Super-Villain Team-Up era una testata, pubblicata negli anni '70 del ventesimo secolo, che come proclama il titolo era incentrata sulle alleanze tra supercriminali, in particolar modo tra il Dr. Destino e Namor, con l'accento dove volete.
Passano gli anni e i decenni, ma infine questo (glorioso?) titolo gode del suo revival nel 2007, grazie alla miniserie di cinque numeri Super-Villain Team-Up: Modok's 11, scritta da Fred Van Lente e disegnata da Francis Portela.
M.O.D.O.K. raduna attorno a sé dei supercriminali dalle varie capacità: Puma, Nightshade, la Macchia, il Camaleonte, Mentallo, Rocket Racer, Armadillo e il Laser Vivente. Il loro compito, dietro una generosa ricompensa, è quello di recuperare un potente artefatto di natura extradimensionale capace di riscrivere la realtà.
Tuttavia, anche Monica Rappaccini - ex amante di George Tarleton - è sulle tracce dello stesso artefatto e ha una talpa all'interno della banda di M.O.D.O.K. E altri nascondono segreti e non sono ciò che sembrano.
Quale sia il film che ha ispirato questa miniserie mi sembra abbastanza evidente, ma nel caso... il riferimento è Ocean's 11 (il remake con George Clooney, non l'originale con Frank Sinatra). Anche in questo caso vi è una rapina da compiere in apparenza impossibile e per la cui realizzazione occorrono persone dalle diverse capacità. E anche in questo caso c'è chi detiene dei segreti e chi sembra lavorare per una parte, ma all'improvviso si scopre che non è così, e vi sono improvvisi cambiamenti di fronte.
È principalmente dai tempi di Thunderbolts che i supercriminali vengono analizzati in maniera molto più approfondita oltre ai loro piani criminali e ai loro piccoli desideri di vendetta. Non viviamo più dunque i tempi dove Namor e Destino non facevano altro che litigare tra loro per poi unirsi per combattere una minaccia comune.
Sfruttando il McGuffin dell'oggetto da rubare, e di cui perciò non è così importante capire come funzioni, lo sceneggiatore ne approfitta per indagare sulle personalità di alcune delle cosiddette seconde linee della Marvel e sulle motivazioni che li spingono ad agire. Sia quelli per cui il crimine è uno stile di vita come Mentallo, sia coloro che si dedicano al crimine per necessità o cause avverse, come Puma o Rocket Racer.
Tutto abbastanza nella norma, qualche scivolone in "non sono cattiva, è che mi disegnano così", ma alquanto divertente e che sfrutta in maniera intelligente la continuity Marvel. E che non tratta M.O.D.O.K. in maniera parodistica, anzi, fa pienamente capire la malvagità dell'Organismo Mentale Progettato per Uccidere.
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