venerdì 2 dicembre 2022

Fabolous Stack of Comics: Alfiere


Il personaggio di Alfiere compare per la prima volta nel 1991 sulle pagine di Uncanny X-Men 282. In principio è figlio di una certa "estetica" supereroistica che imperverserà sul mercato per molti anni a venire, quello del personaggio punta e clicca, che prima spara e poi fa domande. Una tipologia di personaggio che, se non sviluppata in maniera adeguata, rischia ben presto di essere dimenticata.
Gli sceneggiatori hanno dunque dovuto sudare le proverbiali sette camicie per costruire dopo quella storia un adeguato background attorno ad Alfiere e dargli delle motivazioni per il suo agire. Uno dei primi a farlo è stato John Ostrander nella miniserie di quattro numeri Alfiere (Bishop), pubblicata tra il 1994 e il 1995 e disegnata da Carlos Pacheco.
Alfiere ha perso da qualche tempo i suoi cari amici Malcolm e Randall e non riesce ad accettare la cosa, solo e disperato in un'era temporale che non conosce e accanto a eroi quali gli X-Men che prima per lui erano solo leggenda.
Per risollevargli il morale, Tempesta lo porta a vedere una rappresentazione teatrale, ma lungo Broadway i due subiscono l'attacco di un mutante malvagio proveniente dall'era di Alfiere che lui non sospettava fosse giunto fin nel presente: Mountjoy, capace di assorbire i corpi delle persone e controllarli.
Una minaccia letale per gli X-Men, ma Alfiere potrà fare affidamento su un'alleata impensabile: la sua rediviva sorella Shard.
Con questa storia si prova a mettere un punto alla precedente versione di Alfiere, il soldato del futuro, per dargli un nuovo punto di inizio. In tal senso John Ostrander riprende e sviluppa temi che poi saranno trattati in maniera più approfondita in futuro, quale il legame d'amicizia tra Alfiere e Tempesta e il ritorno sulla scena - sotto forma di ologramma - di Shard.
Alfiere diventa dunque un punto di contatto sia col passato, al quale diviene sempre più legato, che col futuro, dal quale non potrà mai davvero distaccarsi avendo formato lì il suo carattere. Ora però è tempo di costruire una nuova personalità e, tramite la minaccia di Mountjoy, il personaggio avrà modo di capire qual è il suo giusto posto in questo per lui nuovo mondo, smorzando al contempo certi aspetti del suo carattere troppo estremi (il "punta e clicca").
Avendo a disposizione un disegnatore quale Carlos Pacheco che, pur alle prime armi in questo caso, era già abile nel realizzare scene d'azione, John Ostrander non si fa pregare nell'offrirgli molte possibilità di sbizzarrirsi, tramite in particolare incredibili prospettive delle lotte tra Alfiere e Mountjoy.
A volte basta poco per cambiare in meglio un personaggio, basta semplicemente liberarlo di un certo bagaglio narrativo ingombrante e instradarlo su nuove possibilità. John Ostrander tornerà a narrare un'altra storia di Alfiere, stavolta ambientata nel futuro, in Alfiere e gli Xavier Security Enforcers.

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