1976: Viene pubblicato il romanzo Mangiatori di Morte (Eaters of the Dead), scritto da Michael Crichton. L'opera è una sorta di ibrido narrativo tra il poema mitologico di Beowulf e i diari di viaggio di Ahmad Ibn Fadlan, un arabo che nel decimo secolo venne inviato nella futura Russia al fine di stabilire delle relazioni diplomatiche con i Vichinghi.
Nella storia immaginata da Crichton, mentre è impegnato nella sua missione diplomatica Ahmad Ibn Fadlan viene prelevato da un gruppo di vichinghi capitanato da Buliwyf, il quale ha ricevuto una richiesta d'aiuto da un re danese il cui villaggio è assediato da creature mostruose.
Seguendo un presagio, Buliwyf raduna attorno a sé altri undici guerrieri, mentre l'ultimo - che secondo la profezia non deve essere normanno - è proprio Ahmad Ibn Fadlan.
Giunti al villaggio, i tredici guerrieri si scontrano con i Wendol, discendenti degli Uomini di Neanderthal, riuscendo a sbaragliare questa minaccia con l'uccisione della Madre dei Wendol nel loro stesso covo, seppur in un ultimo confronto anche Buliwyf perda la vita.
Ahmad Ibn Fadlan può così tornare alla sua nazione per raccontare di questa esperienza che ha cambiato la sua visione della vita.
Questo romanzo è il quattordicesimo del non indifferente corpus narrativo di Michael Crichton e, come molte altre sue opere, trova qualche anno dopo la via per il grande schermo. Solo che stavolta si verifica un disastro totale.
Dopo un primo, non riuscito tentativo, nel 1979, di portare questo romanzo di Crichton sul grande schermo da parte della Orion Pictures, i diritti cinematografici vengono opzionati da Stuart Gordon all'inizio degli anni '90 del ventesimo secolo.
Grazie al successo di Jurassic Park e Rivelazioni (Disclosure), l'industria cinematografica inizia a interessarsi ad altri adattamenti tratti dai romanzi di Crichton. L'opzione su Eaters of the Dead viene dunque rilevata da Martha Coolidge, per un film prodotto dalla Touchstone Pictures.
Come regista viene scelto John McTiernan, il quale vede questo progetto come un buon viatico per il rilancio della sua carriera dopo i risultati non esaltanti di Last Action Hero, seguito un paio di anni dopo, invece, da un ottimo riscontro del terzo capitolo di Die Hard.
In principio, si vorrebbe che il protagonista non fosse un arabo musulmano o, quantomeno, non si evidenziassero più di tanto questi aspetti, ma sia John McTiernan che Michael Crichton, coinvolto anch'egli nella produzione, si oppongono a questa decisione.
La parte viene dunque assegnata ad Antonio Banderas. Per quanto possa apparire strano che un latino interpreti un arabo, c'è da considerare che Banderas proviene dall'Andalusia, regione che per molti secoli fu dominata dagli arabi.
Per il ruolo di Buliwyf, la scelta della produzione ricade in principio su Stellan Skarsgård, ma McTiernan si impunta su un attore ceco naturalizzato canadese che ha effettuato in precedenza un'audizione, Vladimir Kulich, che ottiene infine la parte.
Per i ruoli degli altri vichinghi, vengono selezionati attori poco noti provenienti da varie nazioni del Nord Europa, incluse Danimarca, Svezia e Norvegia.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 26 giugno 1997, tenendosi in Canada, nella regione del British Columbia. L'intento iniziale è quello di creare un film per tutti. Il cast principale si presenta sul posto un mese prima per ricevere il necessario addestramento per andare a cavallo e battagliare con spada e scudo.
Durante una ripresa ambientata sott'acqua, l'attore Dennis Storhøi rimane bloccato sul fondo. Antonio Banderas, non appena si accorge di cosa sta accadendo, si tuffa e lo riporta sulla riva, salvandogli letteralmente la vita. A causa di ciò, la produzione rimane bloccata per alcuni giorni.
Mentre McTiernan e Crichton hanno alcune divergenze sul set, viene diffuso il primo trailer del film, intitolato come il libro, Eaters of the Dead.
Le riprese si concludono il primo novembre 1997. Il primo montaggio di McTiernan ha una durata di poco più di due ore e l'uscita viene prevista per maggio 1998. Ma da quel momento in poi, nulla va secondo i piani.
Il primo montaggio viene ritenuto non all'altezza delle aspettative, inoltre si decide di abbandonare l'idea di un film per famiglie per puntare di più su tematiche mature e violente. McTiernan, irato per tutta questa situazione e questo cambiamento dell'ultima ora, decide di abbandonare il progetto.
Quasi un anno dopo la fine di questa prima fase, il cast viene richiamato sul set per delle riprese aggiuntive, che vengono dirette da Michael Crichton in persona. Il film viene rinominato The 13th Warrior.
Crichton, inoltre, decide di non tenere conto della colonna sonora, già composta nella sua interezza, di Graeme Revell e affidare il compito di preparare una nuova colonna sonora a Jerry Goldsmith. Tutte scelte che in maniera inevitabile fanno lievitare il budget della pellicola.
Terminata questa seconda fase, con ogni probabilità a causa dei costi eccessivi ormai sostenuti, la produzione decide di mandare il film nelle sale quasi d'improvviso, senza alcuna vera promozione che non avrebbe causato altro che far spendere ulteriore denaro.
Il 13º Guerriero (The 13th Warrior) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 27 agosto 1999. A fronte di un budget di sicuro non inferiore ai 100 milioni di dollari, ma con ogni probabilità anche più alto di così, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale poco più di 61 milioni di dollari. Uno tra i flop più incredibili della storia del cinema.
Uno degli attori coinvolti, Omar Sharif, rimane così deluso dal risultato finale che per qualche tempo medita addirittura di ritirarsi del tutto dalle scene.
Col senno di poi, inoltre, il film rappresenta la pietra tombale della carriera di John McTiernan, il quale risulta accreditato come l'unico regista. Pur dirigendo negli anni successivi altre due pellicole, un remake di Rollerball e Basic - anch'esse rivelatesi dei flop - affronta poi gravi guai con la giustizia per aver reso falsa testimonianza al FBI in merito a indagini private condotte nei confronti di un produttore.
Il tutto lo porta a essere condannato in tribunale e a passare quasi un anno in prigione, tra il 2013 e il 2014. Di certo non il migliore epilogo per il regista di Predator e del primo Die Hard.
Nonostante il flop, tuttavia, Il 13º Guerriero non rappresenta l'ultimo adattamento tratto da un romanzo di Michael Crichton... ma questa è un'altra storia.