mercoledì 28 dicembre 2022

Netflix Original 97: The Kissing Booth


In tutti i film ambientati al liceo o con protagonisti personaggi adolescenti che abbiamo visto finora, c'era un'ombra che - volente o nolente - aleggiava sulla loro produzione. Quella di John Hughes, storico sceneggiatore, regista e produttore che negli anni '80 del ventesimo secolo ha praticamente inventato questo genere e a cui molti oggi ancora si ispirano, nonostante siano ormai passati più di dieci anni dalla sua scomparsa.
Un film che rappresenta un dichiarato omaggio è The Kissing Booth, scritto e diretto da Vince Marcello e distribuito su Netflix a partire dall'undici maggio 2018. La pellicola è un adattamento dell'omonimo romanzo del 2012 scritto da Beth Reekles.
Elle Evans (Joey King) e Lee Flynn (Joel Courtney) sono nati lo stesso giorno, nello stesso momento, e sono dunque letteralmente amici da una vita. Per preservare la loro amicizia, hanno anche stabilito delle regole che non devono essere infrante. Per questo, Elle non può innamorarsi del fratello di Lee, Noah (Jacob Elordi), in quanto una regola impedisce di avere una relazione con un parente del proprio amico.
Durante il terzo anno di liceo, i due devono gestire una raccolta fondi e concepiscono così l'idea di uno stand dei baci. E sarà proprio un bacio rubato a scatenare una serie di eventi che metterà in pericolo l'eterna amicizia tra Elle e Lee.
Per qualche misterioso motivo, questo film ha ottenuto un grande successo al tempo della sua uscita, tanto che ne sono già stati prodotti due seguiti. Tuttavia, a una prima analisi, si nota come sia un prodotto che - pur vivendo in certi punti di retorica e di una trama prevedibile di cui già si intuisce il finale - sia stato curato in ogni suo aspetto.
Ovviamente non ci troviamo di fronte al capolavoro del secolo, o del decennio o del quinquennio, ma posso immaginare che il pubblico principale di riferimento - che non siamo noi giovani anzianotti - riesca a trovare qualche punto di contatto in protagonisti che tengono molto alla loro amicizia o si ritrovino di fronte a una relazione amorosa difficile e contrastata.
E che non possa esserci sempre un lieto fine per tutte le cose, come dimostra il prologo che non lesina a dare qualche metaforico pugno nello stomaco.
Poi per il resto c'è tutto quello che si trova di solito in questo tipo di film. Le feste scatenate, il ballo di fine anno, le principesse dittatrici della scuola, i ragazzi a torso nudo e le ragazze in costume da bagno... e qui e là le lezioni scolastiche... giusto per ricordarcelo di tanto in tanto.
Per quanto riguarda invece John Hughes, si trovano in particolar modo riferimenti a The Breakfast Club e Un Compleanno da Ricordare (Sixteen Candles). E se la cosa non fosse ancora evidente, c'è pure, in un ruolo da coprotagonista, una delle muse artistiche del regista, Molly Ringwald. Una sorta di passaggio di testimone a una nuova generazione di attori?

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