sabato 25 novembre 2023

Italians do it better? 30: Smetto Quando Voglio (2014)


Il cinema italiano in passato è sempre stato abile a ricreare e rinnovare i generi cinematografici portati al successo dal cinema americano e dar loro nuova linfa.
Molti ricordano ad esempio i cosiddetti "spaghetti western", ma vi è stato anche il peplum e i thriller all'italiana, coi titoli che contenevano nomi di svariati animali.
Certo oggi risulta più difficile ricreare il cinema americano, i cui blockbuster comportano ingenti somme di denaro, mentre il cinema italiano si è ormai messo alle spalle quella tradizione "artigianale", ma difficilmente investe grandi capitali in una pellicola.
Poi però ci sono le eccezioni. Come Smetto Quando Voglio, diretto da Sydney Sibilia, scritto da Sydney Sibilia, Valerio Attanasio e Andrea Garella e distribuito nei cinema nel febbraio 2014.
Pietro Zinni (Edoardo Leo) è un brillante insegnante e scienziato che però - a causa della crisi economica - ha un lavoro precario presso l'università di Roma La Sapienza, cosa che non consente a lui o alla moglie Giulia (Valeria Solarino) di avere una vita agiata nonostante le loro indubbie qualità.
Quando una sua ricerca non ottiene i fondi necessari, Pietro viene licenziato, ma decide di tenere la cosa nascosta alla compagna. Per trovare in modo semplice del denaro sfruttando le sue conoscenze, Pietro Zinni utilizza un vuoto legislativo per cui le droghe non espressamente elencate come tali dal Ministero della Salute risultano commerciabili. Si chiamano smart drugs.
Inizia dunque a sviluppare una nuova sostanza stupefacente, tuttavia per questo avrà bisogno dell'aiuto di altri ex compagni universitari che, come lui, hanno una vita spiantata. Ma le conseguenze di questa decisione saranno davvero impreviste.
Come ricreare il cinema americano inserendolo in un contesto italiano. Ecco un buon esempio. Prendendo come riferimento sia alcuni saghe d'azione che soprattutto un telefilm come Breaking Bad, ma non dimenticando nemmeno i capolavori del neorealismo italiano e le pellicole di Carlo Verdone, Smetto Quando Voglio sviluppa poi un proprio percorso personale.
Un percorso che lo porta a essere inquadrato alla perfezione nel contesto italiano. A partire dai protagonisti, i quali riflettono una situazione molto presente nella società di dieci anni fa e forse oggi addirittura peggiorata. Ovvero i laureati, le persone con competenze, che faticano a trovare un lavoro che rifletta le capacità che hanno acquisito e, per sbarcare il lunario, devono ripiegare su mansioni per loro meno soddisfacenti.
Conseguenze della crisi economica, la quale si riflette nelle scelte che i protagonisti compiono. Ovviamente "estremizzate" per ragioni di trama. Italiani fino in fondo, che cercano di sdrammatizzare anche le situazioni più pericolose per strappare una risata allo spettatore. Personalità oserei dire abbastanza borderline, allo stesso tempo funzionali alla storia che viene narrata.
Il tutto sullo sfondo di una Roma che alterna luci e ombre, viva come non mai e dove si annidano impensabili criminali. Tanto che una delle attrattive alla fine è vedere Neri Marcorè come versione italiana di Gus Fring.

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