A seguito dell'uscita dei due Giant-Size, nel 1975 inizia a essere pubblicata la serie regolare a cadenza bimestrale Super-Villain Team-Up, che porta avanti la trama dell'improbabile e difficile alleanza tra Namor il Sub-Mariner e il Dr. Destino, i quali diverranno i protagonisti assoluti di questa testata, nonostante il titolo faccia presagire che ci potrebbero essere anche alleanze tra altri supercriminali.
Una prima saga che si dipana nei primi quattro numeri viene scritta da Tony Isabella, Jim Shooter e Bill Mantlo e disegnata da George Tuska, Sal Buscema, George Evans e Herb Trimpe. La pletora di sceneggiatori e artisti fa capire che la serie in principio fatica a trovare un team creativo stabile.
A seguito dell'ennesima diatriba tra loro, Namor e Victor Von Doom decidono di sciogliere un'alleanza praticamente mai nata. Namor torna dunque su Idrobase, la sua attuale dimora, ma la trova conquistata da tre suoi nemici: lo Squalo Tigre, il Dr. Dorcas e Attuma.
Il Dr. Destino decide di approfittare della situazione per dimostrare a Namor l'utilità della loro alleanza, decisamente preferibile a quelle che considera baruffe prive di significato. I tre supercriminali, tuttavia, si riveleranno una minaccia più insidiosa del previsto anche per Von Doom.
Questa prima minisaga segue la traccia principale dei due Giant-Size. Namor e il Dr. Destino hanno tutto l'interesse di allearsi, entrambi ne trarrebbero beneficio, ma le loro diverse personalità li pongono prima o poi l'uno contro l'altro... fino a quando una differente minaccia riesce a riunirli nuovamente.
La trama procede dunque su due livelli. Da una parte c'è l'aspetto più prettamente supereroistico, con gli "eroi" impegnati a sconfiggere i criminali intenzionati a conquistare il mondo (andava di moda nel secolo scorso, sapete)... qui con la particolarità che almeno uno di questi cosiddetti eroi condivide lo stesso obiettivo dei suoi avversari.
Dall'altro lato, invece, c'è lo sviluppo di due personaggi rimasti privi di una serie regolare e anche di una parte della loro identità a causa di eventi pregressi. Namor è orfano dei cittadini di Atlantide, caduti in catalessi, una situazione molto simile a quando, qualche tempo prima, uscì da una ultradecennale amnesia e sembrò ritrovarsi orfano in un mondo a lui ignoto. E colui che cercò di sfruttare questa cosa per i propri fini fu proprio il Dr. Destino.
Il quale invece, dopo tante sconfitte subite dai Fantastici Quattro e altri eroi, pur di non ammettere di essere a loro inferiore attribuisce il tutto al suo orgoglio e cerca di rimediare a suo modo, potendo anche contare sull'affetto del popolo di Latveria (particolare introdotto da Stan Lee e Jack Kirby, ma che qui diventa cardine delle trame).
Ma è appunto talmente orgoglioso da perpetuare quegli stessi errori commessi in passato e l'alleanza con Namor naufraga prima ancora di iniziare... per l'ennesima volta. Forse è il caso di passare alle maniere forti.
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