Associato spesso a Batman, forse per il suo carattere di spietato giustiziere della notte, Moon Knight appare in realtà come un personaggio diverso e con caratteristiche insolite rispetto agli altri eroi.
Se infatti molti supereroi hanno un'identità civile e una segreta, Moon Knight ha voluto strafare e di identità ne ha ben quattro... o forse anche cinque! Oltre a Marc Spector, la sua vera identità, e Moon Knight, l'alter ego supereroistico, egli adotta anche le identità di Steven Grant (un milionario e produttore cinematografico), Jake Lockley (un tassista) e Mr. Knight (un secondo alter ego supereroistico, giusto per non farsi mancare nulla).
Moon Knight, dopo numerose apparizioni speciali in altre testate Marvel negli anni '70 del ventesimo secolo, esordisce con la sua prima serie regolare nel 1980, realizzata in buona parte da Doug Moench e Bill Sienkiewicz.
Da quel momento in poi non si contano più le altre serie e miniserie di cui Moon Knight è stato protagonista. Una di queste, pubblicata tra il 2016 e il 2017 per un totale di 14 numeri, si intitola Moon Knight: Lunatico (Moon Knight by Lemire & Smallwood), scritta da Jeff Lemire e disegnata da Greg Smallwood, con contributi aggiuntivi di Francesco Francavilla e James Stokoe.
Marc Spector si risveglia all'improvviso in un manicomio, picchiato da degli inservienti e con la dottoressa a capo della struttura che tenta di convincerlo che Moon Knight e le sue avventure sono solo un parto della sua mente creato dal suo disturbo dissociativo di personalità. E a riprova di quest'affermazione, il manicomio ospita altri pazienti, che in realtà sono Marlene, Gena, Crawley e gli altri alleati di cui l'eroe ci circonda.
Che infine Marc Spector debba accettare questa presunta verità? Eppure Khonshu ancora appare nelle sue visioni e cerca di convincerlo che questo è il piano di un suo antico nemico e che Moon Knight deve fuggire per ripristinare la realtà come era un tempo. Come può una mente a pezzi come quella di Marc Spector trovare infine un equilibrio?
Dopo che l'apparizione di Mr. Knight - nelle storie precedenti - sembrava aver sancito la personalità predominante di Marc Spector, si torna per questa serie regolare diventata maxiserie al conflitto di personalità multiple che fa capo all'eroe e al suo dualismo con Khonshu.
La trama generale - partendo dal presupposto narrativo che il sonno della ragione di un uomo abbia generato dei mostri - è in realtà una metafora dell'accettazione di sé stessi in primo luogo per essere poi accettati anche dagli altri. Accettazione con tutti quelli che possono essere considerati i nostri difetti: se non siamo noi i primi a vederli come parte di noi stessi, sarà la società stessa che ci allontanerà e ci isolerà, come se fossimo dei folli.
Marc Spector deve dunque riunire tutti i suoi alter ego sotto un'unica personalità dominante, per essere davvero sé stesso e accettare la realtà per ciò che è. Sempre che la realtà che abbiamo sotto i nostri occhi sia davvero l'unica esistente.
Nulla di nuovo sotto il sole, o meglio sotto la luna, per questo personaggio, così come il duplice ruolo di Khonshu come angelo custode/diavolo tentatore e l'ambiguità della figura divina a cui l'essere umano chiede risposte in merito a troppe domande che non possono trovare una piena risoluzione.
Questi due temi che percorrono l'intera serie vengono descritti in maniera efficace, fatto salvo un lento inizio, diventando ben presto una sorta di tutt'uno. Un unicum narrativo, un'unica personalità finale.
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