Fino a questo momento le avventure del Commissario Spada, il personaggio creato da Gianluigi Gonano e Gianni De Luca, erano autoconclusive. Seppur sotto forma episodica di poche pagine, presentate sulla rivista Il Giornalino, in pochi capitoli vi era una storia completa.
Così è stato per Il Ladro d'Uranio, L'Uomo Senza Ricordi e Il Segreto dell'Isola. Ma la storyline successiva, L'Incidente, attua un cambiamento. Questa storia è infatti suddivisa in tre parti: L'Incidente, appunto, La Caccia e il capitolo conclusivo Mario Mario. Pubblicata tra il 1970 e il 1971, introduce anche un deciso cambiamento dello status quo.
Mentre sta inseguendo dei rapinatori, il Commissario Spada rimane coinvolto in un drammatico incidente stradale. Rimasto sfigurato in maniera seria al volto, deve sottoporsi a un delicato intervento di chirurgia facciale che potrebbe alterarne le fattezze.
Ma il momento non potrebbe essere peggiore, poiché il figlio Mario ha scoperto un traffico di stupefacenti in cui è coinvolta un'insegnante della scuola da lui frequentata, Paola Viotti. Dietro, però, c'è molto di più e questo porterà il Commissario Spada a svolgere un'indagine in un altro misterioso continente.
In mezzo agli eroi perfetti e senza macchia, come Tex o Zagor, o ai "neri" come Diabolik o Kriminal, e con Mister No e Lo Sconosciuto che all'epoca devono ancora esordire insieme alle loro disillusioni, il Commissario Spada spicca per la sua profonda umanità.
Umanità che lo porta anche a reazioni inconsulte a seguito dell'incidente in cui è coinvolto, come potrebbe capitare a noi se ci ritrovassimo di fronte la prospettiva di perdere qualcosa a noi caro. Spada arriva addirittura a prendersela con suo figlio per la situazione. Si erano mai visti Tex o Zagor incolpare Kit Willer o Cico delle loro disgrazie?
Ma l'umanità di Eugenio Spada cela anche un cuore grande e una dedizione al suo lavoro, elementi che si ritrovano spesso insieme nelle sue indagini per via della presenza di Mario. Come dice lui stesso nella storia, non è un eroe, non è Superman, ma farebbe di tutto per salvare suo figlio.
Il Commissario Spada è davvero l'uomo comune, il pater familias di cinquant'anni fa, quella persona che magari incrociamo per strada e a cui non facciamo caso, ma che dentro di sé ha una grande forza di volontà e un coraggio che solo le grandi persone detengono.
Ma i due autori non scordano che questo è anche un racconto di avventura e condiscono il tutto con misteri, colpi di scena e coreografie di lotta che sembrano balletti di danza per quanto risultano ben delineati.
Adesso però, a seguito di questa storia, qualcosa è cambiato nella sua vita, c'è una nuova identità di cui sia lui che le persone intorno a lui dovranno tenere in conto. Un cambiamento di cui sarà interessante vedere le conseguenze.
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