venerdì 22 aprile 2022

Fabolous Stack of Comics: Wolfskin


Vi sono personaggi che costituiscono il modello, la base su cui altri personaggi, i cosiddetti epigoni, vengono successivamente ideati.
Se pensiamo al detective letterario, ad esempio, Sherlock Holmes ne è il modello per eccellenza, pur non essendo stato il primo detective letterario in assoluto. Vi è poi un'intera categoria di personaggi, che compaiono sia nei libri che nei fumetti, i quali vengono definiti Tarzanidi (e qui non occorre spiegare su chi siano basati).
Un altro modello ispiratore è Conan, il personaggio ideato da Robert Erwin Howard e ispiratore di altri guerrieri barbari che agiscono in un mondo fantastico, dominato perlopiù dalla violenza e dalla magia nera. Un emulo di Conan è Wolfskin, protagonista di una miniserie di tre numeri pubblicata dalla Avatar Press tra il 2006 e il 2007, scritta da Warren Ellis e disegnata da Juan Jose Ryp.
Il Wolfskin agisce in un mondo in cui deve ancora accadere la deriva dei continenti e dove le spade stanno per cedere il passo alle prime armi a sparo. Il guerriero proveniente dalle terre del nord, mentre si sta dirigendo verso sud, si imbatte in un gruppo di abitanti di un piccolo villaggio che, insospettiti dalla sua presenza nelle loro terre, lo attaccano.
A capo di costoro vi è un uomo che il Wolfskin scopre essere in lotta con suo fratello, il quale ha preso possesso di un villaggio confinante. L'uomo chiede al guerriero delle terre del nord, dunque, di unirsi alla sua causa ed eliminare suo fratello, per riunire i due villaggi come era un tempo. Il Wolfskin, tuttavia, scoprirà ben presto un'altra verità.
In quella che è una differente Era Hyboriana anch'essa radicata nel lontano passato della Terra, troviamo questo emulo di Conan, il cui dio si chiama Wrod invece che Crom, che ha in sé anche qualche tratto dei vichinghi norreni. I due fratelli in lotta, invece, sono come i protagonisti di alcuni film orientali che coinvolgono nelle loro dispute i villaggi da loro tiranneggiati, con i samurai a combattere le battaglie al posto loro.
Insomma, un bel patchwork di generi narrativi dove però alcune cose rimangono solo in superficie. Se infatti le motivazioni dei due fratelli in lotta - per quanto non originali e poco approfondite - sono chiare e immediate, del protagonista della storia, il Wolfskin, arriviamo a conoscere davvero poco.
Chiaro che un certo alone di mistero attorno a lui sia voluto, ma alla fine di mistero e ignoto c'è n'è fin troppo e il personaggio rimane impresso solo per l'immensa carica di violenza che porta con sé, raffigurata in maniera estrema - in un paio di casi eccessivamente estrema - da Juan Jose Ryp.
Anche in merito al background del mondo in cui questo personaggio agisce, è più quello che viene non detto rispetto a quello che viene rivelato. Interessante comunque il contrasto che fa sì che la tecnologia - la magia moderna di quest'epoca - stia per soppiantare la magia classica e gli incantesimi, cosa che porta anche a far perdere fiducia negli dei. Due tipi di realtà a cui il Wolfskin è suo malgrado legato e che non gli permettono di poter vagabondare in pace.

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