giovedì 17 marzo 2022

Fabolous Stack of Comics: Avengers - Standoff


Un tema ricorrente in quelle che sono le dinamiche dei racconti aventi come protagonisti supereroi e supercriminali è quello che riguarda le cosiddette superprigioni (appunto). Negli anni si sono viste molte di queste strutture, sia nel Marvel Universe che nel DC Universe: la Volta, Arkham Asylum, il Raft... solo per citarne alcune.
Eppure, se chiedete un parere a uno sceneggiatore come Kurt Busiek, vi dirà che questa è un'idea narrativa fiacca. Il motivo è presto detto: le superprigioni, in quanto tali, vengono presentate come in possesso dei più alti livelli di sicurezza e da esse è praticamente impossibile fuggire.
Solo che poi c'è necessità di raccontare nuove storie e quindi i supercriminali troveranno il modo di uscire da quelle superprigioni a prova di evasione più e più volte, fino a farle divenire come una prigione qualsiasi... e allora perché sono state costruite sperperando denaro pubblico?
Ecco, questa è una di quelle sospensioni di incredulità che più il lettore deve accettare e fare propria, per non farsi troppi patemi d'animo durante quella che rimane comunque una lettura spensierata.
Una particolare superprigione è presente anche nella miniserie di tre numeri, pubblicata nel 2016, Avengers: Standoff, scritta da Nick Spencer e disegnata da Mark Bagley, Jesus Saiz e Daniel Acuña.
All'apparenza, Pleasant Hill è una città come tante altre: vicini amorevoli, negozi con proprietari gentili e disponibili, una radio locale, campi verdi e villette che sembrano uscite fuori da un telefilm. Sembra un piccolo paradiso per uno sconosciuto che si risveglia all'improvviso in questa città, senza alcuna memoria del suo passato.
Nominato Jim dagli abitanti di Pleasant Hill, l'uomo cerca di integrarsi nel tessuto cittadino, ma avverte che qualcosa non va. E ci sono altri che, come lui, hanno intuito che dietro la facciata di Pleasant Hill si nasconde una sinistra verità. Gestita da qualcuno di impensabile. E qual è il ruolo degli Avengers in tutto questo?
Questa miniserie è la prima parte di un particolare dittico in cui Nick Spencer analizza quelli che possono essere gli abusi legalizzati del potere esecutivo, la cui seconda parte è Secret Empire. Abusi mascherati da atti dovuti, quale in questo caso il contenimento dei soggetti ritenuti più pericolosi.
Lo SHIELD, in una sorta di riflesso della CIA e dell'esercito americano e dei casi di tortura susseguiti agli attacchi dell'11 settembre 2001, decide infatti di cancellare le identità dei supercriminali effettuando loro un, in apparenza indolore, lavaggio del cervello tramite un Cubo Cosmico senziente (tranquilli, è stato fatto anche meglio di così, tipo creare un intero pianeta con frammenti di altri mondi).
Ma questa soluzione, oltre a rivelarsi contro la legge, dimostra anche ben presto la sua inefficacia. Spencer, utilizzando le parole di Maria Hill, sembra quasi fare satira sul concetto narrativo di superprigione, spiegando che per quanto possa essere ritenuta sicura la prigione, essa non si rivelerà mai efficace.
Ecco dunque che coloro che incarnano l'ordine (ovvero gli Avengers) devono intervenire per fermare un doppio tipo di caos. Da un lato la vendetta dei supercriminali (ordinaria amministrazione per loro), dall'altro la metodologia dello SHIELD dopo la scomparsa dell'originale Nick Fury, con la difficoltà in questo caso che la faccenda non si può risolvere coi pugni e va utilizzato un approccio diverso.
Ma siccome nel mondo dei supereroi ogni scelta ha delle conseguenze... quella adottata in quest'occasione non rappresenterà un'eccezione.
Pur essendo una miniserie intitolata agli Avengers, Spencer fa sì che i veri protagonisti - per motivi che saranno ovvi in un secondo momento - siano coloro che hanno adottato l'identità di Capitan America (ovvero Steve Rogers, Sam Wilson, Bucky Barnes).
Complice inoltre la presenza di Mark Bagley alla parte grafica, c'è l'incredibile ritorno della formazione originaria dei Thunderbolts capitanati dal Barone Zemo che, in ultima analisi, risulteranno molto più leali nei confronti degli eroi rispetto allo SHIELD. Almeno loro sono un male che si conosce.

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