sabato 21 maggio 2022

A scuola di cinema: Darkman (1990)

1987: Dopo aver diretto il seguito de La Casa (The Evil Dead), Sam Raimi progetta di dirigere un film incentrato su un supereroe, essendo un grande appassionato dei fumetti di questo genere. Tenta allora di assicurarsi i diritti prima di Batman, poi quelli di The Shadow, ma in entrambi i casi non riesce a concludere nulla, in quanto entrambi i personaggi sono opzionati per altri progetti.
Ed è allora che il regista decide di creare un proprio supereroe, il quale tragga ispirazione anche da questi due personaggi, per forgiare qualcosa di totalmente nuovo. Nasce così Darkman.


L'idea iniziale di Sam Raimi è incentrata su un uomo in grado di modificare il proprio volto per brevi periodi di tempo. Scrive dunque un primo, breve trattamento intitolato The Darkman, per cui trae ispirazione dai film horror della Universal Pictures usciti tra gli anni '30 e '40 del ventesimo secolo e da altre opere quali Il Fantasma dell'Opera ed Elephant Man che lo portano a concepire infine un personaggio rimasto sfigurato nel volto.
Il trattamento di Sam Raimi viene opzionato proprio dalla Universal, che dà il via libera al progetto e chiede una sceneggiatura completa. Rami scrive le prime bozze con l'aiuto di Chuck Pfarrer, Robert Tapert e di suo fratello Ivan Raimi il quale - vista la sua esperienza come dottore - si rivela fondamentale nel descrivere l'autenticità delle scene a sfondo medico e scientifico.
Dopodiché la sceneggiatura viene passata a Daniel Goldin e Joshua Goldin, i quali revisionano i dialoghi precedenti, aggiungendone di nuovi, e inseriscono più scene d'azione. Anche Joel Coen ed Ethan Coen, amici di Sam Raimi, si occupano, pur non accreditati, di un'ulteriore revisione. Alla fine vengono prodotto non meno di dodici bozze di sceneggiatura.
Per il ruolo di Peyton Westlake/Darkman, Sam Raimi propone il suo attore feticcio Bruce Campbell, ma la Universal non lo ritiene la scelta più adatta. Vengono considerati dunque altri attori quali Gary Oldman o Bill Paxton, il quale riferisce del processo di casting a un suo amico, Liam Neeson. Costui decide di parteciparvi e si aggiudica infine la parte. Per la rabbia e la delusione, Paxton per alcuni mesi non rivolge più la parola a Neeson.
In preparazione alla parte, l'attore entra in contatto con la Phoenix Society for Burn Survivors, un'organizzazione che aiuta le persone rimaste sfigurate in volto a rientrare nella società.
Per il ruolo della protagonista femminile, Julie Hastings, la Universal in prima battuta vorrebbe Julia Roberts, ma costei decide di impegnarsi con le riprese di Pretty Woman. Non aiuta, inoltre, che l'attrice abbia avuto una relazione - bruscamente interrottasi - con Liam Neeson e durante un'audizione le difficoltà di interazione tra i due appaiano evidenti.
Dopo aver considerato altre attrici quali Demi Moore e Bridget Fonda, la parte viene infine assegnata, dietro richiesta specifica di Raimi, a Frances McDormand, moglie di Joel Coen e vicina di casa del regista.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 19 aprile 1989, tenendosi a Los Angeles.
Liam Neeson ogni giorno si sveglia alle tre di notte e deve sottoporsi continuamente a sessioni di trucco e make-up che in principio durano anche cinque ore (salvo infine arrivare a tre), per poi impegnarsi sul set per le tredici ore successive, lasciando le ore rimanenti per il sonno. L'attore non si fa problemi ad accettare questa sfida, l'unica difficoltà che gli si presenta è quella di riuscire a parlare in maniera appropriata con dei denti posticci.
Dal canto suo, Sam Raimi ha qualche problema a contenere il temperamento di Frances McDormand, la quale non ci sta a interpretare il classico ruolo della "damigella in pericolo da salvare", e ha con lei svariate discussioni in merito ad alcune divergenze creative. La loro amicizia, tuttavia, non viene intaccata da questo.
Bruce Campbell riesce comunque in un certo senso a comparire nel ruolo di Darkman, grazie alla scena finale, con una delle tante identità adottate dal personaggio.
Le riprese si concludono nell'agosto 1989.
Il processo di editing si rivela alquanto intricato poiché il primo montatore selezionato, David Stiven, a un certo punto è vittima di un esaurimento nervoso e abbandona l'incarico.
La Universal contatta allora un secondo montatore, Bud Smith, mentre Sam Raimi e il produttore Robert Tapert vengono mandati in vacanza in Florida per circa tre settimane. Al loro ritorno i due scoprono, con loro grande sorpresa, che la durata del film è stata portata dalle iniziali due ore a 85 minuti. In particolare, sono state eliminate tutte quelle inquadrature ritenute strane, tipiche dei film di Raimi.
Quando viene a sapere cosa è accaduto, il compositore Danny Elfman minaccia di restituire il proprio compenso e di far togliere il suo nome dai credits.
A complicare le cose, inoltre, la pellicola non ottiene buoni riscontri negli screening preliminari. Pur avendo ormai portato avanti un'originale campagna di marketing, la Universal si convince infine di avere un flop tra le proprio mani e decide di distribuirlo nelle sale così com'è.
Sam Raimi e Robert Tapert, tuttavia, non ci stanno. Durante il weekend che precede la distribuzione, accompagnati da un altro montatore, Bob Murawski, si introducono negli uffici della Universal e all'insaputa di tutti aggiungono al montaggio finale circa altri 10 minuti, soprattutto quelle scene ritenute strane. Quando gli esecutivi della Universal scoprono cosa è accaduto, sono furiosi, ma ormai è troppo tardi. La manovra azzardata, però, alla fine paga.
Darkman viene distribuito nei cinema americani a partire dal 24 agosto 1990. A fronte di un budget di 14 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale 49 milioni di dollari.
Essendosi il film rivelato un discreto successo, viene dapprima prodotto nel 1992 un pilot - mai andato in onda - per una possibile serie televisiva basata sul personaggio. Dopodiché vengono distribuiti nel 1995 e nel 1996 due sequel, pensati per il mercato direct-to-video, i quali non vedono coinvolti Sam Raimi o Liam Neeson, sostituito da Arnold Vosloo: Darkman II - Il Ritorno di Durant (Darkman II: The Return of Durant) e Darkman III - Darkman Morirai (Darkman III: Die Darkman Die).
Sam Raimi invece avrebbe infine coronato il suo sogno di dirigere un celebre supereroe qualche anno dopo grazie a Spider-Man... ma questa è un'altra storia.

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