Partita della Morte non si limita solo ai confini sovietici e diviene qualche anno dopo la base per un celebre film.


Una prima pellicola che si ispira agli eventi della Partita della Morte è di produzione ungherese, Két Félidő a Pokolban, uscita nel 1961 e che vede come vittime dei giocatori ungheresi invece che ucraini.
Il produttore Freddie Fields e la Paramount Pictures decidono di fare un adattamento che comprenda prigionieri di guerra di varie nazionalità, con una sceneggiatura scritta da Yabo Yablonsky, Djordje Milićević, Jeff Maguire ed Evan Jones. Nel settembre 1979 viene trovato il regista in John Huston.
In realtà, la storia concepita da Yablonsky in origine è molto più cupa e maggiormente basata su quella che si riteneva essere all'epoca la verità storica, con dei prigionieri di guerra che vengono sfidati dai soldati tedeschi a una partita di calcio a una precisa condizione: se i prigionieri accettano di perdere, saranno liberi e portati in Svizzera, se vincono saranno giustiziati. I prigionieri decidono comunque di vincere la partita e sono così uccisi.
I cambiamenti apportati alla sceneggiatura non andranno mai giù a Yablonsky.
Poco tempo dopo, Freddie Fields trova uno dei suoi primi interpreti quando incontra un possibile acquirente di una sua villa a Malibu. L'affare non va a buon fine ma Fields parla con costui, che è un attore, di una sceneggiatura per un film, di cui gli consegna una copia. L'attore porta la sceneggiatura con sé e pochi giorni dopo richiama Fields dicendo di voler essere parte del film: il suo nome è Sylvester Stallone e non vuole perdere la possibilità di poter lavorare al fianco di John Huston.
In preparazione alla parte, l'attore decide di dimagrire di quasi venti chili, visto che il suo aspetto muscoloso non è esattamente quello di un prigioniero di guerra.
Sempre Freddie Fields decide che, essendo un film basato sul calcio, praticamente tutti gli altri interpreti non saranno attori che si fingeranno calciatori, bensì veri calciatori. Vengono così messi sotto contratto vecchie e nuove glorie del pallone, tra cui alcuni giocatori della squadra di calcio dell'Ipswich Town, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles e soprattutto Pelé, il quale ha anche l'incarico di ideare e coordinare tutte le scene riguardanti le azioni calcistiche.
Serve un altro attore di spessore, infine, e ve ne è uno che non vuole lasciarsi sfuggire l'occasione di poter lavorare al fianco di Pelé, un suo idolo: Michael Caine.
Le riprese si tengono tra agosto e novembre del 1980, in Ungheria e Francia.
Sylvester Stallone, americano, non ha la minima conoscenza delle regole basilari del calcio, men che meno di come si deve muovere un portiere. Per insegnargli i rudimenti, gli viene affiancato Gordon Banks, portiere dell'Inghilterra nel mondiale vinto nel 1966.
L'attore, tuttavia, in principio non si impegna molto negli allenamenti e - complice anche la sua determinazione nel girare il maggior numero di scene senza controfigura - si sloga una spalla e si frattura una costola cadendo rovinosamente a terra e poi subisce la frattura di un dito cercando di parare un tiro di Pelé.
Stallone comincia allora a impegnarsi di più, ma questo non gli impedisce di fratturarsi nuovamente una costola, e in più uscirne con altri piccoli lividi. In alcune scene viene comunque sostituito da Paul Cooper dell'Ipswich.
L'attore americano, inoltre, impegnato a scrivere la sceneggiatura di Rocky III, si presenta sul set solo quando c'è necessità di lui, non mangia insieme alla troupe e non lega molto con i giocatori di calcio, attirandosi la loro antipatia.
Michael Caine, inglese, ha maggiore conoscenza del calcio, ma non riesce a correre bene, quindi tutte le scene di corsa vengono in realtà effettuate da un altro giocatore dell'Ipswich, Kevin Beattie.
Per i giocatori di calcio si presenta invece il problema contrario, in quanto non hanno alcuna esperienza di recitazione, e occorrono a volte molti ciak prima che la ripresa sia ritenuta accettabile, con gran fastidio in particolar modo di Sylvester Stallone.
Come stadio, viene utilizzato il MTK Stadium di Budapest. Il motivo è molto semplice: è uno dei pochi non ancora dotati di un impianto di illuminazione - praticamente sconosciuto durante la Seconda Guerra Mondiale - e che ricorda da vicino gli stadi di un tempo.
Occorre un solo ciak per la scena della rovesciata di Pelé.
Per la scena finale, Sylvester Stallone si impunta, chiedendo che sia lui a segnare il gol della vittoria. Alla fine viene convinto del fatto che la cosa non sia credibile ma, volendo l'attore comunque un finale che lo veda protagonista, viene ideata la scena del rigore.
Fuga per la Vittoria (Escape to Victory) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 31 luglio 1981. A fronte di un budget di 10 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare circa 27 milioni di dollari.
Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, e con l'approssimarsi del cinquantenario della Partita della Morte, si può finalmente indagare su questo evento senza essere sottoposti a censure politiche o propaganda. Il risultato di queste indagini giornalistiche, condotte attraverso la documentazione accessibile e intervistando persone presenti alla partita ancora in vita, offre infine una verità molto diversa da quella che i governi sovietici avevano proclamato per decenni.
Nessun reparto delle SS era presente all'incontro, né tantomeno vi erano state minacce di morte ai giocatori della FC Start in caso di vittoria del team ucraino. La partita di calcio era stata una partita come tante altre, condotta in pieno spirito sportivo.
Vi erano stati sì arresti e anche l'uccisione di cinque giocatori - non quattro, come affermato in precedenza - ma questo avvenne alcuni mesi dopo la partita e in ogni caso non come rivalsa per la sconfitta del team tedesco, bensì - con ogni probabilità - perché le persone arrestate o uccise erano ritenute agenti del NKVD, il servizio segreto russo antesignano del KBG.
Insomma, c'era stato un mix di verità e propaganda politica che aveva dato vita a una fake news ante litteram.
Sylvester Stallone e Michael Caine torneranno a collaborare svariati anni dopo nel film La Vendetta di Carter (Get Carter)... ma questa è un'altra storia.

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