Ritorna Cletus Kasady, il serial killer fumettistico più odiato/amato dai lettori, in un nuovo one-shot a lui intitolato dopo Bomba Mentale. Si tratta di Carnage: La Vita è Meravigliosa (Carnage: It's a Wonderful Life), pubblicato nel 1996, scritto da David Quinn e disegnato da Kyle Hotz.
Un one-shot i cui eventi derivano proprio dalla storia ideata da Warren Ellis. A seguito dei tragici fatti che hanno coinvolto Matthew Kurtz, il Ravencroft Institute viene ritenuto inadatto a curare pazienti affetti da turbe psichiche ed è destinato a chiudere i battenti entro pochi giorni.
Rimane alla fine un unico paziente da portare via: Carnage. Prima che venga sottratto loro, però, Ashley Kafka e John Jameson vogliono tentare un'ultima volta a provare a separare il simbionte da Cletus Kasady. Sfruttando dunque le tecniche di Matthew Kurtz, cercano di riuscire dove lui ha fallito, ma come risultato ottengono solo di legarsi a livello simbiotico con Carnage e di essere proiettati nel particolare mondo presente nella sua mente.
Un mondo da cui potrebbero non fuggire mai più.
David Quinn - sceneggiatore a me poco noto, lo confesso - prende spunto da Warren Ellis, ma adotta poi un approccio diverso. Se lo sceneggiatore britannico utilizzava il personaggio di Carnage per mettere alla berlina l'orrore della società moderna, Quinn sfrutta un approccio più "intimista", anche perché rifare quanto già realizzato da Ennis sarebbe stato alquanto inutile.
La storia, dunque, stavolta si svolge nella mente di Carnage, rivelandocene parte del background. Non ci si allontana molto in questo caso da uno schema di base, per cui un assassino è influenzato anche dall'ambiente che lo circonda quando cresce. E può cedere ai propri demoni, di cui il simbionte diviene un catalizzatore.
Così come è successo in passato a John Jameson, quando la Pietra Lunare lo ha tramutato in un Uomo Lupo. O volendo anche alla dottoressa Kafka, che dai demoni altrui rischia di farsi travolgere ogni giorno nel suo lavoro e che in questa storia diviene uno scarafaggio, in una sorta di strano omaggio allo scrittore boemo con cui condivide il cognome.
Ma, a differenza di Cletus Kasady, John Jameson e Ashley Kafka sono riusciti a venire a patti con questi demoni ed è per questo che alla fine riescono a interrompere il collegamento simbiotico. Dimostrando che non è solo l'ambiente a formare una persona, vi è anche la sua storia personale e come questa reagisce alle avversità.
La via del male e della prevaricazione verso gli altri rimane sempre la più facile da perseguire, ma allo stesso tempo anche quella che intraprendono i codardi.
Questo albo vede anche un piccolo, importante evento per il Marvel Universe con la chiusura del suo Arkham Asylum, comparso per la prima volta in Il Bambino Dentro. Ritornerà comunque sotto altre forme in storie future.
Onore al merito a Kyle Hotz, per questo one-shot e il precedente, per aver reso al meglio con la sua arte grafica la pazzia di Carnage, esemplificata nelle possibilità che il simbionte e le sue capacità possono offrire a un disegnatore. Hotz le sfrutta al meglio, rendendo Carnage una vera e propria creatura uscita dall'inferno, che quando compare domina la tavola.
Poiché, come già detto, a volte si rimane affascinati dal male assoluto.
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