domenica 15 maggio 2022

A scuola di cinema: Assassinio sull'Orient Express (1974)

1934: Viene pubblicato il romanzo Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express), scritto da Agatha Christie.
Basato in parte anche su eventi realmente accaduti - nello specifico il rapimento del figlio di Charles Lindbergh - l'opera vede il rinomato investigatore Hercule Poirot indagare su un macabro omicidio avvenuto sul celebre treno che percorreva la tratta da Parigi a Istanbul, dismesso poi nel 1977. Anche Agatha Christie viaggiò su questo famoso mezzo di trasporto, nel 1931.
Tale omicidio viene presto collegato a un drammatico fatto di cronaca che coinvolge alcuni dei passeggeri e che potrebbe aver trovato la sua risoluzione proprio sull'Orient Express, in quello che si rivelerà uno dei casi più intricati che Poirot abbia mai affrontato.
Dopo molti anni, tale romanzo viene anche adattato per il grande schermo, in quello che è il primo film a colori che vede protagonista il celebre detective belga.


Negli anni '60 del ventesimo secolo, Agatha Christie concede i diritti di sfruttamento cinematografico di alcuni suoi romanzi per dei lungometraggi in bianco e nero incentrati su Miss Marple, interpretata da Margaret Rutherford.
Ben presto la scrittrice si pente di questo quando vede che le sue storie sono state adattate come delle sorte di commedie e, dopo l'uscita nel 1965 di Poirot e il Caso Amanda (The Alphabet Murders), dove compare il primo Hercule Poirot cinematografico Tony Randall, decide che finché sarà in vita non concederà più alcun'altra opzione su una sua opera.
Le storie della scrittrice, tuttavia, risultano sempre tra le più vendute a livello mondiale e il cinema non intende rinunciarvi così facilmente.
La società EMI Films ha un asso nella manica in più: uno dei suoi produttori, John Brabourne, è il suocero di Lord Louis Mountbatten, imparentato coi reali di Inghilterra e in buoni rapporti di amicizia con Agatha Christie. Il presidente della EMI, Nat Coleman, gli chiede dunque un aiuto e alla fine Lord Mountbatten riesce a convincere la scrittrice - dietro la promessa di un adattamento più fedele - a concedere i diritti per il suo romanzo ambientato sull'Orient Express.
Come regista viene scelto Sidney Lumet, anche se la sua agente cerca di convincerlo a non accettare, ritenendo il progetto uno stupido film ambientato su un treno, ma a Lumet piace l'atmosfera inglese, in contrasto con un altro incarico a Los Angeles che gli è stato prospettato.
Sidney Lumet vuole un cast composto da sole star e per raggiungere questo obiettivo decide di ottenere per prima l'approvazione dell'attore più noto all'epoca, ovvero Sean Connery, sulla cresta dell'onda grazie ai film della saga di 007 e con cui il regista ha peraltro già collaborato in precedenza. Costui accetta e, in poche settimane, i rimanenti componenti del cast vengono selezionati.
L'attrice più difficile da convincere si rivela essere Ingrid Bergman. In principio Lumet le propone il ruolo della Principessa Dragomiroff, già offerto a Marlene Dietrich che aveva rifiutato, in quanto si era ritirata dalle scene e non intendeva cambiare idea al riguardo. Lei, tuttavia, desidera un'altra parte, quella di Greta Ohlsson. Lumet cerca di dissuaderla, affermando che quello è un ruolo minore, ma Ingrid Bergman è inflessibile e quindi alla fine il regista decide di accettare.
Pur essendo Ingrid Bergman nata in Svezia, ha qualche difficoltà a interpretare un personaggio di nazionalità svedese, in quanto gli anni di permanenza in paesi anglosassoni le hanno fatto perdere l'accento natio. Viene dunque assunto un vocal coach per aiutarla a pronunciare le sue battute con la giusta intonazione.
Nonostante i componenti del cast siano tutti attori rinomati, ognuno di loro accetta un ingaggio di 100.000 dollari. A Sean Connery viene inoltre garantita una percentuale sugli incassi.
Il ruolo di Hercule Poirot viene proposto in prima battuta ad Alec Guinness e Paul Scofield, ma nessuno di loro è disponibile. Viene scelto allora Albert Finney. Costui, tuttavia, all'epoca ha 37 anni, mentre il personaggio di Hercule Poirot ne ha non meno di 55, anzi con ogni probabilità più di 60. Per ovviare a questo, si provvede a un apposito make-up per cui occorrono comunque alcune ore.
In quello stesso momento Albert Finney sta anche recitando in un'opera teatrale e c'è bisogno dunque di un modo per garantire le necessarie ore di sonno. Viene dunque affittata un'ambulanza che preleva giornalmente l'attore dalla propria abitazione mentre è ancora in pigiama e sul mezzo vengono compiuti i lavori preliminari di trucco, fino all'arrivo presso gli studi cinematografici, dove il make-up viene completato (spesso con Finney che sonnecchia nel mentre). Considerata che la sua è la parte più rilevante, all'attore viene garantito l'ingaggio più alto.
Così come Albert Finney, anche altri attori sono impegnati a teatro e così possono recitare solo durante il giorno per poi recarsi la sera a interpretare l'opera teatrale oppure durante i weekend.
Le riprese si tengono in Inghilterra presso gli Elstree Studios e in location in Francia e Turchia.
Lumet decide di girare la scena dell'interrogatorio di Greta Ohlsoon (più di quattro minuti) con una sola ripresa senza tagli, che l'attrice porta a termine in maniera mirabile
La scena finale, con la rivelazione, occupa ben otto pagine di sceneggiatura (per un totale di quasi 30 minuti). Per Albert Finney si rivela particolarmente sfiancante portarla a compimento, considerato che alcune riprese devono essere effettuate anche più volte e da diverse angolazioni. Anche per gli altri componenti del cast, inoltre, non è così semplice continuare a restare immobili e col corretto portamento per così tanto tempo.
Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express) viene distribuito nei cinema inglesi a partire dal 22 novembre 1974. A fronte di un budget di 1 milione e cinquecentomila sterline, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale circa 28 milioni di dollari. Ingrid Bergman vince inoltre l'Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista.
Agatha Christie riesce a partecipare alla premiere del film, in quella che si rivela come la sua ultima apparizione pubblica. Rimane particolarmente soddisfatta, giudicando questo adattamento il migliore mai tratto dai suoi romanzi. Ha un solo rammarico: i baffi di Poirot non sono i migliori e più curati al mondo, come invece quelli portati dal personaggio di sua creazione.
Anche dopo la scomparsa della scrittrice, nel 1976, nuovi adattamenti vengono prodotti, tra cui una nuova avventura di Hercule Poirot con un altro attore... ma questa è un'altra storia.

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