giovedì 9 novembre 2023

Fabolous Stack of Comics: X-Men - Pax Krakoa


A seguito degli eventi di House of X/Powers of X, vi è un nuovo status quo per gli X-Men e più in generale per il Marvel Universe.
I mutanti infatti hanno creato una nazione tutta per loro, Krakoa, col beneplacito delle Nazioni Unite, e da lì portano avanti le loro attività diplomatiche ed economiche, commerciando spezie rare e medicinali innovativi. Anche se una tremenda minaccia dal futuro incombe.
Da qui prendono vita varie serie, di cui la principale è X-Men, scritta da Jonathan Hickman, che esordisce nel 2019 e il cui primo arco narrativo di dodici numeri è intitolato Pax Krakoa. Alla parte grafica troviamo Leinil Francis Yu, Mahmud Asrar, Matteo Buffagni e R.B. Silva.
Mentre Charles Xavier e Magneto continuano ad avere incontri diplomatici con i rappresentanti di varie nazioni, la vita su Krakoa scorre relativamente tranquilla e ogni mutante ha la propria zona dove poter vivere.
Ma il fatto che vi sia una relativa pace e i mutanti reagiscano col pugno di ferro se attaccati, non significa che non vi siano delle minacce di cui tener conto. Come l'insolita Ordacultura, composta da anziane biochimiche e biologhe ma sottilmente pericolose, e il progetto Orchis, che sta cercando di ricostruire Master Mold.
Ma l'incognita più particolare rimane quella di Arrakko, un nipote di Apocalisse dalle mire oscure.
La struttura di questo story-arc è sia particolare che consolidata. Partendo dallo status quo da lui stesso introdotto, Jonathan Hickman concepisce dodici racconti che possano anche essere letti singolarmente (ogni singolo albo ha infatti un inizio e una fine), ma se messi insieme formano un unico, grande affresco.
Quello appunto che coinvolge Krakoa e i mutanti che vivono su quest'isola. Possiamo scrutare nelle vite di alcuni di loro, come la Famiglia Summers al gran completo, che si è ben adattata alla nuova situazione, oppure a nuove pedine sulla scacchiera come Arrakko, che nascondono più di quanto appaia a prima vista, o a personaggi già noti che rimangono ancora spaesati, soprattutto gli ex villain. E qui e lì qualche piccolo nodo di continuity viene risolto.
Sullo sfondo è come se vi fosse una strana inquietudine, qualcosa che non riusciamo ancora a percepire del tutto, ma al tempo stesso appare palpabile. Questo nuovo status quo ha infatti un po' destabilizzato il modo consueto di agire degli X-Men, i quali dopo tanti attacchi subiti hanno deciso di contrattaccare e di giocare a viso aperto contro coloro che prima li vedevano come minacce.
E li vedono ancora come tali. Ma il gioco della politica e dell'economia è molto sottile e delicato: spesso sullo scacchiere politico alcune nazioni stringono accordi con paesi che sono magari in guerra con altre nazioni (la cronaca attuale, purtroppo, ne è una dimostrazione) poiché queste possiedono beni di prima necessità che altrove non sono presenti.
Ma quindi gli X-Men sono diventati al pari di una nazione nemica per la Terra? Con potenziali bombe atomiche - sotto forma dei loro poteri mutanti - pronte ad esplodere? Questo rimane da vedere, ma dà certo da pensare il fatto che tra le poche voci di obiezione vi siano solo quelle dei supercriminali.

Nessun commento:

Posta un commento