martedì 14 giugno 2022

Fabolous Stack of Comics: Wonder Woman - Terra Morta


Molte volte ritroviamo i supereroi immersi in scenari apocalittici futuri, di cui forse il più celebre è quello che compare in Il Ritorno del Cavaliere Oscuro (The Dark Knight Returns) e relativi seguiti di Frank Miller.
Tali scenari rappresentano una grande tentazione. Da un lato offrono all'autore di turno la possibilità di sbizzarrirsi, senza rimanere troppo ingabbiato dalla continuity e dalle storie passate del personaggio che decide di utilizzare. Dall'altro può dare un'interpretazione personale sulla tematica supereroistica e su personaggi che, avendo giurato di proteggere il loro mondo, improvvisamente si ritrovano calati in un'atmosfera tragica, dove la loro missione appare fallita del tutto e devono ritrovare sé stessi e uno scopo per cui combattere.
Un nuovo scenario apocalittico, dove è Wonder Woman a dover affrontare le conseguenze della devastazione, è possibile ritrovarlo anche in Terra Morta (Dead Earth), miniserie di quattro numeri pubblicata nel 2020, scritta e disegnata da Daniel Warren Johnson.
Wonder Woman viene risvegliata da un sonno criogenico durato decenni da un gruppo di esseri umani di cui fa parte la giovane Dee e scopre che la terra è divenuta un deserto a causa delle esplosioni delle testate nucleari, dove l'umanità sembra destinata a estinguersi. Come se questo non bastasse, l'eroina non ha memoria degli eventi che l'hanno portata a essere rinchiusa nella vasca criogenica e i suoi poteri appaiono diminuiti.
Nel corso del suo viaggio in questa landa semi-desolata, Wonder Woman ritroverà una sua vecchia conoscenza, scoprirà qual è stato il destino dei suoi due alleati più preziosi, Superman e Batman, e dovrà venire a patti con dei terribili segreti che riguardano le Amazzoni e sua madre.
Lo accennavamo prima: in storie di questo tipo l'autore di turno può sbizzarrirsi nell'inserire un eroe o un'eroina in scenari inesplorati e far vivere loro esperienze che nelle serie regolari non è possibile mostrare o approfondire più di tanto. Vi è un'unica condizione, ovviamente, da rispettare: che l'essenza narrativa stessa del personaggio non venga intaccata.
Ed è quanto accade in questa miniserie. Daniel Warren Johnson parte dai lati caratteriali più noti di Wonder Woman (il suo amore per l'umanità, l'affetto verso la sua patria di origine, il suo essere contro la violenza sconsiderata) per poi metterla di fronte a eventi e situazioni che rischiano di minare in maniera seria queste sue convinzioni.
Questo è il tema del viaggio dell'eroe che viene ampliato per comprendere anche la sua personalità. Wonder Woman intraprende dunque due tipi di percorso: il primo, quello più evidente, attraverso i paesaggi di questa terra apocalittica e le minacce da essa generate. E le minacce peggiori sono quelle che arrivano da persone che conosci e di cui ti fidi.
Il secondo, invece, è quello più interiore, in cui l'eroina deve ritrovare dentro sé stessa la volontà di non cedere ai demoni - che si manifestano anche in forma fisica e ingannatrice - che la porterebbero ad arrendersi all'oscurità e rinnegare la propria natura, come alcuni esseri umani fanno per ragioni di convenienza, di opportunismo o perché decidono di arrendersi.
A tal proposito, la ragazza di nome Dee diviene una sorta di ancora nei confronti dell'umanità, che ricorda in maniera costante con la sua presenza a Wonder Woman le motivazioni per cui combatte dalla parte dei più deboli.
E che le fa capire ciò che davvero è ed è sempre stata: l'incarnazione della pace, un'ambasciatrice dell'intera umanità in un mondo che sembra premiare solo chi cerca di prevaricare sugli altri, la bellezza più vera dell'essere una persona amata. Una donna meravigliosa.

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