domenica 1 maggio 2022

A scuola di cinema: L'Ultimo Boy Scout (1991)

1988: Dopo aver completato la sua bozza di sceneggiatura per Arma Letale 2 (Lethal Weapon 2), lo sceneggiatore Shane Black decide di prendersi un periodo sabbatico dalla scrittura. Un periodo che arriva a durare circa due anni, a causa della fine di una relazione a cui lo scrittore teneva molto e che quindi lo colpisce nel profondo.
Shane Black passa dunque intere giornate, settimane, mesi, spesso senza parlare con nessuno, dove le uniche cose che fa durante il giorno sono fumare sigarette e leggere romanzi tascabili, fino a quando - in una sorta di esperienza catartica - decide di trasferire tutta la sua amarezza e la sua frustrazione in una sceneggiatura che veda protagonista un personaggio che rispecchi la sua situazione.
Tale sceneggiatura diviene infine la base di un celebre film.


La sceneggiatura di Shane Black riceve subito un'offerta da parte della Carolco Pictures, la quale è disposta a sborsare un compenso di ben 2 milioni e 250 mila dollari. Allo stesso tempo sul piatto c'è anche un'altra proposta, da parte della Silver Pictures di Joel Silver e della Warner Bros., pari a un milione e settecentocinquantamila dollari.
Nonostante sia più bassa, lo sceneggiatore decide di accettare quest'ultima, in quanto sa che a gestire la produzione della pellicola sarà Joel Silver, a cui deve un debito di riconoscenza per aver fatto produrre Arma Letale.
Dopo aver considerato Jack Nicholson come protagonista, il produttore decide di rinnovare la collaborazione con Bruce Willis, affidandogli il ruolo principale di Joe Hallenbeck, dopo che la loro partnership - iniziata sul set di Trappola di Cristallo (Die Hard) e proseguita con 58 Minuti per Morire (Die Hard 2) - è incappata in un piccolo passo falso col film Hudson Hawk - Il Mago del Furto (Hudson Hawk). Come regista viene scelto Tony Scott.
A Shane Black vengono chieste delle modifiche alla sceneggiatura, ritenuta troppo cupa e violenta, cosa che porterebbe il film a essere vietato ai minori.
Il personaggio di Milo, l'antagonista di Hallenbeck, ad esempio, in una scena uccide i componenti di una famiglia solo per il fatto che essi si ritrovano vicini al lungo di un suo incontro. Milo si diletta inoltre a girare snuff movie, infliggendo tramite i suoi uomini tremende torture a donne rapite. Una di queste è la moglie di Joe Hallenbeck, Sarah, la quale alla fine lo uccide con la pistola di suo marito prima che costui la faccia a pezzi con una motosega. Il confronto finale, invece, avviene in acqua, su dei motoscafi, e non in uno stadio di football.
Quando Bruce Willis viene scelto come attore protagonista, chiede subito che la trama del suo personaggio che va al salvataggio di sua moglie sia revisionata, poiché ha già fatto questo nei due film della saga di Die Hard e non intende ripetersi una terza volta. In realtà la cosa è in principio voluta dalla produzione, per far credere che questo film sia una sorta di capitolo apocrifo della saga e attirare così il pubblico.
La richiesta dell'attore viene comunque accolta e la persona da salvare diviene così la figlia di Hallenbeck, Darian.
Le riprese iniziano in via ufficiale l'undici marzo 1991, tenendosi in California.
Le tensioni tra il regista Tony Scott, il produttore Joel Silver e Bruce Willis non tardano ad arrivare. Willis, ormai una star hollywoodiana di alto profilo, continua a chiedere modifiche alla trama e alterazioni della sceneggiatura. Silver, dal canto suo, decide di supervisionare ogni aspetto della produzione, anche il più insignificante, attirandosi le ire di tutti, in particolar modo di Bruce Willis.
La regia di questo film per Tony Scott si rivela perciò un'esperienza da incubo: oltre a non aver alcuna voce in capitolo sulla lavorazione, quando si rifiuta di girare delle scene si trova infine costretto a eseguire gli ordini di Joel Silver, il quale minaccia di licenziarlo e di non dargli neanche un centesimo.
Anche il rapporto lavorativo tra Bruce Willis e l'altro attore protagonista, Damon Wayans, non è dei più idilliaci e i due giungono infine a detestarsi l'un l'altro.
Oltre alle tensioni sul set, in una sorta di apoteosi si rischia anche la sommossa il giorno in cui centinaia di comparse vengono convocate presso il Los Angeles Coliseum al fine di girare delle scene aggiuntive di alcune riprese già effettuate. La produzione decide infine all'ultimo momento di non procedere con queste riprese, ma nessuna delle comparse ne viene informate in maniera preventiva.
Cosicché, quando costoro giungono nei pressi del set e apprendono la cosa, con l'aggravante che non riceveranno alcuna paga per quel giorno, la rabbia e il malcontento crescono in pochi minuti, tanto che iniziano a lanciarsi contro le barriere protettive per invadere il set. Alla fine occorre l'intervento della polizia in tenuta antisommossa per placare gli animi ed evitare danni ulteriori.
Le riprese si concludono il 9 giugno 1991.
Un nuovo incubo costella la fase di post-produzione quando, in fase di montaggio, non meno di sette montatori vengono assunti e licenziati in maniera rapida nel tentativo sia di eliminare le scene più violente che di dare un ordine al girato di Tony Scott. Dopo un primo montaggio respinto in toto dalla Warner Bros., in quanto ritenuto inguardabile, viene contattato Stuart Baird, che riesce infine a mettere un po' di ordine nel caos.
L'Ultimo Boy Scout (The Last Boy Scout) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 13 dicembre 1991. A fronte di un budget di 43 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale 115 milioni di dollari.
Questo film rappresenta anche l'ultima collaborazione tra Joel Silver e Bruce Willis. Le tensioni che hanno avuto sul set portano entrambi a decidere di non prolungare la partnership lavorativa. Come risultato indiretto di ciò, Joel Silver viene anche escluso dalla produzione dei film successivi di Die Hard.
Quasi superfluo dire che Tony Scott non avrà una seconda collaborazione sia con Silver che con Willis, anche se ha modo di dirigere qualche anno dopo un altro film incentrato sul football grazie a The Fan - Il Mito (The Fan)... ma questa è un'altra storia.

1 commento:

  1. Pensa tu... quanti casini possono succedere dentro una produzione. Mi chiedo sempre come riescano a barcamenarsi specie se due attori si detestano... :o

    Moz-

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