sabato 21 gennaio 2023

A scuola di cinema: Unico Indizio la Luna Piena (1985)

1983: Viene pubblicato il romanzo breve Unico Indizio la Luna Piena (Cycle of the Werewolf), scritto da Stephen King.
La storia ha una struttura molto particolare, in quanto si divide in dodici capitoli, ognuno dei quali è dedicato a un mese dell'anno (da Gennaio a Dicembre), ed è accompagnato inoltre da illustrazioni realizzate da Bernie Wrightson.
L'opera deriva in realtà da un calendario, ideato dagli stessi autori, in cui alle illustrazioni di Bernie Wrightson si alternano brevi descrizioni di Stephen King, che ha poi deciso di espandere il tutto sotto forma di romanzo.
Come (quasi) sempre accade nelle opere di questo scrittore, la trama si ambienta in una città del Maine, Tarker's Mills, che è vittima di una serie di brutali omicidi che si verificano ogni mese quando c'è la luna piena.
La polizia cerca un serial killer, ma un giovane ragazzo paraplegico di nome Marty Coslaw è l'unico a conoscere la verità: che questi omicidi sono stati commessi in realtà da un lupo mannaro a cui lui è riuscito a sfuggire per miracolo ferendolo a un occhio coi dei fuochi d'artificio.
Marty intuisce l'identità umana del lupo mannaro quando nota un reverendo della città, Lester Lowe, che porta una benda su quello stesso occhio che era rimasto ferito e, con l'aiuto di un suo zio che gli procura due proiettili d'argento, riesce a uccidere il lupo mannaro.
Poco tempo dopo questa storia diviene oggetto di un adattamento cinematografico.


L'opera di Stephen King viene opzionata da Dino De Laurentiis e dalla Paramount Pictures e Stephen King stesso ne scrive la sceneggiatura. Nel suo primo trattamento, il licantropo è in grado di parlare e possiede un certo grado di intelligenza, ma si decide poi di abbandonare questa cosa.
Il regista prescelto è Don Coscarelli, il quale deve subito affrontare una problematica non indifferente. La pellicola si incentra infatti sugli omicidi di un lupo mannaro ma... il costume del licantropo - la cui realizzazione è stata affidata a Carlo Rambaldi - non è ancora stato definito.
Nasce infatti, in merito a questo aspetto, un piccolo contrasto tra Stephen King e Dino De Laurentiis. Lo scrittore vorrebbe che ci si allontanasse da quello che è l'aspetto imperante dei lupi mannari che compare nei fumetti o in alcuni film usciti qualche tempo prima, come ad esempio Un Lupo Mannaro Americano a Londra (An American Werewolf in London).
Carlo Rambaldi idea dunque un design, per il cui completamento e finalizzazione occorrono alla fine tre mesi, che agli occhi di De Laurentiis appare più come un orso nero che un lupo e dunque si rifiuta di approvare questo design, ma sia Stephen King che Carlo Rambaldi non retrocedono dalla loro posizione.
Con un progetto ancora bloccato nella fase di pre-produzione, Don Coscarelli gira alcune scene che non prevedono la presenza del licantropo, ma alla fine decide di non tollerare più questa situazione e abbandona il progetto. In cerca di un rapido sostituto, viene chiamato Daniel Attias, praticamente un regista esordiente che ha diretto solo qualche sporadico episodio di telefilm.
Dino De Laurentiis viene dunque messo di fronte a una drastica scelta: o accettare il costume del licantropo così come è stato concepito da King e Rambaldi oppure cancellare del tutto le riprese del film. Il produttore alla fine abbandona le proprie reticenze e dà il suo consenso.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 22 ottobre 1984, tenendosi nelle città di Wilmington e Burgaw, in North Carolina.
Il costume del lupo mannaro è composto da gommapiuma e poliuretano e ricoperto di pelliccia di vero orso: la sua testa meccanica è invece controllata da remoto da un team di sei persone. E a Dino De Laurentiis continua a non piacere.
Un'insoddisfazione che cresce quando il costume viene affidato a un ballerino professionista, di modo che le movenze e le acrobazie siano ben coordinate. Ma il produttore rimane insoddisfatto della sua performance e lo licenzia, con grande rabbia del ballerino per tutto il lavoro andato sprecato.
Come conseguenza, l'attore che interpreta il licantropo nella sua forma umana, Everett McGill, finisce per dover interpretare anche la creatura assassina.
Gary Busey, che interpreta il personaggio di Zio Red, decide di girare personalmente anche le scene acrobatiche. L'attore ne ricava un piccolo infortunio quando, in una scena dove viene scaraventato contro della mobilia - tramite un salto fuori campo agevolato da una catapulta ad aria compressa - va a cozzare contro uno specchio.
Pur essendo il vetro artificiale, un suo frammento si conficca nel braccio dell'attore, facendolo sanguinare.
Sul set è presente anche il figlio dell'attore, Jake, il quale stringe una forte amicizia con Corey Haim, che interpreta Marty Coslaw. Durante le pause tra una ripresa e l'altra o nei weekend, i due vanno in skateboard oppure si recano a pescare presso Rascoe Beach.
Vedendo il suo amico e suo padre recitare da dietro le quinte, Jake Busey si convince infine che può provare anche lui a perseguire una carriera attoriale.
Le riprese terminano a dicembre, poco prima delle festività natalizie, anche se si rende necessario compiere delle riprese aggiuntive nella primavera del 1985 a causa di alcuni errori che vengono notati solo in un secondo momento.
Unico Indizio la Luna Piena (Silver Bullet) viene distribuito nei cinema americani a partire dall'11 ottobre 1985. A fronte di un budget di 7 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare sul territorio americano 12 milioni di dollari. Il film non riceve l'adeguata promozione e quel poco materiale promozionale che esce non è all'altezza della situazione, elementi che causano un moderato successo.
Oltre che il primo, questo rimane anche l'unico film cinematografico diretto da Daniel Attias, che continua comunque ad avere una prolifica e apprezzata carriera di regista di telefilm anche rinomati quali I Soprano, Lost e Alias.
Quanto a Stephen King e Dino De Laurentiis, che stanno collaborando con successo da alcuni anni, la loro partnership lavorativa continua e lo scrittore ha ben presto anche la possibilità di dirigere il primo (nonché unico) film della sua vita, Brivido (Maximum Overdrive)... ma questa è un'altra storia.

Nessun commento:

Posta un commento