giovedì 7 aprile 2022

Prime Video Original 12: The Turning - La Casa del Male


Il tema della casa/maniero/castello/chipiùchehapiùnemetta stregato ha spesso fatto breccia nella letteratura horror, sin dai tempi del romanzo gotico e dal capostipite del 1764 Il Castello di Otranto (The Castle of Otranto) di Horace Walpole.
Uno dei capolavori letterari inseribili in questo contesto è Il Giro di Vite (The Turn of the Screw), di Henry James, pubblicato nel 1898. Tale opera è poi servita da base per un adattamento intitolato The Turning - La Casa del Male (The Turning), diretto da Floria Sigismondi e scritto da Carey Hayes e Chad Hayes.
Il film, prodotto dalla Universal, approda nei cinema il 24 gennaio 2020, prima di essere acquisito da Amazon Prime Video e distribuito a partire dal 18 maggio 2021.
Ci troviamo nel 1994. L'insegnante Kate Mandell (Mackenzie Davis) diviene l'istitutrice privata di Flora Fairchild (Brooklynn Prince), la cui precedente tutrice è fuggita di notte per ragioni misteriose e scomparsa nel nulla.
Una volta giunta presso l'ampia tenuta dove vive la bambina, Kate Mandell conosce il fratello di Flora, l'arrogante Miles Fairchild (Finn Wolfhard), e la governante Mrs. Grose (Barbara Marten).
Ben presto, strani eventi iniziano a verificarsi in quella tenuta: visioni spettrali, voci di persone non presenti, rumori che paiono provenire dall'oltretomba. Eventi che rischiano di trascinare la donna in un vortice di follia.
Come detto, il tema della dimora stregata è ben presente nel cinema da tempo e gli esempi in tal senso sono molteplici: dal classico Shining di Stanley Kubrick alla saga infinita di Paranormal Activity. Oppure, in tema di pellicole ispirati a romanzi gotici (un gotico post-moderno in questo caso), Haunting - Presenze, di Jan De Bont.
The Turning non aggiunge nulla a questo argomento che non sia già stato visto e provato in precedenza e non cerca di percorrere strade nuove, affidandosi piuttosto a sentieri narrativi sicuri.
I consueti e prevedibili jump scare, un giardino/labirinto alla Shining, esseri umani che non usano la logica da esseri umani, bambini insopportabili fino all'eccesso (non so quanto sia stato voluto, nel caso lo sia stato complimenti per aver raggiunto l'obiettivo in pieno: volevo lanciare Mike Wheeler nel Sottosopra a un certo punto).
La trama offre anche interessanti spunti iniziali (quale ad esempio il rapporto tra Kate Mandell e la sua madre malata, una Joely Richardson in scena per pochi minuti ma comunque imperante), salvo poi procedere verso scenari prevedibili e prestabiliti che fanno capo ai concetti di realtà illusoria e follia/malvagità umana, con una protagonista che sembra voler andare incontro coscientemente al proprio destino finale poco appagante.
Si potrebbe obiettare che è proprio il tema in sé della casa stregata che ha ormai offerto tutto quello che poteva offrire... eppure i due film iniziali della saga di The Conjuring sembrerebbero voler suggerire il contrario. Almeno fino al prossimo esorcismo.

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