venerdì 15 aprile 2022

Fabolous Stack of Comics: Perramus - Dente Per Dente


1988: Ormai la dittatura dei Colonnelli in Argentina non c'è più da alcuni anni. Jorge Luis Borges, il grande scrittore, è scomparso due anni prima. Ma c'è ancora spazio per la pubblicazione di un'ultima avventura di Perramus, la quarta della saga, dopo Il Pastrano dell'Oblio, L'Anima della Città e L'Isola del Guano.
La storia si intitola Dente Per Dente (Dente Por Dente) ed è stata realizzata, come i precedenti tre capitoli, da Juan Sasturain e Alberto Breccia.
Ci troviamo nel 1985: a Santa Maria è tornata la libertà dopo che la dittatura dei Marescialli è caduta e Perramus, Il Nemico e Canelones chiacchierano con allegria a un bar. Giunge, però, una nuova chiamata da parte di Jorge Luis Borges.
Lo scrittore argentino è stato infatti contattato da Gabriel García Márquez, il quale vuole ritrovare il sorriso perduto del celebre cantante e attore Carlos Gardel, morto in un incidente aereo nel 1985.
La missione volta a ritrovare i denti perduti di Gardel riunirà insieme per un'ultima volta Perramus e i suoi amici, i quali andranno in giro per mezzo mondo incontrando lungo la via anche alcune celebri personalità.
La metafora dietro questa storia è chiara: negli anni precedenti, l'intera Argentina ha perso il sorriso a causa della dittatura e ora che vi è un'apparente libertà tocca a lei ritrovarlo. In Dente Per Dente, il tramite per riuscire in quest'impresa è un idolo del tempo che fu (per noi italiani, il nome di Carlos Gardel significa poco o nulla, ma in Argentina è alla pari di un simbolo nazionale), segno che tramite le cose positive del passato si può pensare di ricostruire un'intera nazione.
In questa insolita odissea che coinvolge i protagonisti della storia, vi è anche l'apparizione di alcune persone realmente esistite. Oltre allo scrittore Gabriel García Márquez, che a differenza del vero Borges il Premio Nobel lo ha vinto davvero, vi sono anche Frank Sinatra e Fidel Castro, qui ritratti in una maniera un po' eccentrica che si inquadra nella volontà di Juan Sasturain di rendere il tutto un'allegoria della situazione attuale.
All'inizio della prima storia, avevamo un protagonista senza nome, senza scopo e senza identità. Alla lettura dell'ultima pagina di questo epilogo, invece, ci ritroviamo con un Perramus che è riuscito a ritrovare sé stesso - così come è accaduto alla sua nazione -  e, sostenuto da amici e alleati fidati, può guardare al futuro con relativo ottimismo.
Non sappiamo come proseguirà la sua esistenza narrativa, né è così importante apprendere questo dettaglio. Sappiamo solo che le pagine non scritte su di lui saranno costellate di altre, incredibili avventure. E non può esserci finale migliore.

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