lunedì 22 maggio 2023

Fabolous Stack of Comics: Il Corvo


La disgraziata sorte capitata allo sfortunato Brandon Lee sul set dell'adattamento cinematografico di questo fumetto ha reso in maniera inevitabile quest'opera degna di attenzione. E, aldilà delle sventure del destino, non ne avrebbe avuto assolutamente bisogno, poiché è e rimane una storia degna di nota.
Il Corvo (The Crow) nasce in origine come miniserie di quattro numeri, scritta e disegnata da James O'Barr e pubblicata nel 1989 da Caliber Press.
Un ragazzo di nome Eric, con al suo fianco sempre un corvo, ritorna in città e inizia a cercare alcune persone, componenti di una gang criminale, desideroso di ucciderle tutte e in maniera atroce.
Non è semplice follia quella di Eric. Sia lui che la sua ragazza, Shelly, sono infatti stati barbaramente uccisi da queste persone, ma a lui è stato concessa la facoltà di tornare sulla Terra per esigere la sua vendetta, Ma se e quando verrà compiuta, non si può sapere se per lui ci sarà la dannazione eterna oppure si ricongiungerà infine con la sua amata.
A un primo strato, questa appare come una storia di rivalsa, di sanguinaria vendetta. Di un uomo che ha subito la più atroce delle sorti e, differentemente da quanto accadrebbe nella realtà, ha la possibilità di una rivincita. Una rivincita che viene ripagata con la stessa moneta.
Segue da qui la parte più prettamente narrativa della storia, con Eric che ricerca i vari componenti della gang criminale e sistematicamente li uccide, nonostante loro cerchino in ogni modo di fermarlo.
Ma a un secondo strato, questa miniserie ha una valenza aggiuntiva che le dona una nuova natura. Questa è una storia di redenzione, ma non del personaggio del fumetto, bensì dell'autore dell'opera stessa.
Un'opera che presenta un tratto autobiografico in quanto - anche se non in maniera così violenta come descritto nel fumetto - James O'Barr ha perso una cara amica in maniera drammatica quando era giovane e in principio si è attribuito la colpa di quanto accaduto, poiché aveva rifiutato un invito a uscire da parte di questa ragazza, rimasta poi coinvolta in un incidente stradale.
L'autore compie dunque un vero e proprio processo di catarsi artistica, sublimando il suo dolore e la sua rabbia attraverso la propria opera, fino a venire a patti con quanto accaduto.
Eric è dunque la personificazione della colpa dello scrittore, i vari componenti della gang rappresentano i vari stadi del dolore (liberandosi di ognuno di loro si giunge infine all'accettazione), mentre il Corvo - che solo Eric può vedere - diventa la coscienza, l'io interiore tramite cui il dolore viene affrontato e infine sublimato.
Non ci troviamo tuttavia di fronte a un trattato psicologico, questo no. Di certo, però, pur con tutte le scene di azione, le sparatorie, le uccisioni, questa miniserie rappresenta una storia più intimista.
Un percorso interiore che trova il proprio spazio anche sulla carta, sulle pagine di un fumetto e che, in senso più lato, rappresenta quel tipo di percorso che prima o poi chiunque di noi è costretto ad affrontare, di fronte a un evento che mina le basi della nostra esistenza e che non possiamo fare nulla per evitare.

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