lunedì 20 giugno 2022

Libri a caso: Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban


Giunge il terzo anno di lezioni presso la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e con la minaccia di Voldemort sempre in agguato, nel libro Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, scritto da J.K. Rowling e pubblicato nel 1999.
Dopo Harry Potter e la Camera dei Segreti, arriva un nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Remus Lupin, competente ma anche un po' eccentrico e inviso a Severus Piton.
In tutta Hogwarts, tuttavia, vi è una sola notizia che percorre i corridoi della scuola: l'evasione di Sirius Black, ex pedina di Voldemort, dalla prigione di Azkaban, evento mai accaduto prima.
Sirius Black è anche uno dei più cari amici di James Potter, padre di Harry, di cui è il padrino, ma il suo arresto avvenne poco dopo l'omicidio dei genitori di Harry Potter, la cui locazione si ritiene abbia indicato a Voldemort. Che Black voglia ora completare l'opera col figlio di James Potter?
Con la scuola di Hogwarts sorvegliata dai Dissennatori, le guardie spettrali di Azkaban, e nuovi misteri che vengono rivelati, Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley continuano il loro processo di maturazione e dovranno affrontare le prime perdite e gli inevitabili dolori della crescita.
Ormai vicina a compiere il suo giro di boa, la saga continua a introdurre nuovi elementi che vanno a costruire un sempre più grande e magnifico affresco narrativo.
In questo caso specifico, pur non essendo mancati elementi dark nei primi due romanzi, l'introduzione della prigione di Azkaban - che è un orrore solo nominato e mai mostrato - e degli eterei Dissennatori contribuisce a gettare un velo di oscurità su un mondo magico e incantato che prima sembrava solo essere stato "sporcato" dalle azioni di Voldemort.
Anche Harry, Hermione e Ron non sono - non possono più essere - i ragazzi intaccati dal male che abbiamo visto nel primo romanzo, visto le esperienze, sia positive che negative, che hanno affrontato pur loro malgrado. Non sono ancora pienamente "adulti" - in questo romanzo hanno tredici anni - ma dimostrano già un carattere più forte e sicuro di sé.
Appare curioso notare come, pur non comparendo in maniera diretta e neanche indiretta Voldemort in questo romanzo, la sua presenza sia costante lungo tutta la trama, una sorta di ombra che protrae le sue spire oscure e che, con la rivelazione finale che ribalta del tutto la prospettiva iniziale, diventa una minaccia onnipresente.
A ogni capitolo della saga il numero di protagonisti e comprimari aumenta: alcuni tornano dietro le quinte, altri diventano più importanti nell'economia globale, altri ancora compaiono per poche scene ben calibrate, ma nessuno finora è stato dimenticato o messo da parte per sempre. Fino a quando, ovviamente, Voldemort non vorrà dire qualcosa al riguardo.

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