sabato 4 novembre 2023

A scuola di cinema: Gorky Park (1983)

1981: Viene pubblicato il romanzo Gorky Park, scritto da Martin Cruz Smith.
L'opera si incentra su Arkady Renko, un investigatore della polizia di Mosca, il quale viene incaricato di risolvere il caso del ritrovamento di tre cadaveri, due uomini e una donna, avvenuto nel Gorky Park, un celebre parco della capitale sovietica.
Da alcuni indizi, l'ispettore scopre che le tre vittime - uno dei quali è un americano - erano collegati a una guardarobiera di nome Irina Asanova e che dietro la loro morte potrebbe esserci la mano di John Osborne, un americano che commercia in pellicce di zibellino ed è ben visto dall'establishment sovietico.
Come se questo non bastasse, Renko entra in contatto con William Kirwill, detective newyorchese e fratello dell'americano ucciso, intenzionato a vendicare la morte del proprio caro.
Dopo aver salvato Irina da un attentato, Arkady Renko inizia una relazione con lei. Quando l'ispettore prova a far incriminare John Osborne, costui viene protetto dai superiori di Renko.
Renko scopre infine che le vittime russe avevano collaborato con Osborne per far uscire dalla Russia alcuni zibellini, la cui pelliccia è molto pregiata, di modo che John Osborne potesse commercializzarla negli Stati Uniti. In cambio, l'uomo aveva promesso loro di farli espatriare negli Stati Uniti, ma li aveva invece uccisi.
Nel confronto finale che avviene a New York, William Kirwill viene ucciso da Osborne, ma Arkady Renko uccide a sua volta l'imprenditore americano corrotto al termine di un conflitto a fuoco. Irina Asanova decide di trasferirsi negli Stati Uniti, mentre Renko ritorna nella propria patria, non prima però di aver rimesso in libertà tutti gli zibellini catturati da John Osborne.
Poco tempo dopo, questo romanzo diviene oggetto di un adattamento cinematografico.


Nell'anno stesso della sua pubblicazione, nel mese di aprile, i diritti di sfruttamento cinematografico del romanzo di Martin Cruz Smith vengono opzionati dai produttori Gene Kirkwood e Howard Koch, dietro una somma di circa 250.000 dollari. I due produttori avevano messo gli occhi sul romanzo già da prima della sua pubblicazione ufficiale.
Si vuole iniziare subito coi lavori, così pochi mesi dopo una prima bozza di sceneggiatura viene completata da Dennis Potter e viene individuato il regista in John Schlesinger.
La sceneggiatura, dopo essere stata rifiutata dalla Metro-Goldwyn-Mayer e dalla Dino De Laurentiis Productions, cattura l'interesse della American Cinema Productions. Tuttavia, a causa di alcuni ingenti debiti pendenti nei confronti della Bankers Trust di New York, la compagnia è costretta a dichiarare bancarotta poco prima di raggiungere un accordo sulla pellicola.
La sceneggiatura viene infine opzionata dalla Orion Pictures grazie al sostegno economico di Uri Harkham ed Efrem Harkham, due imprenditori di Los Angeles per cui questa è la prima produzione cinematografica.
Per il ruolo di Arkady Renko, viene considerato in un primo momento Al Pacino, dopodiché si fa avanti Dustin Hoffman ma, a causa dell'eccessivo ingaggio che comporterebbe la sua presenza, viene scelto infine, nel settembre del 1982, William Hurt.
Per il ruolo di Irina Asanova vengono provinate alcune attrici, fino a quando Roman Polanski - che in principio dovrebbe avere una parte nella pellicola - suggerisce il nome di un'attrice che sta frequentando a quel tempo. Si chiama Joanna Pacula ed è originaria della Polonia. Dopo che nel 1981 nel suo paese è stata dichiarata la legge marziale, costei è rimasta a Parigi dove stava facendo una vacanza e qui ha conosciuto il regista.
Per l'attrice è il primo ruolo in una produzione americana dopo alcune pellicole girate nella madrepatria, evento che la convince a trasferirsi negli Stati Uniti in maniera permanente. In preparazione alla parte, si fa infoltire le sopracciglia e si unge i capelli.
Per il ruolo di Jack Osborne, dopo il rifiuto di Cary Grant viene scelto Burt Lancaster, tuttavia a causa di alcuni problemi di salute causati dal cuore - e che lo porteranno poco tempo dopo a subire un'operazione di bypass coronarico - costui deve rinunciare al progetto e la parte viene infine affidata a Lee Marvin.
Alla fine John Schlesinger deve rinunciare alla regia in quanto impegnato su altri fronti e viene scelto in sua sostituzione Michael Apted.
Le riprese iniziano in via ufficiale l'undici febbraio 1983. Essendo la storia ambientata in Russia e con l'azione che inizia in un noto parco di Mosca, la produzione cerca di ottenere i permessi per filmare in Unione Sovietica.
Ma ne riceve solo un netto rifiuto, poiché - a detta delle autorità governative sovietiche - sia il libro che la sceneggiatura descrivono fatti criminosi, come la corruzione, che non possono verificarsi in Russia. E il tutto viene bollato come un'operazione anti-comunista, tanto che viene negato un pranzo di lavoro ad Howard Koch, recatosi nella capitale russa per vedere coi propri occhi alcune location.
Preventivando tuttavia un simile rifiuto, già da alcuni mesi la produzione e il regista stavano cercando location alternative che potessero ricordare i paesaggi e gli edifici sovietici. Trovando infine quella più adatta nella città di Helsinki. Il sostituto del Gorky Park è dunque il Kaisaniemi Park di Helsinki. Riprese aggiuntive vengono inoltre effettuate a Stoccolma.
Lee Marvin non è a dire il vero in uno stato di salute migliore rispetto a Burt Lancaster, vista la sua dipendenza dall'alcolismo che gli ha già causato dei problemi in passato, tanto che quando giunge sul set ad Helsinki viene mandato presso un ospedale locale per disintossicarsi. Michael Apted si reca lì e gli fa provare alcune scene.
Le riprese si concludono il 4 maggio 1983.
Gorky Park viene distribuito nei cinema americani a partire dal 16 dicembre 1983. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare 16 milioni di dollari.
Un risultato non eccelso che blocca sul nascere qualsiasi speranza di un sequel, considerato che Arkady Renko ritorna a essere protagonista negli anni successivi di altri romanzi scritti da Martin Cruz Smith, ambientati sia prima che dopo il crollo del comunismo sovietico.
Vi è un tentativo, poco più di dieci anni dopo, da parte del produttore Larry Gross di adattare un altro romanzo, Red Square, ma nulla si concretizza. E con la morte, nel 2022, dell'attore William Hurt si interrompe ogni tipo di discorso in tal senso.
E questa è la fine della storia.

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