sabato 13 maggio 2023

A scuola di cinema: Bull Durham - Un Gioco a Tre Mani (1988)

1979: Il futuro regista Ron Shelton scrive una sceneggiatura intitolata A Player To Be Named Later. Essa si basa in parte anche su esperienze personali di Ron Shelton, il quale ha giocato a baseball per circa cinque anni militando in alcune leghe minori, come interno di seconda base, per alcune squadre.
Pur desideroso di entrare nelle leghe professionistiche, a venticinque anni - a seguito anche di uno sciopero della categoria - Ron Shelton decide di rinunciare a questo obiettivo per perseguire invece una differente carriera nel mondo del cinema. Qui ottiene maggior successo, ma gli anni passati a giocare a baseball gli tornano utili qualche anno dopo.


La sceneggiatura di Ron Shelton cattura l'attenzione di Thom Mount, allora presidente della Universal, il quale gli suggerisce di incentrare la storia solo su due dei suoi protagonisti, ovvero l'esperto ricevitore e il giovane ma svitato lanciatore.
Essa è basata su un racconto che Ron Shelton ha udito da Joe Altobelli, il suo ex manager, secondo il quale a un certo punto, ormai ritenuto troppo anziano, gli venne chiesto di istruire un giovane lanciatore di nome Steve Dalkowski, che però alla fine precipitò nel baratro dell'alcolismo.
Per documentarsi in maniera adeguata, essendo già passati alcuni anni dal suo ritiro, Ron Shelton si reca a Los Angeles per vedere se qualcosa sia cambiato nelle leghe minori di baseball nel frattempo, ma scopre che è rimasto praticamente tutto uguale.
Così, una volta tornato, inizia a scrivere e revisionare la sceneggiatura originaria. Per questo riceve anche una piccola assistenza da parte di Kurt Russell, il quale ha giocato anche lui nelle leghe minori ed è interessato alla parte di Lawrence "Crash" Davis.
Completata la sceneggiatura, essa viene proposta a vari studi, ricevendo in principio solo dei rifiuti, motivati dal fatto che i film incentrati sul baseball non sono ritenuti abbastanza profittevoli. Grazie alla determinazione di Thom Mount, essa tuttavia viene infine acquisita dalla Orion Pictures, che tuttavia pone alcune condizioni quali un budget ridotto e tempistiche strette di lavorazione di massimo otto settimane.
Per il ruolo di Lawrence "Crash" Davis, la scelta di Ron Shelton si concentra su Kevin Costner, che ha giocato a baseball su discreti livelli quando era al liceo e risulta una persona molto portata per questo sport. Per dimostrare il suo interesse, l'attore effettua delle battute presso delle gabbie da battitore al cospetto del regista.
Kurt Russell, impegnato su altri fronti ma ancora interessato al ruolo, quando infine è pronto a farsi avanti scopre di essere arrivato troppo tardi e che la parte è ormai già stata assegnata a Kevin Costner.
Il nome del personaggio è basato su un vero giocatore di baseball ritiratosi nel 1952 e che aveva anche servito nella Seconda Guerra Mondiale. Ron Shelton non fa particolari indagini e si convince che nel frattempo sia deceduto, quindi è con grande sorpresa che un giorno lo vede arrivare sul set dopo che costui ha sentito parlare del film.
Il vero Crash Davis parla con Shelton e capisce che alla fine il suo omonimo trova un interesse amoroso. Così dà il suo assenso e promette di non fare causa. Lui e Ron Shelton diventano da quel momento grandi amici.
Per il ruolo di Ebby Calvin Laloosh, la produzione vorrebbe Anthony Michael Hall. Costui il giorno dell'audizione si presenta con circa mezz'ora di ritardo e ammette di non aver letto la sceneggiatura, suscitando il disappunto di Ron Shelton. Si ripresenta il giorno successivo, ma ne ha letta solo metà. Irato, Ron Shelton se ne va.
Il regista a quel punto ritiene che la parte debba essere affidata a Tim Robbins. Notando delle reticenze, il regista si impunta su questa sua scelta, minacciando di ritirarsi dal progetto se non si procederà come da lui richiesto. Viene infine accontentato.
Per il ruolo di Annie Savoy, vengono contattate varie attrici tra cui Michelle Pfeiffer, Kim Basinger e Kelly McGillis. Thom Mount suggerisce il nome di Susan Sarandon, ma la produzione è convinta che la quarantunenne attrice sia già troppo vecchia per questa parte e risulti poco affascinante. Susan Sarandon dunque si presenta nell'ufficio di uno dei soci di maggioranza della Orion, Mike Medavoy, con un vestito a righe bianche e rosse aderente e che le lascia scoperte le spalle. La parte è sua.
Per via del budget limitato, tutti gli attori accettano di ricevere un ingaggio inferiore al consueto.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 5 ottobre 1987, tenendosi in North Carolina.
Come consulente per la pellicola, viene contattato Pete Bock, un ex giocatore professionista che per l'occasione allestisce un campo di allenamento dove, oltre a Kevin Costner e Tim Robbins, sono presenti anche una quarantina di giocatori di baseball provenienti dalle leghe minori.
L'intento è di far sì che gli attori risultino credibili come giocatori, mentre i giocatori come comparse non risultino goffi davanti alle telecamere.
Per Kevin Costner questo non è un grosso problema, in quanto non ha dimenticato le fondamenta del baseball ricevute durante il periodo scolastico. Durante le riprese, risulta anche in grado di battere dei veri fuoricampo, cosa che gli riesce per allenamento anche quando le telecamere sono spente.
Sul set, Tim Robbins e Susan Sarandon si incontrano per la prima volta. I due continuano a vedersi anche dopo il termine della lavorazione e così, l'anno successivo, iniziano una convivenza e una relazione amorosa.
Le riprese si concludono il 30 novembre 1987.
Bull Durham - Un Gioco a Tre Mani (Bull Durham) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 15 giugno 1988. A fronte di un budget di 9 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare oltre 50 milioni di dollari.
Il titolo è in realtà un soprannome dato alla città di Durham, in North Carolina, basato su una marca di sigarette - già presente nel diciannovesimo secolo - denominata Bull Durham Tobacco.
Per alcuni anni, Ron Shelton medita se dare un seguito a questo suo progetto di debutto, sviluppando ulteriormente le storie dei tre personaggi principali. Ma il regista attende un po' troppo e, col progressivo invecchiamento dei tre attori, il sequel diventa infine impossibile da realizzare.
Se per Ron Shelton Bull Durham è un ottimo punto di partenza per dirigere negli anni successivi altri film, alcuni dei quali trattano ancora un argomento sportivo, Kevin Costner torna a interpretare una pellicola incentrata sul baseball già l'anno successivo con L'Uomo dei Sogni (Field of Dreams)... ma questa è un'altra storia.

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