MINACCIA DALL'INFINITO (IT CAME FROM BEYOND THE STARS)
Bill Mantlo/Mark Gruenwald (storia)-Pat Broderick (matite)-Mike Gustovich (chine)-Ben Sean (colori)-Al Milgrom/Jim Shooter (supervisione)
Nelle profondità dello spazio, ad un imprecisato numero di anni luce di distanza dalla Terra, un'entità collettiva ed incorporea chiamata il Corpo accusa un certo T'Urin G'Ar di aver compiuto atti innaturali contro la mutualità. Costui proclama la sua innocenza, ma l'entità non crede più alle sue false parole ed il giudizio viene subito emesso: T'Urin G'Ar verrà espulso dal Corpo ed imprigionato con bande composte di materia stellare che gli impediranno di compiere danni ulteriori all'entità collettiva. L'essere implora perdono, ma ormai nessuno può più sentirlo: le bande circolari color oro hanno interrotto ogni trasmissione telepatica verso il Corpo. T'Urin G'Ar è solo ed inizia a muoversi attraverso le vastità dello spazio, spinto da una forma di energia che va aldilà della nostra comprensione: il tempo e la distanza non hanno significato per il criminale dall'aspetto stellare, non ha alcuna destinazione, nessun desiderio se non un bisogno sempre più crescente di calore. Oltrepassati gli anelli di Saturno avverte il Sole, ma prima che possa raggiungere la sua orbita, il terzo mondo di questo sistema attira la sua attenzione: è un pianeta caldo, un pianeta pieno di vita.
Entra dunque nell'atmosfera terrestre, atterrando nei pressi della città di Carson's Glen e venendo notato poco dopo da un gruppo di ragazzini che stanno giocando a baseball, i quali rimangono come estasiati di fronte alla sua vista. T'Urin G'Ar osserva queste strane, calde forme di vita, avverte onde di pensiero distorte e spaventate che emanano da loro: dunque decide di divenire tutt'uno con loro. I bambini urlano, ma le loro grida sono di breve durata e, fusi col criminale stellare, vengono portati in una oscura caverna situata poco oltre i confini della città. T'Urin G'Ar ha deciso: se il Corpo non lo vuole più, creerà da sé un nuovo Corpo.
Cala la notte ed un insolito visitatore giunge in città: Rom, il Cavaliere Spaziale. Per gran parte del giorno si è sentito a disagio, come se avesse avvertito che stava per capitare qualcosa di grandemente malvagio: analizzando la zona circostante in cerca di attività da parte degli Spettri Neri, ha invece scoperto che c'è qualcos'altro di sinistro al lavoro qui a Carson's Glen. Qualcosa che presto affronterà. Rom atterra su uno spuntone di roccia, notando sotto di lui un gruppo di cittadini guidato dallo sceriffo della città, alla disperata ricerca dei bambini scomparsi. Rom li esamina col suo Analizzatore, ma sono semplici esseri umani, rilevando poi una insolita traccia energetica su delle vicine colline. Intanto, all'interno della caverna, T'Urin G'Ar estende dalla sua materia stellare tentacoli di puro pensiero, fino a entrare in contatto con le menti dei bambini da lui rapiti e, dopo averne analizzato la composizione chimica e molecolare, decide di assumere un aspetto simile al loro. E così, assorbendo parte delle energie vitali degli sfortunati ragazzi, poco dopo la materia stellare di cui è composto T'Urin G'Ar si modifica, fino ad assumere una conformazione vagamente umanoide. Tuttavia le bande stellari sono ancora saldamente attorno al suo corpo.
Pochi secondi dopo, Rom entra nella caverna e, grazie al raggio-visore del suo casco, trova subito i bambini: il loro corpo è freddo come la pietra, eppure ancora vivono, qualcuno o qualcosa deve aver alterato la loro struttura molecolare. La loro condizione è comunque decisamente critica, hanno immediato bisogno di cure: pur essendo la traccia energetica ancora recente, Rom decide di non seguirla e di prestare i primi soccorsi ai bambini. Gentilmente, una fredda mano cyborg accarezza la fronte del ragazzo a lui più vicino, infondendo vita sotto forma di un piccolo iota dell'energia vitale del Cavaliere Spaziale. Anche se alla fine rimane fortemente indebolito, Rom ripete questo processo per tutti i bambini, poi li trasporta all'esterno della caverna. Qui si sono radunati i vari gruppi di ricerca della città, tra i quali vi sono ovviamente anche i genitori dei ragazzi, che osservano con paura il Cavaliere Spaziale, ritenendolo il rapitore dei loro figli. Rom riferisce la sua estraneità ai fatti, poi consegna i ragazzi ai rispettivi genitori, i quali rimangono alquanto stupiti da questo comportamento. Non è così, invece, per due uomini confusi tra la folla, due uomini che sono in realtà Spettri Neri, preoccupati per il fatto che il Cavaliere Spaziale possa averli rilevati nonostante portino con loro dei piccoli dispositivi che disturbano gli effetti dell'Analizzatore di Energia: devono subito distogliere l'attenzione di Rom. E così, vedendo che nei volti degli abitanti di Carson's Glen vi è ancora paura di fronte all'eroe in armatura, uno dei malvagi alieni accusa Rom di essere il rapitore dei bambini. Subito altri gli fanno eco, attorniando con fare minaccioso il Cavaliere Spaziale che invano prova a spiegare chi è ed il motivo che l'ha spinto a venire qui: per tutta risposta gli abitanti della città cominciano a lanciargli contro delle pietre e ad attaccarlo. Rom allora utilizza il suo Analizzatore, ma grazie al loro dispositivo di disturbo, gli Spettri Neri non vengono localizzati.
Uno di loro dunque sgattaiola via e, una volta lontano dalla folla, si tramuta in un pipistrello per andare ad avvertire più velocemente i suoi compagni dell'arrivo di Rom in città: a metà strada, però, il suo volo viene bruscamente interrotto. T'Urin G'Ar, che ora si fa chiamare Stardust, si para infatti davanti al pipistrello/Spettro iniziando ad assorbirne l'energia vitale. Trovandola diversa, e molto più soddisfacente, di quella sottratta ai bambini la assimila interamente, uccidendo così l'alieno: deve trovarne subito altra per far ingrandire più velocemente il Corpo. Perciò, emanando tentacoli di materia stellare per sondare il terreno circostante, Stardust scopre un'alta concentrazione dell'energia da lui bramata nella centrale elettrica di Carson's Glen. Dunque vi entra e, nonostante oppongano una strenua difesa, gli Spettri Neri poco possono contro la potenza di Stardust, la cui massa stellare cresce sempre più. Gli alieni mutaforma muoiono, divenendo polvere, la polvere diventa materia molecolare, la materia molecolare viene aggiunta all'entità che un tempo era T'Urin G'Ar, ormai vicino a liberarsi delle bande dorate che lo tengono prigioniero. Alla fine rimane solo uno Spettro Nero che, non volendo condividere il destino dei suoi compagni, si tramuta in un topo, nascondendosi tra i macchinari presenti nella centrale elettrica. Stardust, però, avverte la sua presenza e per stanarlo comincia a distruggere i macchinari, tra i quali vi è anche il dispositivo di disturbo dell'Analizzatore di Energia.
In quello stesso momento, Rom è ancora alle prese con la folla inferocita di Carson's Glen ed uno Spettro Nero pensa di approfittare di questa situazione: estrae dunque una pistola energetica, colpendo l'eroe all'altezza del petto. Contemporaneamente, per effetto dell'opera di distruzione di Stardust, l'Analizzatore di Energia torna ad essere pienamente operativo e permette a Rom di individuare gli alieni malvagi nascosti tra la folla e di poter usare senza timore di sbagliare il Neutralizzatore, spedendoli nel Limbo. Finché di loro non rimane che un mucchio di polvere maleodorante. Lo sceriffo della città, sconvolto da quanto accaduto, estrae la sua pistola e fa fuoco contro Rom, ma i proiettili rimbalzano contro l'armatura del cyborg che, stanco di quanto ha dovuto subire, si libera con facilità del tutore della legge. Poi si libra in volo per andare a cercare colui che ha sottratto le energie vitali ai bambini, perché costoro possano pienamente guarire. Nel frattempo, lo sceriffo è pensieroso: come mai quell'essere ha ucciso quegli uomini ma ha risparmiato lui? Come mai ripeteva che alcuni dei presenti non erano umani? Infine incita tutti a tornare al più presto in città. Rom invece vi è già arrivato e, guidato dal suo Analizzatore, si imbatte subito in uno Spettro Nero: costui incredibilmente esorta l'eroe ad usare il Neutralizzatore contro di lui. Meglio il Limbo che l'atroce morte che è già toccata a molti suoi compagni. Il Cavaliere Spaziale accoglie la sua richiesta senza esitare: in un certo senso, gli ha mostrato pietà. Rom individua poi la fonte della preoccupazione dell'alieno e comprende perchè avesse così tanta paura.
All'interno della centrale elettrica, intanto, Stardust, che continua a crescere di dimensioni ad ogni secondo, assorbe l'energia vitale dell'ultimo Spettro Nero rimasto. Poi sul posto giunge Rom, che chiede all'essere di restituire le forze sottratte ai bambini umani. Ma Stardust non intende saperne e lancia una raffica di materia stellare contro il Cavaliere Spaziale, una raffica capace di intaccare l'integrità della sua armatura. Direzionando allora tutto il potere alle energie difensive, Rom alza uno scudo che funge come una sorta di anticorpo elettromagnetico, capace di rigettare la materia stellare prima che essa possa procurargli gravi danni. Poi ritorna ad affrontare Stardust, rinnovando la sua richiesta di poco fa. Ma l'essere non ha cambiato idea: dal suo corpo emergono degli strani tentacoli che si avvinghiano a Rom, iniziando a sottrargli la sua energia vitale. Improvvisamente, l'eroe si trova sull'orlo della sconfitta e della fine, pronto a divenire parte del Corpo di Stardust.
Nel frattempo, all'esterno della centrale, i pochi Spettri Neri rimasti in vita approfittano della battaglia in corso per fuggire dalla città e portare al sicuro su un furgone i piani ed i mezzi per la costruzione di nuovi dispositivi di disturbo dell'Analizzatore di Energia. Contemporaneamente, all'interno dell' edificio, delle bande di materia stellare sono comparse ad avvolgere l'armatura di Rom. Stardust ne approfitta per provare ad analizzare il cyborg, privandolo della sua armatura per rivelare l'uomo che c'è sotto di essa. Ma Rom ne ha avuto abbastanza di questo spietato trattamento e, attivando il suo Neutralizzatore, distrugge non solo le bande stellari presenti attorno al suo corpo, ma anche quelle che tenevano avvinghiate Stardust. L'essere quasi non crede a quanto è appena successo: finalmente è libero e può utilizzare tutto il suo potere! Una violenta tempesta stellare che si scatena in quel momento ne è la riprova. Il Cavaliere Spaziale non si perde tuttavia d'animo: anche se il potere di Stardust appare illimitato, può essere contenuto. È accaduto prima, può accadere ancora. E così afferra anche se con gran dolore una cintura di materia stellare rimasta intatta e la analizza coi suoi sensori: poi la scaglia contro Stardust. L'essere lotta strenuamente, ma non riesce ad impedire che la cintura stellare lanciata da Rom lo avvolga: così implode, la sua energia collassa su sé stessa e viene trasferita nei circuiti dell'armatura del Cavaliere Spaziale, che inizia a brillare intensamente. Come Stardust ha sottratto le energie vitali altrui, così Rom lo ha privato delle sue. Ora però l'eroe si pone una domanda: come può utilizzare questo immenso potere? Può approfittarne per cancellare definitivamente dalla Terra la minaccia degli Spettri Neri? Forse, ma prima ci sono necessità più immediate.
E così esce dalla centrale elettrica, imbattendosi subito nello sceriffo e negli abitanti della città. Il tutore della legge mira col suo fucile e fa fuoco, ma non contro Rom, bensì contro dei cavi dell'alta tensione posti sopra di lui. Migliaia di volt di elettricità avviluppano il Cavaliere Spaziale, ma lui se ne libera con estrema facilità, continuando a camminare e costringendo per la paura i cittadini a fuggire. L'eroe si dirige verso la chiesa dove sono stati portati i bambini rapiti da Stardust e vi entra, suscitando lo sgomento di coloro che si sono radunati al suo interno. Il cyborg, però, dichiara di non voler far del male a nessuno, solo guarire i malati: Rom libera perciò l'immenso potere trattenuto fino a quel momento ed un'incredibile incandescenza inizia ad illuminare il santuario, avvolgendo i bambini in stato comatoso nella sua aura multicolore. Poi, come per miracolo, i bambini riaprono gli occhi e riacquistano rapidamente le forze: mentre la luce li guariva, hanno visto la faccia di un uomo, dall'aspetto nobile e gentile e con lunghi capelli neri. Il volto di Rom.
Il Cavaliere Spaziale abbandona la chiesa, mentre i genitori abbracciano i loro figli. All'esterno vi è lo sceriffo, che gli punta una pistola contro, ma Rom ribatte che Carson's Glen è stata ripulita dal male che l'aveva intaccata e che i bambini sono stati salvati. E, come in risposta a queste parole, anche i piccoli escono dalla chiesa attorniando il cyborg. Lo sceriffo abbassa allora la pistola. Non c'è il tempo per le scuse od i ringraziamenti: il Cavaliere Spaziale si libra subito in volo grazie ai suoi retrorazzi e poco dopo ciò che rimane dell'energia un tempo appartenuta a Stardust si dissipa del tutto. Poi l'eroe cerca altre tracce di male e l'Analizzatore di Energia gliele indica subito, sotto forma di un furgone sotto di lui. Dentro vi sono due Spettri Neri che stanno per portare in un luogo sicuro i piani ed i mezzi per costruire altri dispositivi di disturbo dell'Analizzatore. Ma non arriveranno mai a destinazione: Rom blocca il mezzo e col Neutralizzatore esilia nel Limbo i malvagi alieni, finché di loro non rimangono che due pile maleodoranti di cenere.
TRADITORE (TRAITOR!)
Steven Grant (storia)-Greg Larocque (matite)-Rick Magyar (chine)-Ben Sean (colori)-Al Milgrom/Jim Shooter (supervisione)
200 anni fa: Dopo aver abbandonato Galador (V. All American Comics 41), Rom riceve una chiamata d'aiuto da parte di un compagno Cavaliere proveniente da una nube oscura. Aldilà di essa vi è un piccolo pianeta e, una volta atterrato sulla superficie, l'eroe scopre i suoi abitanti hanno catturato ed ammanettato Gloriole, colui che tra i pensatori di Galador è secondo solo al Direttore Primario. Costui avverte Rom di stare in guardia, poiché i responsabili della sua condizione sono gli Spettri Neri. I malvagi alieni intimano al Cavaliere Spaziale di arrendersi, in quanto ci sono in gioco forze che vanno aldilà della sua comprensione. Per nulla intimorito, tuttavia, il Cavaliere Spaziale richiama dal subspazio il Neutralizzatore ed esilia gli Spettri Neri nel Limbo. Scioglie poi Gloriole dai suoi ceppi ma, una volta libero, il suo compagno lo colpisce vilmente alle spalle con un raggio energetico emesso dalla sua armatura: ha fatto un patto con gli Spettri Neri, un patto di cui Rom è parte integrante. Poi il Cavaliere Spaziale sviene.
Qualche minuto dopo, riprende i sensi, ritrovandosi sul tavolo operatorio di un laboratorio, avvinghiato da un campo di forza: ma il tormento che il suo corpo cyborg sta provando è nulla comparato all'angoscia per il tradimento di Gloriole. Il suo compagno ribatte però che lo ha fatto per il bene di Galador: il loro popolo eccelle nella scienza, ma gli Spettri Neri sono ampi conoscitori delle arti stregonesche, da cui loro possono trarre gran vantaggio. Dunque, nella guisa di traditore, sta penetrando i segreti degli alieni mutaforma, mentre finge di dare loro informazioni importanti su Galador ed i suoi mezzi scientifici. La cattura ed il sacrificio di Rom sono tuttavia necessari: i galadoriani si solleveranno contro ciò e, grazie alle conoscenze di magia apprese da Gloriole, sgomineranno definitivamente gli Spettri Neri. Agendo in questo modo il Cavaliere rinnegato sta perdendo il suo onore, forse anche la sua umanità, ma sono nulla di fronte alla conoscenza.
Ad un tratto entrano nella sala degli Spettri Neri, che affermano che, prima che Gloriole possa apprendere le loro nozioni sulla magia, Rom deve essere portato nella Nebulosa Oscura perché i loro padroni possano studiare la sua armatura cyborg e magari scoprire un modo per liberare i loro compagni prigionieri nel Limbo. Un procedimento sicuramente non breve e doloroso. Gloriole capisce di essere stato ingannato, di essere stato vittima del suo stesso orgoglio e, con una raffica energetica, tenta di liberare Rom. Gli Spettri Neri intervengono e, con le loro armi laser, colpiscono ripetutamente il Cavaliere Spaziale, che crolla al tappeto. Stanno per dargli il colpo di grazia quando Rom interviene: Gloriole ha distratto i malvagi alieni il tempo sufficiente perché lui riuscisse a liberarsi. Chiama dunque a sé il Neutralizzatore ed esilia tutti gli Spettri Neri presenti nel Limbo. Poi si inginocchia davanti a Gloriole: il suo compagno gli chiede scusa per le sue azioni, poi capisce che il danno alla sua armatura è impossibile da riparare.
Qualche tempo dopo, su un distante asteroide, Rom seppellisce il suo amico, promettendogli che non rivelerà mai la sua storia, non gli farà mai perdere il suo onore. Su quell'asteroide, oltre che una tomba, vi è anche un cupo ammonimento: che anche un Cavaliere Spaziale può rimanere accecato dalle proprie ossessioni.
FINE