L'estetica - se così possiamo definirla - dei film con i supereroi che impera almeno dal 2012, dall'uscita del primo film sugli Avengers, ha toccato anche altre produzioni. Già abbiamo visto come almeno una produzione Netflix, ovvero iBoy, altro non sia che un film su un nuovo supereroe.
Poiché se è vero che i supereroi più celebri della Marvel e della DC Comics sono in mani sicure altrove, è altrettanto vero che nulla impedisce di provare a creare nuovi personaggi. Eroi che nascono direttamente sullo schermo.
Come nel caso di Jolt - Rabbia Assassina (Jolt), film diretto da Tanya Wexler, scritto da Scott Wascha e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 23 luglio 2021.
Lindy Lewis (Kate Beckinsale) è una donna affetta da una grave forma di disturbo esplosivo intermittente, che non le consente di interagire con le altre persone in quanto c'è il forte rischio che compia contro di loro atti di violenza immotivati.
Per contenere questo suo disturbo uno psichiatra di nome Ivan Munchin (Stanley Tucci) crea un dispositivo che rilascia una piccola scarica elettrica nel corpo di Lindy Lewis, consentendole di calmarsi.
Questo le permette di ottenere un primo appuntamento con un contabile di nome Justin (Jai Courtney), con il quale inizia poi una relazione. Ma quando Justin viene ucciso, Lindy si imbarca in una missione di vendetta per scoprire il suo assassino e il tutto potrebbe ulteriormente aggravare la sua condizione.
Quella che vediamo in questo film è una vera e propria origin story di una nuova supereroina, una di quelle che non sfigurerebbero negli Avengers. Lindy Lewis, infatti, appare come una sorta di Hulk al femminile (come dite, esiste già?), mixata però anche con la Selene di Underworld, interpretata dalla stessa attrice.
Ci sono gli elementi base per questo. Un tragico background (sintetizzato in uno spiegone iniziale di alcuni minuti), un dramma stile morte di zio Ben che cambia la vita della protagonista, i dilemmi morali se andare oltre un certo limite, la comprensione che da grandi poteri derivano... insomma, avete capito (e c'è anche una scena post-credit, ovviamente).
A suggerire qualche ulteriore aggancio col Marvel Cinematic Universe, troviamo anche un attore che ne ha fatto parte, ovvero Stanley Tucci - il Dr. Erskine in Captain America: Il Primo Vendicatore. In più, durante l'epilogo, l'apparizione speciale e inaspettata di un'altra, nota attrice in versione Nick Fury - ma senza benda sull'occhio - che prelude a possibili, futuri sviluppi.
Jolt cerca di rifarsi al MCU anche quando cerca di inserire elementi, se non proprio comici, quantomeno di stacco dalla trama per dare al lettore un qualche momento di sollievo, ma in questo caso non ci riesce sino in fondo e alcune trovate più che comiche risultano ridicole, togliendo spazio alla seriosità iniziale del personaggio di Lindy Lewis, che cambia così in maniera troppo improvvisa.
La trama principale trova infine una risoluzione, ma un paio di punti rimangono in sospeso, segno che la storia è stata concepita per avere un sequel. Se questo ci sarà non si può prevedere ora, ma speriamo che in qualche modo il percorso narrativo di Lindy Lewis possa continuare e qualcosa venga aggiustato in corso d'opera.
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