Non è il primo supergruppo della storia composto dagli "aiutanti" dei supereroi, ma di certo è tra i più importanti, se non il più importante. I Giovani Titani sono stati creati nel 1964 da Bob Haney e Bruno Premiani su The Brave and the Bold 54 e la loro prima incarnazione era composta da Robin, Kid Flash e Aqualad.
Con gli anni molti sono stati i cambiamenti di formazione e i nuovi ingressi, tra cui Wonder Girl, Falco & Colomba, Speedy. I primi Titani sono cresciuti e molti di loro hanno cambiato alias, altri eroi hanno preso il loro posto, ma i Giovani Titani ci sono sempre stati.
Fino a quando nel 2011, col New 52, vi è l'esordio di una nuova formazione dei Giovani Titani che non ha alcun legame con le precedenti incarnazioni. Non solo, gli originali Titani si comportano come se non si fossero mai conosciuti prima!
Un incubo logistico e narrativo causato, come rivelato in Universo DC: Rinascita, dalle modificazioni alla realtà del DC Universe apportate dal Dr. Manhattan. Ma che ha avuto una prima risoluzione nella miniserie di otto numeri, pubblicata tra il 2015 e il 2016, Titans Hunt, scritta da Dan Abnett e disegnata da Paulo Siqueira, Stephen Segovia, Paul Pelletier e Geraldo Borges.
Alcuni componenti della prima formazione dei Giovani Titani hanno modo di reincontrarsi e iniziano a ricordare di aver vissuto delle avventure insieme. Da una parte Nightwing, Donna Troy e Tempest si alleano dopo aver ritrovato il loro vecchio covo, dall'altro Speedy, Gnaark, Falco & Colomba scoprono la responsabile delle loro perdite di memoria.
Una loro vecchia compagna di squadra che ha agito per un bene superiore e impedire a un demone di invadere il piano terrestre. Un demone che ora sta per tornare.
In retrospettiva, possiamo considerare questa miniserie come il primo passo verso la "ricostruzione" del DC Universe, culminata infine in Doomsday Clock. Si cerca di recuperare quello spirito originario andato perduto per (legittime) nuove soluzioni narrative. Anche la scelta del nemico, una versione aggiornata di una delle prime minacce affrontate dal gruppo, va verso quella direzione.
Pur essendoci la possibilità e la tentazione di dare spazio agli eroi più celebri, Dan Abnett compie un buon lavoro dando a ognuno dei (non pochi) protagonisti di questa storia - alla fine saranno dieci - il suo giusto ruolo, non mettendo nessuno nelle retrovie.
Non è una storia che si affida molto ai dilemmi interiori degli eroi, anzi, è praticamente tutta incentrata sull'azione e i colpi di scena, rivolgendosi a un certo tipo di pubblico che vuole un ripristino dello status quo. E viene accontentato.
In definitiva, i Titani (i lettori) si riappropriano delle loro vere identità (le storie passate) e dei vecchi legami (i ricordi che ognuno di noi può avere in merito ai vecchi albi e a quelli che ha apprezzato di più). Il tutto sacrificando magari qualche necessario approfondimento, ma l'obiettivo viene infine raggiunto.
Rimane un solo Giovane Titano fuori dai giochi in questa storia: Wally West. Ma per lui gli sviluppi si vedranno a partire da Universo DC: Rinascita.
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