giovedì 15 aprile 2021

A scuola di cinema: Brivido (1986)

Sin dall'uscita di Carrie - Lo Sguardo di Satana (Carrie) nel 1976, Stephen King ha sempre avuto un rapporto di amore/odio verso le trasposizioni cinematografiche tratte dai suoi romanzi e racconti. È noto ad esempio che lo scrittore del Maine non abbia mai apprezzato l'adattamento di Shining diretto da Stanley Kubrick nel 1980, ritenendo che fosse una cosa distinta dal suo romanzo.
King decide così a un certo punto di dirigere lui stesso una pellicola tratta da una sua opera, poiché, come dichiara lui stesso:"Se vuoi una cosa fatta bene, fattela da te". Si rivela un disastro.


Stephen King sceglie di adattare per il grande schermo un suo racconto del 1973, Camion (Trunks), inserito cinque anni dopo nell'antologia A Volte Ritornano (Night Shift). In questa storia, un gruppo di persone si ritrova intrappolato in una trattoria e assediato da camion senza guidatori che hanno preso vita autonoma e sono diventati senzienti, iniziando a sterminare ogni essere umano che incontrano.
King ha scritto una sceneggiatura per un film del 1985 prodotto da Dino De Laurentiis, L'Occhio del Gatto (Cat's Eye), basata su altri suoi racconti pubblicati in A Volte Ritornano. Entrato in buoni rapporti col produttore, chiede dunque la possibilità di poter dirigere un film e gli viene concessa.
In principio, De Laurentiis intende distribuire il progetto tramite la Metro-Goldwyn-Mayer. Poco dopo, tuttavia, il produttore acquisisce la Embassy Pictures, rinominandola De Laurentiis Entertainment Group e decide quindi che la pellicola di King sarà una delle prime a essere distribuita da questa nuova società.
Per il ruolo del protagonista, Bill Robinson, Stephen King ha un nome ben preciso in mente: Bruce Springsteen. De Laurentiis, tuttavia, credendo sia un attore non ne conosce il nome. Quando King gli spiega chi in realtà è, le cose non cambiano: De Laurentiis non ha la minima idea di chi sia Bruce Springsteen e decide dunque di affidare la parte a Emilio Estevez, un attore in quel periodo sulla cresta dell'onda.
Estevez è ben felice della proposta, sua madre non altrettanto. Quando l'attore le spiega che non vede l'ora di poter lavorare a fianco di Stephen King, lei ribatte che potrebbe anche farlo dipingendogli la casa.
Le riprese iniziano nel maggio 1985, a Wilmington, in North Carolina, città in cui si trovano gli uffici della De Laurentiis Entertainment Group. Il produttore affianca a King l'esperto direttore della fotografia Armando Nannuzzi. Costui non parla inglese e viene dunque assistito dal traduttore Roberto Croci.
In quel periodo, Stephen King, oltre a essere un forte bevitore (viene visto una volta bere svariate bottiglie di birra al mattino in poche ore), è anche dipendente dalla cocaina e altre sostanze stupefacenti. Anche se la cosa sfugge praticamente a tutta la troupe, lo scrittore rimane sotto l'influsso di sostanze stupefacenti durante tutta la lavorazione del film.
Il set viene costruito circa 15 chilometri fuori Wilmington, ma risulta così convincente che molti camion di passaggio si fermano, pensando sia davvero un parcheggio per camion con annessa trattoria. Per risolvere questo problema, vengono messi degli annunci sui giornali locali che spiegano che quello è solo un set cinematografico.
L'inesperienza di Stephen King come regista è ben evidente, ma in suo aiuto giunge il suo amico George Romero, che King conosce da molti anni e per cui ha scritto la sceneggiatura di Creepshow. Romero è spesso presente sul set e, pur non dirigendo personalmente le riprese (gli attori e la troupe se ne sarebbero di sicuro accorti), dà preziosi consigli a King su come agire.
Un gravissimo incidente avviene il 31 luglio 1985. Si deve girare una scena in cui un tosaerba insegue un ragazzo con l'intento di ucciderlo e una delle telecamere viene piazzata su un supporto di legno. Armando Nannuzzi suggerisce di togliere le lame alla falciatrice, tanto non saranno comunque inquadrate, ma Stephen King non è d'accordo, in quanto vuole che la scena sia il più realistica possibile.
Il tosaerba è controllato a distanza da un responsabile degli effetti speciali, ma le prime due volte in cui si cerca di attivarlo non accade nulla. Al terzo tentativo, il tosaerba inizia a muoversi come impazzito, fino ad avvicinarsi alla telecamera piazzata sul supporto di legno. Un cameraman porta via rapidamente la telecamera, ma il tosaerba ancora attivo inizia a tagliare il supporto.
E un frammento di legno vola in aria, andandosi a conficcare nell'occhio destro di Armando Nannuzzi, il quale inizia a sanguinare in maniera copiosa e a gridare:"Mi hanno sparato!". Rapidamente viene chiamata la polizia e un elicottero giunge sul posto, pronto a portare Nannuzzi in ospedale.
La produzione viene fermata per due settimane, durante le quali Nannuzzi subisce due interventi chirurgici. Dimesso dall'ospedale, torna sul set pronto a riprendere il suo lavoro, anche se porta una vistosa benda nera sull'occhio destro. La speranza, anche da parte dei dottori, è che recuperi gradualmente la vista.
Per la colonna sonora, lo scrittore del Maine si rivolge agli AC/DC, di cui è un grande fan e a cui offre anche una parte nella pellicola. Ma i componenti della band rifiutano quest'ultima offerta. Per convincerli a collaborare, King canta dall'inizio alla fine una loro canzone del 1976, Ain't No Fun (Waiting Round to Be a Millionaire). Colpiti in maniera favorevole da questo sfoggio di passione, gli AC/DC accettano di comporre la colonna sonora.
Concluse le riprese, King fa vedere un primo montaggio della pellicola a George Romero, il quale gli suggerisce di togliere alcune scene crude e violente, di modo da evitare che la pellicola sia del tutto vietata ai minori di 18 anni.
Brivido (Maximum Overdrive) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 25 luglio 1986. A fronte di un budget di nove milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare sul territorio americano circa sette milioni e mezzo di dollari. Non esattamente il successo che ci si aspettava.
Nel 1987, Armando Nannuzzi - al quale è stato detto che la vista dall'occhio destro non tornerà più - cita in giudizio per danni morali e materiali Stephen King e altri diciassette componenti della produzione, chiedendo un risarcimento di 18 milioni di dollari. Viene infine raggiunto un accordo extragiudiziale.
Negli anni successivi, King chiede più volte scusa a Emilio Estevez per essere stato coinvolto in quello che lo scrittore stesso definisce un "film idiota". Forse il figlio di Martin Sheen avrebbe fatto bene a seguire il consiglio di sua madre.
Stephen King abbandona dunque ogni velleità da regista, limitandosi a concedere i diritti delle sue opere a altri registi per altri adattamenti, alcuni riusciti bene, altri meno. Ma questa... è un'altra storia.

Nessun commento:

Posta un commento