giovedì 31 marzo 2022

Fabolous Stack of Comics: Perramus - L'Isola del Guano


Dopo il crollo della dittatura dei Colonnelli nel 1983, in Argentina inizia un periodo di profonda instabilità politica e sociale. La nazione, reduce da anni tormentati che hanno portato alla scomparsa di molte persone, incluso lo sceneggiatore Héctor Germán Oesterheld, deve riprendersi dalle macerie reali e umane, che sono quelle che rischiano di durare più a lungo.
In questo clima ancora incerto viene pubblicata nel 1986 la terza parte di Perramus, L'Isola del Guano (La Isla del Guano). Gli autori sono come sempre Juan Sasturain ai testi e Alberto Breccia ai disegni.
Dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura (mai accaduto nella realtà, ma questo è un mondo particolare), Jorge Luis Borges viene considerato ancor di più un elemento scomodo per la dittatura dei Marescialli e Santa Maria diviene una nazione pericolosa a cui tornare.
In cerca di una soluzione, il Nemico suggerisce di rifugiarsi in via temporanea presso l'isola di Mr. Whitesnow, dove un tempo risiedeva. Giunti lì, però, Perramus e Borges vengono prelevati dalle autorità, mentre Canelones e il Nemico fanno la conoscenza degli insoliti movimenti di resistenza del posto, camuffati da artisti circensi.
Dopo la riconquista dell'identità de Il Pastrano dell'Oblio e la preservazione della memoria de L'Anima della Città, si passa alla difesa dei valori di libertà di questo nuovo capitolo.
Può essere riferito alla dittatura come ai grandi partiti politici regolarmente eletti che creano scompiglio e poi si sfaldano, lasciando un paese nella rovina. Ebbene, in questo caso ci sono tantissime persone che dichiarano di non aver mai votato quel partito... eppure aveva tanto consenso, come mai quando sparisce nella disgrazia non si trova più nessun suo passato sostenitore (non è una cosa solo italiana, se può essere di consolazione)?
E così si sale sul carro del nuovo vincitore, senza avere una vera e propria guida, che peraltro non era presente neanche in precedenza. Mr. Whitesnow - e con lui il suo entourage - più che il candore della neve ha un'ingenuità totale, rappresenta una nave senza remi che si fa trascinare dalla marea più forte. Ovvero l'Argentina che naviga nelle acque del post-periodo dittatoriale.
Una dittatura, una nazione con mentalità imprenditoriale, un qualsiasi altro leader che arrivi a convincerli che qualcosa ha un valore, persino la merda: l'importante è che Whitesnow e soci abbiano qualcosa cui aggrapparsi, non avendo essi stessi un'identità. Non avendo degli ideali. Quindi come parassiti si attaccano a quello che percepiscono come un vincente.
Dall'altro lato, invece, vi sono coloro che lottano perché sia affermata un qualche tipo di identità ed è la parte verso cui Perramus e soci si sentono più affini in principio. Ma quando infine i ribelli rovesciano l'ordine costituito e prendono il potere, Perramus e gli altri si allontanano.
Poiché loro non si sentono parte di una sola nazione, sono l'incarnazione di ideali che non possono rimanere confinati in una piccola isola. La loro destinazione finale sarà altrove.

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