Giugno sarà un mese davvero caldo (hot, se volessimo fare i fighi) per il mondo del fumetto americano. E non solo. Perchè sarà il mese in cui usciranno contemporaneamente (e non è una coincidenza) due tra i progetti più chiacchierati di sempre: Before Watchmen e Spider-Men.
Il primo, articolato in ben sei miniserie, consiste negli ormai celeberrimi prequel di Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons. E su queste storie sono già state dette peste e corna... prima della loro pubblicazione. Moore ha rilasciato molte più interviste del solito in questo periodo, inviperito come una iena (e a volte "provocato" dall'intervistatore di turno nel modo giusto), ma in una delle prime disse una cosa interessante. Qualcosa del tipo:"Si aggrappano ancora a idee e personaggi di 25 anni fa, possibile che non riescano a creare nulla di nuovo?". E per quanto Moore possa risultare adesso detestabile, quella domanda è sensata. Sto cercando di pensare all'ultimo personaggio in ordine di tempo creato da una delle due major che sia ancora sulla cresta dell'onda e mi viene in mente solo Deadpool, che è stato creato nel 1991; mentre l'ultimo concetto originale, sempre partorito da una delle due major, probabilmente è Thunderbolts, del 1997. Insomma, fermo restando che arriveranno decine di smentite, parrebbe che è da circa 15 anni che le due big non tirano fuori qualcosa di veramente nuovo, per quanto oggi farlo sia sicuramente molto più difficile che non negli anni '60.
E allora? E allora, e questo lo percepisce a mio avviso anche il lettore meno avvezzo a queste polemiche, con tutti i proclami che forse in maniera avventata sono stati fatti, questi due progetti hanno bisogno di una vera anima creativa, devono riuscire a saper dire qualcosa di nuovo. In due interviste rilasciate in due momenti diversi, due sceneggiatori dei prequel di Watchmen (J.M. Straczynski e Brian Azzarello) hanno detto entrambi la medesima cosa: la miniserie originaria, tramite l'ambientazione e i suoi personaggi, rifletteva i dubbi e le inquietudini del tempo della sua pubblicazione, la stessa cosa può essere fatta oggi, modernizzando i personaggi e i concetti che stavano alla base di Watchmen. Ecco, è stato individuato un obiettivo: qualcuno malignamente potrebbe ribattere che non c'è nulla da modernizzare, quei personaggi ci hanno già detto tutto il necessario. Ma questo sarebbe un processo alle intenzioni e dunque prima occorrerà leggere questi prequel. Saranno un grande successo commerciale, senza ombra di dubbio (gli inviti al boicottaggio mi fanno un po' sorridere), bisogna solo vedere che traccia lasceranno di loro stessi. Di Watchmen si parla ancora oggi, a distanza di 26 anni; nel 2038 parleremo ancora di Before Watchmen?
Il secondo progetto è il primo team-up ufficiale tra il Marvel Universe e l'Ultimate Universe, a undici anni di distanza dalla creazione di quest'ultimo. E non poteva che vedere protagonisti i portabandiera dei due mondi, anche del politically correct. Nel florilegio di complimenti ed entusiasmi da parte della Marvel (almeno non hanno detto che è una storia originale, gliene va dato atto), è emerso soprattutto da parte dello sceneggiatore Brian M. Bendis di concentrarsi su Peter Parker e la sua reazione a questo audace, nuovo mondo. Anche qui, seppur meno ambizioso, l'obiettivo è dichiarato. Il resto starà a noi.
Il primo, articolato in ben sei miniserie, consiste negli ormai celeberrimi prequel di Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons. E su queste storie sono già state dette peste e corna... prima della loro pubblicazione. Moore ha rilasciato molte più interviste del solito in questo periodo, inviperito come una iena (e a volte "provocato" dall'intervistatore di turno nel modo giusto), ma in una delle prime disse una cosa interessante. Qualcosa del tipo:"Si aggrappano ancora a idee e personaggi di 25 anni fa, possibile che non riescano a creare nulla di nuovo?". E per quanto Moore possa risultare adesso detestabile, quella domanda è sensata. Sto cercando di pensare all'ultimo personaggio in ordine di tempo creato da una delle due major che sia ancora sulla cresta dell'onda e mi viene in mente solo Deadpool, che è stato creato nel 1991; mentre l'ultimo concetto originale, sempre partorito da una delle due major, probabilmente è Thunderbolts, del 1997. Insomma, fermo restando che arriveranno decine di smentite, parrebbe che è da circa 15 anni che le due big non tirano fuori qualcosa di veramente nuovo, per quanto oggi farlo sia sicuramente molto più difficile che non negli anni '60.
E allora? E allora, e questo lo percepisce a mio avviso anche il lettore meno avvezzo a queste polemiche, con tutti i proclami che forse in maniera avventata sono stati fatti, questi due progetti hanno bisogno di una vera anima creativa, devono riuscire a saper dire qualcosa di nuovo. In due interviste rilasciate in due momenti diversi, due sceneggiatori dei prequel di Watchmen (J.M. Straczynski e Brian Azzarello) hanno detto entrambi la medesima cosa: la miniserie originaria, tramite l'ambientazione e i suoi personaggi, rifletteva i dubbi e le inquietudini del tempo della sua pubblicazione, la stessa cosa può essere fatta oggi, modernizzando i personaggi e i concetti che stavano alla base di Watchmen. Ecco, è stato individuato un obiettivo: qualcuno malignamente potrebbe ribattere che non c'è nulla da modernizzare, quei personaggi ci hanno già detto tutto il necessario. Ma questo sarebbe un processo alle intenzioni e dunque prima occorrerà leggere questi prequel. Saranno un grande successo commerciale, senza ombra di dubbio (gli inviti al boicottaggio mi fanno un po' sorridere), bisogna solo vedere che traccia lasceranno di loro stessi. Di Watchmen si parla ancora oggi, a distanza di 26 anni; nel 2038 parleremo ancora di Before Watchmen?
Il secondo progetto è il primo team-up ufficiale tra il Marvel Universe e l'Ultimate Universe, a undici anni di distanza dalla creazione di quest'ultimo. E non poteva che vedere protagonisti i portabandiera dei due mondi, anche del politically correct. Nel florilegio di complimenti ed entusiasmi da parte della Marvel (almeno non hanno detto che è una storia originale, gliene va dato atto), è emerso soprattutto da parte dello sceneggiatore Brian M. Bendis di concentrarsi su Peter Parker e la sua reazione a questo audace, nuovo mondo. Anche qui, seppur meno ambizioso, l'obiettivo è dichiarato. Il resto starà a noi.