I film (e i fumetti) di Godzilla sono caratterizzati da considerevoli scene di distruzione ai danni di Tokyo e altre grandi città (ne sanno qualcosa i protagonisti di Giganti e Gangster). Ma, essendo questi danni cinematografici, per così dire, le macerie che ne derivano vengono rapidamente portate via e nuovi edifici sorgono laddove prima c'era solo il nulla. Sempre o... quasi sempre.
A volte, infatti, può accadere che il disastro invece sia totale e irreparabile, dando così vita a uno scenario post-apocalittico. Come quello che si può trovare nella miniserie di cinque numeri, pubblicata nel 2014, Cataclisma (Cataclysm), scritta da Cullen Bunn e disegnata da Dave Wachter.
A seguito di un non meglio precisato evento catastrofico, le grandi metropoli sono scomparse e con esse la vegetazione e ora l'umanità vive in delle baraccopoli. E sono scomparsi anche i mostri che devastavano in passato quelle metropoli, compreso il loro re Godzilla, come fossero svaniti nel nulla.
Ma le cose sono destinate a cambiare quando due giovani di nome Shiori e Arata si imbattono in quella che sembra essere una pianta senziente, che si rivela essere Biollante. Col suo ritorno, ricompaiono sulla scena anche Godzilla e gli altri mostri, pronti a dare nuovamente battaglia contro l'umanità.
Una battaglia sulle cui motivazioni l'anziano nonno di Shiori e Arata potrebbe sapere qualcosa, poiché è uno dei pochi umani ancora in vita che ricorda benissimo cosa ha causato l'evento catastrofico e la scomparsa dei mostri. E chi ne è stato la causa.
Cullen Bunn dimostra che una storia con protagonista Godzilla può benissimo ambientarsi in scenari diversi da quelli consueti, come in un certo senso si è visto anche in un'altra miniserie, Oblio. Lo scenario post-distruzione qui presente in sé non è nulla di originale, si è già visto molte altre volte, quello che conta è come si sia arrivati ad esso.
In tal senso lo sceneggiatore non manca di sottolineare - con quel giusto pizzico di retorica - come l'animale più pericoloso per la natura e la Terra non sia Godzilla o gli altri mostri, bensì l'essere umano, anche quando motivato da buone intenzioni. Quindi i veri "cattivi" risultano essere le persone appartenenti alle vecchie generazioni, che hanno depredato le risorse naturali del pianeta fino a consumarlo.
E quando Godzilla ha reagito, in una sorta di legittima difesa, l'essere umano è riuscito a fare solo ciò che gli riusciva meglio, in apparenza: distruggere. Distruggere tutto.
Non vi è comunque un messaggio del tutto negativo, dopotutto questa è un'opera mainstream. Chi deve riscattarsi a tutti i costi in questa storia, lo fa, e chi deve compiere un processo di maturazione lo compie. Il tutto portato avanti e realizzato con gli schemi consueti di questo tipo di prodotti, ma almeno fatto bene.
Come nelle due precedenti miniserie dedicate a Godzilla, si tratta di una lettura veloce e agevole. Di quelle che a volte servono per essere rassicurati, prima di riaffacciarsi al mondo esterno. Ancora con tutti gli edifici al loro posto.
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