Flashback - In Taxi nel Passato, film francese, utilizza una celebre tematica della fantascienza, ovvero i viaggi nel tempo, per trattare in realtà un tema di rilevanza sociale quale lo sfruttamento delle donne nella società moderna.
A quanto pare le produzioni francesi amano sfruttare tale stratagemma, poiché tramite un' altra tematica, il viaggio in un'altra dimensione, si rivede la stessa strategia in Non Sono un Uomo Facile (Je Ne Suis Pas un Homme Facile), scritto e diretto da Eléonore Pourriat e distribuito su Netflix a partire dal 13 aprile 2018.
Damien (Vincent Elbaz) è uno sviluppatore grafico che tratta le donne in maniera sciovinista e solo per portarsele a letto per vantarsi poi coi suoi amici.
Un giorno va a sbattere con forza contro un palo e, al suo risveglio, si ritrova in un mondo capovolto: le donne sono nei posti di lavoro e di potere più importanti, mentre gli uomini sono relegati ai margini della società. Non solo, la maggior parte delle donne tratta gli uomini esattamente come accade nel mondo di Damien, sfruttandoli solo per scopi sessuali, discriminandoli sul posto di lavoro e facendo apprezzamenti poco graditi.
Inizialmente spaesato, Damien troverà il proprio posto in questo mondo grazie ad Alexandra (Marie-Sophie Ferdane), una scrittrice di cui si innamorerà dovendo affrontare molte difficoltà lungo la via.
Come nel film sopra citato, il pretesto fantastico che proietta il protagonista nella dimensione parallela è un mero artificio narrativo che non verrà esplorato più di tanto (quindi non aspettatevi una qualsiasi spiegazione al riguardo), in quanto il focus della trama consiste nel criticare e fare satira su quella che è la società patriarcale francese - e non solo, direi - discriminante e retrograda.
E lo fa tramite il consolidato artificio del ribaltamento, ovvero del personaggio che subisce quelle azioni che lui compie nella vita di tutti i giorni perché è così che fanno tutti e ci si comporta da sempre, senza immaginarne le conseguenze sino a quando non le si vive sulla propria pelle. Come in questo caso.
Questo tema prevale su tutto il resto e va dunque un po' a discapito della trama, più che altro incentrata sulla storia d'amore tra i due protagonisti. Damien, dunque, alla fine cambia il proprio atteggiamento nei confronti delle donne non perché riconosce davvero i propri sbagli, ma perché attraverso la relazione con Alexandra - che considera sua pari - diventa una persona nuova e per la prima volta in vita sua, probabilmente, prova dei veri sentimenti.
Pur essendoci un sottotesto drammatico, ma non mancando dei toni più leggeri nel corso della pellicola, il finale rappresenta invece qualcosa di decisamente angosciante. Perché la prospettiva si ribalta ancora una volta e questa volta siamo noi tutti che veniamo messi di fronte alle nostre presunte colpe. Su cui quantomeno dovremmo porci degli interrogativi.