venerdì 14 gennaio 2022

Fabolous Stack of Comics: Godzilla - Giganti e Gangster


Godzilla. Gojira. La potenza iconica di questo personaggio è devastante alla pari del suo raggio atomico, sin dalla sua prima apparizione nel 1954.
Quasi settant'anni dopo, Godzilla rimane una figura importante e preminente nel panorama dell'intrattenimento, in tutte le sue forme. Non solo film, dunque, ma anche fumetti.
Dal 2011, la IDW Publishing è divenuta licenziataria dei fumetti del Re dei Mostri negli Stati Uniti e la prima miniserie, di cinque numeri, pubblicata da questa casa editrice si intitola Giganti e Gangster (Gangsters & Goliaths). Lo sceneggiatore è John Layman, mentre la parte grafica è stata affidata all'italiano Alberto Ponticelli.
Incriminato per l'omicidio del suo partner, che non ha commesso, l'agente di polizia Makoto Sato viene braccato dagli uomini al servizio del boss della Yakuza Ryota Takahashi, vero mandante dell'assassinio.
Rifugiatosi sull'Isola dei Mostri, Sato trova il tempio delle Elias, le due sorelle in grado di controllare Mothra col loro canto, e in quel momento concepisce un'idea folle: rapire le due sorelle e utilizzare Mothra per distruggere l'impero criminale di Takahashi.
Ma come Makoto Sato ben presto capirà, simili azioni hanno delle conseguenze e l'equilibro naturale rischia di essere compromesso. E la più devastante forza della natura, Godzilla, non rimarrà a guardare.
Questa è una buona miniserie, una sorta di action movie fumettistico con i mostri della Toho.
Pur essendo l'ambientazione giapponese, Layman si rivolge a un pubblico americano e l'eroe della situazione, Makoto Sato, appare come il classico poliziotto dei film d'azione di Hollywood. Braccato per un crimine che non ha commesso, desideroso di riscatto a tutti i costi, in rapporto conflittuale con i figli e i suoi superiori. Lo stesso può dirsi per il suo avversario, il criminale con manie caotiche.
Al tempo stesso, però, questa è una storia ambientata nell'universo di Godzilla e ciò non viene dimenticato. Il Re dei Mostri e i suoi "pards" sono sempre presenti, pronti a compiere quello che sanno fare meglio: seminare distruzione e lottare tra loro. Il tutto ben reso da Alberto Ponticelli.
Layman utilizza un'abile strategia narrativa mettendoli in secondo piano nei primi due capitoli della miniserie, di modo da costruire il background della storia, per poi farli scatenare nei capitoli successivi. Il motivo è evidente: appena irrompono sulla scena, Godzilla e gli altri mostri diventano i veri protagonisti e rubano spazio agli altri personaggi, tale è la loro potenza iconica.
Il finale è prevedibile, ma conclude nell'unica e più giusta maniera il percorso da "eroe" di Makoto Sato.
E adesso via con l'ennesima ricostruzione di Tokyo... fino al prossimo attacco, ovviamente!

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