Roberto Raviola, alias Magnus, ha contribuito alla creazione a livello grafico di celebri personaggi del fumetto, soprattutto i cosiddetti "neri", quali Satanik o Kriminal. Ma anche di personaggi più solari o surreali, come Alan Ford e il gruppo TNT.
Un genio del disegno immenso in possesso anche di buone capacità di scrittura. Tanto che a un certo punto, nel 1975, abbandona questi personaggi sceneggiati da Max Bunker e inizia in quello stesso anno un proprio percorso creando un proprio... il termine eroe in questo caso sarebbe profondamente sbagliato.
Lo Sconosciuto compare per la prima volta in una serie di sei albi pubblicati dal 1975 al 1976 da Edizioni del Vascello.
Unknow, senza la N finale, è lo Sconosciuto, un ex combattente della Legione Straniera e mercenario a pagamento che ha deciso di ritirarsi dopo aver vissuto una vita di orrori e assistito a decine di omicidi, alcuni dei quali da lui stesso perpetrati.
Senza fissa dimora, Unknow passa da una nazione all'altra, dal Marocco, all'Italia, fino a giungere in Haiti e in Libano. Venendo sempre coinvolto suo malgrado in situazioni pericolose in cui rischia la vita, a volte senza neanche sapere perché. Fino a quando, nella città di Zahlé, il suo viaggio pare concludersi per sempre.
Nello stesso anno in cui Sergio Bonelli crea il suo primo antieroe, Mister No, Magnus si distingue ancora di più creando un non-eroe che ci spinge ad amare e odiare nello stesso tempo.
Già in passato l'autore si era dedicato a degli antieroi come Kriminal, persone che uccidevano, ma tali loro atti erano rivolti verso persone peggiori di loro, un minimo di empatia doveva esserci.
Lo Sconosciuto è con ogni probabilità un personaggio diverso da tutti quelli creati in precedenza e a cui, questo è certo, altri vi si sono ispirati in seguito. A partire dal suo passato, che anche se solo accennato lo rende subito una figura lontana da noi, esperto sulle tecniche di omicidio e su come organizzare degli attentati.
Nel presente, invece, Unknow è qualcuno che vive di espedienti, che ha voluto abbandonare quel mondo per cui alla fine ha provato repulsione, ma che suo malgrado si ritrova sempre coinvolto in situazioni spiacevoli, drammatiche, in cui delle persone muoiono o cercano di fare del male ad altre persone.
Ma lui non si lascia coinvolgere dalla situazione. Per menefreghismo e istinto di sopravvivenza, gli importa solo di sé stesso e di salvare la propria pelle, possibilmente guadagnando qualche soldo lungo la via. Avete mai visto un Tex o uno Zagor agire in questo modo? Persino Mister No, col suo pessimismo, si preoccupa del prossimo.
Non Unknow, Unknow è il soldato fantasma che vuole rimanere nell'ombra, ma i cui peccati del passato continuano a perseguitarlo. Unknow è la disillusione di chi dopo il 1968 cercava di cambiare il mondo, ma ha continuato a vedere dei conflitti esplodere lungo tutto il pianeta, facendo apparire quella battaglia giusta come inutile.
Il tutto inserito all'interno di una cornice particolare: gli anni '70 del ventesimo secolo, così problematici e sanguinari per certi versi. Un mondo molto diverso da quello attuale, un passato ormai lontano, anche se alcuni di noi erano già nati.
Ogni paese ritratto è una zona di guerra, anche Roma che compare a un certo punto, teatro delle atrocità umane di cui diventiamo spettatori nostro malgrado. E il protagonista della serie non interviene mai. No, nessun lettore potrebbe davvero mostrare empatia per un personaggio simile.
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