Da un lato abbiamo Batman, il Cavaliere Oscuro, il protettore di Gotham City, uno dei più grandi eroi della DC Comics. Dall'altro abbiamo il predatore venuto dallo spazio, introdotto per la prima volta nel film del 1987 Predator e poi apparso in svariati sequel, nonché in molteplici fumetti pubblicati dalla Dark Horse.
Questi due personaggi, in apparenza del tutto antitetici, si incontrano e si scontrano - per la prima volta - nella miniserie di tre numeri, pubblicata tra il 1991 e il 1992, Batman Versus Predator, scritta da Dave Gibbons e disegnata da Adam Kubert e Andy Kubert.
Vi è una guerra tra bande in corso a Gotham che coinvolge i criminali Alex Yeager e Leo Brodin, i quali però mascherano tutto dietro una facciata di uomini perbene adorati dalla comunità. Tra le loro imprese legali vi sono anche delle palestre.
Atterrato a Gotham, il Predator inizia a prendere di mira dapprima i pugili e gli sgherri al servizio dei due criminali, dopodiché mette nel suo mirino gli stessi Yeager e Brodin. Superfluo aggiungere che Batman non può fare a meno di intervenire.
Ma se il Cavaliere Oscuro ha già affrontato minacce aliene in passato, questa è diversa da ogni altra. E più letale di ogni altra, tanto che questa rischia di essere davvero l'ultima battaglia dell'eroe.
Ci sono storie che a una prima occhiata possono apparire improbabili, se non addirittura impossibili a verificarsi, pur in contesti straordinari e fantastici quali gli universi supereroistici. E un incontro/scontro tra Batman e Predator può sembrare tale, vuoi per la grande diversità tra i due personaggi, vuoi per i differenti loro livelli di potere.
Ma succede anche che poi sulla carta queste storie funzionano, perché si trova il giusto contesto in cui farle accadere e si sviluppa la giusta alchimia. Tale è il caso di Batman Versus Predator.
Dave Gibbons riprende, non so in maniera quanto consapevole, il concetto di giungla urbana presente nel film Predator 2. E quale giungla urbana più letale, popolata da bande criminali e strani superesseri, se non Gotham City? Batman diventa dunque l'Arnold Schwarzenegger o il Danny Glover della situazione (ed essendo un detective vigilante, ci sta) e come loro all'inizio non comprende bene la minaccia, ma più progredisce la storia più arriva a capire l'insolito modo di agire del Predator.
Entrambe le caratteristiche di base dei due personaggi vengono rispettate: da un lato lo spasmodico desiderio di giustizia di Batman, pronto anche a sacrificare la propria vita per esso, dall'altra la furia scatenata del Predator, che pure è motivato da un perverso codice d'onore e di rispetto del proprio avversario.
Insomma, ci pare di aver visto un bel blockbuster d'azione in forma supereroistica, una sorta di ibrido fumettistico dei più interessanti elementi dei primi due film incentrati su Predator, uniti in una amalgama ben fatta.
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