Dopo l'immenso e per certi versi insperato successo di Rocky, la carriera di Sylvester Stallone è in forte ascesa, tanto che, qualche tempo dopo, ha la possibilità di dirigere il suo primo film, Taverna Paradiso (Paradise Alley), che però non viene incontro alle aspettative rischiando di minare un trionfo che appariva già conseguito.
L'attore ha tuttavia modo di rifarsi subito dopo, grazie ancora a Rocky.
Dietro richiesta della United Artists e dei produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff, Sylvester Stallone scrive nel 1977 una nuova sceneggiatura il cui titolo originario è Rocky II: Redemption. Con il casting degli interpreti principali confermato, viene chiesto a John G. Avildsen di dirigere anche questo secondo capitolo.
Il regista, tuttavia, in quel periodo è impegnato con la pre-produzione de La Febbre del Sabato Sera (Saturday Night Fever), progetto da cui peraltro verrà poi allontanato, inoltre non rimane molto convinto della storia concepita da Sylvester Stallone.
A questo punto, è l'attore e sceneggiatore a farsi avanti, chiedendo che gli sia affidata anche la regia del film. La United Artists in principio è esitante, ma Sylvester Stallone viene spalleggiato in questa sua decisione dai produttori Winkler e Chartoff e può contare sul successo del primo film della saga da lui ideato e di cui si può considerare l'unico creatore.
In principio, è prevista anche la presenza di Chuck Wepner, colui che col suo incontro di boxe contro Muhammad Ali aveva fornito l'ispirazione per il primo film, nella parte di un allenatore di nome Chink Weber. Sfortunatamente le sue capacità recitative sono praticamente nulle e si decide infine di rinunciare alla sua partecipazione.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 2 ottobre 1978, tenendosi a Philadelphia e Los Angeles.
In un insolito caso di finzione che rispecchia la realtà, il figlio neonato di Rocky è Seargeoh Stallone, figlio secondogenito di Sylvester Stallone e Sasha Czack.
Per la scena in cui Rocky corre per le strade di Philadelphia inseguito da dei bambini, si effettuano delle sessioni di casting nelle scuole della città, radunando infine 800 giovani comparse.
Mentre sta effettuando un allenamento in palestra in vista del film, Sylvester Stallone sta sollevando dei pesi, disteso su una panca, per quasi 100 chili. All'improvviso uno di questi pesi si stacca cadendogli addosso e provocandogli la frattura del muscolo pettorale destro e della mano destra. Sfortuna vuole che tale infortunio sia anche praticamente concomitante con l'inizio delle riprese del rematch tra Apollo Creed e Rocky Balboa.
Nonostante non sia dunque nelle condizioni fisiche migliori, l'attore adempie comunque ai suoi impegni e, essendo per lui molto difficile utilizzare al meglio il pugno destro, si inventa l'escamotage narrativo di fargli utilizzare perlopiù quello sinistro.
Un altro insolito caso di finzione che si intrufola nella realtà si verifica quando si chiudono le riprese del secondo round e Apollo Creed e Rocky Balboa si spintonano a vicenda e si lanciano frasi provocatorie l'uno contro l'altro prima di essere portati via verso i loro rispettivi angoli.
Ebbene, questa scena non è affatto prevista in origine ed è in realtà un vero battibecco che avviene tra Carl Weathers e Sylvester Stallone, in quanto Weathers non ha rispettato fino in fondo la coreografia dell'incontro preparata in precedenza, con la conseguenza che una parte dei suoi colpi sono andati fin troppo a segno contro Stallone.
L'attore, tuttavia, in fase di montaggio apprezza la reazione spontanea che si è creata e decide dunque di lasciarla.
A bordo ring non è presente stavolta il personaggio di Adrian. Questo perché l'attrice Talia Shire si ritrova a gestire degli impegni concomitanti con le riprese di un altro film, Old Boyfriends - Il Compagno di Scuola (Old Boyfriends). Ci si inventa dunque un escamotage per cui deve restare a casa per motivi di salute e le scene che la riguardano vengono girate solo in un secondo momento.
Le riprese si concludono il 2 febbraio 1979. Stallone può poi fare qualcosa che gli era stato praticamente impedito durante la post-produzione di Rocky, ovvero essere in sala montaggio a supervisionare questa fase dei lavori.
L'attore lavora a stretto contatto con i montatori Stanford Allen e Danford Greene e passano svariati mesi prima che rimanga soddisfatto del risultato finale riguardante il rematch.
Rocky II viene distribuito nei cinema americani a partire dal 14 giugno 1979. A fronte di un budget di 7 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale 200 milioni di dollari.
Nel 1981, se ne va - a causa di un infarto - uno degli interpreti di questa saga, non così secondario come si potrebbe pensare in un primo momento: Butkus (Birillo), il cane di Sylvester Stallone e anche di Rocky.
Butkus è stato al fianco dell'attore sin da quando le loro strade si incrociano per la prima volta nel 1971, condividendo un appartamento sporco e invaso dagli scarafaggi. Ma Butkus rimane sempre al fianco dell'attore, soprattutto quando quest'ultimo vive i suoi momenti più difficili e nel 1975 giunge molto vicino allo stato di povertà.
Butkus è lì accanto a Sylvester Stallone durante i tre giorni in cui scrive in maniera frenetica sulla sua macchina da scrivere il trattamento originario del primo film incentrato su Rocky, esortandolo a modo suo come solo il miglior amico dell'uomo è in grado di fare.
Preda dei morsi della fame, a un certo punto Stallone è costretto a vendere il suo cane ma, non appena trova il denaro necessario, lo riacquista subito, anche se il proprietario del negozio di animali gli chiede una cifra spropositata, ma per l'attore in questa occasione ogni soldo è ben speso per ritrovare il suo migliore amico. Che gli resta poi accanto sino alla fine, comparendo anche nel ruolo di sé stesso nei primi due film di Rocky.
Con questo secondo film che rinnova il successo della saga e va quasi a replicare l'incasso della prima pellicola, l'epopea di Rocky si guadagna con facilità un nuovo capitolo. Che nelle intenzioni di Sylvester Stallone dovrebbe essere anche l'ultimo, in quanto i suoi piani originari sono di farne una trilogia, anche se poi le cose cambieranno... ma questa è un'altra storia.
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