Dopo il primo scontro, si rinnova la contesa tra il giustiziere di Gotham City e della DC Comics, Batman, e il cacciatore di teste alieno del cinema e della Dark Horse, Predator. Il tutto nella miniserie di quattro numeri, pubblicata tra il 1994 e il 1995, Batman Versus Predator II: Scontro di Sangue (Batman Versus Predator II: Bloodmatch), scritta da Doug Moench e disegnata da Paul Gulacy.
Un anno dopo il primo confronto tra Batman e il Predator, suicidatosi dopo aver riconosciuto la propria sconfitta, il Cavaliere Oscuro sta indagando sui traffici di droga di un potente criminale di nome Terraro. Stanco delle ingerenze dell'eroe, Terraro assolda vari sicari per eliminare Batman. Al contempo, anche la Cacciatrice - nella versione Helena Bertinelli - sta indagando sulle attività criminali di Terraro.
In questo contesto giunge a Gotham un nuovo Predator, che come il suo predecessore comincia a prendere di mira la preda più ambita di questa città, ovvero Batman. E nel mezzo della loro contesa vi finiscono anche la Cacciatrice e i sicari di Terraro, con esiti devastanti.
Si ritorna con questa miniserie a un concetto esplorato una prima volta in Predator 2 e poi introdotto nei fumetti anche nella prima miniserie che vedeva affrontarsi Batman e Predator, ovvero l'atmosfera da giungla urbana, esemplificata in quest'occasione da Gotham City.
In tal senso, quella che è l'ordinaria missione di Batman di infondere paura nel cuore dei criminali (in questo caso intralciato, almeno a suo dire, dalle azioni della Cacciatrice) trova di nuovo questo imprevisto ostacolo.
Ma ci sono due sensibili differenze, stavolta. La prima è che adesso Batman conosce il suo avversario, e mai dare al miglior detective del mondo troppi indizi per risolvere un enigma. La seconda, e anche questo appare un richiamo a Predator 2, è che non c'è un solo Predator in quest'occasione ad aggirarsi tra i vicoli di Gotham City.
Doug Moench porta avanti una trama dove l'azione la fa da padrona e dove Batman e la Cacciatrice devono destreggiarsi da mille pericoli, con la loro proverbiale scaltrezza e abilità, cercando di trovare un'intesa lungo la via.
A coadiuvare il tutto, Paul Gulacy, un maestro nel ritrarre in particolar modo figure femminili e con la Cacciatrice non si fa ovviamente pregare, ritraendola in pose ammiccanti appena gli è possibile (spoiler: quasi sempre).
Un degno sequel.
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