Oltre al football americano, oggetto ad esempio di Safety - Per Sempre al Tuo Fianco, vi è un altro sport che è parte integrante della società dell'entertainment statunitense e più in generale della società americana stessa, ovvero il basket.
Con una tradizione ormai secolare, gli Stati Uniti hanno sempre dominato in questa disciplina, anche alle Olimpiadi tramite i vari dream team. E come molti altri sport, dietro alcuni campioni vi è una storia di sacrificio e riscatto.
Come si può vedere in Rise - La Vera Storia di Antetokounpo (Rise), diretto da Akin Omotoso, scritto da Arash Amel e distribuito su Disney+ a partire dal 24 giugno 2022.
Giannis Antetokounmpo (Uche Agada) è un ragazzo nato in Grecia, secondogenito di una famiglia con altri quattro fratelli e figlio di immigrati clandestini provenienti dalla Nigeria, i quali devono lottare contro il pregiudizio e la diffidenza altrui che non consentono loro di trovare un lavoro stabile e un visto per restare nel paese.
Giannis si appassiona al gioco del basket e, dopo le prime difficoltà, inizia a padroneggiare le basi di questo sport ed essere notato da alcuni club professionisti. Ma compiere il grande passo che darebbe un fondamentale aiuto alla sua famiglia rischia anche di esporla e riproiettarla in quell'inferno da cui sono fuggiti.
Anche questo film utilizza la pratica consolidata di parlare della vita di una persona realmente esistente (un campione del NBA, in questo caso) per introdurre e laddove possibile approfondire altre tematiche.
Partendo dunque dalla biografia di Giannis Antetokounmpo e della sua famiglia, di certo romanzandola e drammatizzandola in alcuni punti, la pellicola tenta anche di esplorare i temi dell'integrazione e del razzismo: se oggi può apparirci ordinario, e il razzismo comunque rimane, vedere delle persone di colore integrate nella nostra società, figuratevi come potevano essere viste le persone provenienti dall'Africa più di trenta anni fa.
Essendo un prodotto Disney, però, il tutto viene un po' edulcorato e proiettato maggiormente verso il trionfo della singola persona, che grazie alla sua forza di volontà e al suo spirito di sacrificio riesce ad eccellere. Senza dimenticare che bisogna restare uniti come famiglia anche nei momenti più difficili e non arrendersi mai, come è ormai abitudine veder sottolineato.
Neanche in maniera tanto sottile, inoltre, il film fa vedere come gli Stati Uniti, rispetto ad altre nazioni, siano un paese più tollerante e dove si possano realizzare i propri sogni. Non prendetevela con me se non siete d'accordo, io trasferisco solo quello che ho visto.
Alla fine la pellicola è anche buona: non dovrete far troppo caso alla recitazione dei vari attori, essendo tutti o quasi esordienti, e chiaramente aspettatevi qualche dose di sana retorica qua e là. Ma alla fine non bisogna dimenticare che, per quanto romanzata, questa è una vera storia di riscatto e sacrificio e talvolta fa bene imbattersi in un'esistenza che ha avuto davvero un lieto fine.
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