venerdì 10 giugno 2022

Netflix Original 53: Il Gioco di Gerald


Le opere di Stephen King hanno sempre rappresentato un ottimo bacino cui attingere da parte del mondo del cinema, sin dall'uscita di Carrie - Lo Sguardo di Satana. Lungo i decenni, si è ormai perso il conto di quanti siano stati gli adattamenti tratti da romanzi o racconti dello scrittore del Maine.
Uno dei romanzi che mancava all'appello è Il Gioco di Gerald (Gerald's Game), pubblicato nel 1992, ma il tutto è stato compensato con un omonimo film diretto da Mike Flanagan, scritto dallo stesso Flanagan e da Jeff Howard e distribuito su Netflix a partire dal 29 settembre 2017.
Jessie Burlingame (Carla Gugino) e Gerald Burlingame (Bruce Greenwood), una coppia in crisi, decidono di concedersi una piccola vacanza in un cottage isolato nei boschi.
Gerald ammanetta sua moglie alle sponde del letto per provare un nuovo gioco sessuale con lei, ma quando Jessie si ribella l'uomo ha un improvviso attacco di cuore e muore.
Ammanettata e impossibilitata a muoversi, Jessie Burlingame deve trovare un modo per liberarsi prima che condivida lo stesso destino di suo marito e al tempo stesso deve cercare di non precipitare nella follia, mentre qualcuno forse la sta osservando per ucciderla.
Il film rappresenta un buon adattamento del materiale originario, che di per sé presentava poche situazioni e pochi personaggi, ma proprio per questo paradossalmente poteva risultare difficile da trasporre.
Non è inoltre semplice - pur nella drammaticità della situazione - far rimanere concentrata l'attenzione dello spettatore quando vi sono solo due ambientazioni e pochi attori sulla scena per circa il 90% della pellicola, ma questo effetto viene raggiunto con un rapido cambio di inquadrature, prospettive che appaiono sempre più distorte tali da riflettere la discesa verso la follia della protagonista e un'alternanza tra presente e passato.
La figura di Jessie ammanettata riflette in realtà quella che è la sua personalità: una donna che è rimasta ammanettata, per non dire ingabbiata, a livello psicologico da parte di due uomini nel corso della sua vita. Dapprima suo padre, per un evento che la segnò nel passato quando era una ragazza, dopodiché suo marito, che coi suoi metodi autoritari aveva già limitato la sua libertà e la sua indipendenza molto prima di bloccarla alle sponde di quel letto.
Così come accade nel romanzo, dunque, il liberarsi o meno da parte di Jessie Burlingame rappresenta anche il riuscire a liberarsi da queste gravi zavorre psicologiche, conquistarsi un'indipendenza e una libertà che con ogni probabilità non ci sono mai state finora. Ricominciare con una nuova vita e un nuovo percorso o fallire nel tentativo.
Una lucida analisi di un personaggio femminile, ritratta con abilità e maestria - curiosamente - da due uomini.

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