mercoledì 15 febbraio 2023

Netflix Original 107: Calibre


Era un gruppo di amici che voleva solo passare qualche giorno lontano dalla città e dalle troppe responsabilità della vita odierna. Amici il cui unico desiderio era immergersi nei boschi e nella natura e passare qualche momento di totale relax e divertimento. Fino a quando l'orrore non ha colpito.
Stiamo parlando ovviamente di Un Tranquillo Weekend... ah no? No, in questo caso si tratta di Calibre, film scritto e diretto da Matt Palmer e distribuito su Netflix a partire dal 29 giugno 2018.
Due amici di lunga data, Marcus (Martin McCann) e Vaughn (Jack Lowden), si concedono qualche giorno di vacanza per andare a caccia nelle foreste scozzesi, prendendo alloggio presso l'hotel di un villaggio sito a pochi passi da un folto bosco.
Un villaggio il cui leader, Logan McClay (Tony Curran), spera di riportare a un periodo florido, dopo una grave crisi economica che ha praticamente reso la città semideserta.
Durante la prima battuta di caccia, avviene tuttavia un drammatico evento. Un evento che avrà forti ripercussioni sull'amicizia tra Marcus e Vaughn e che cambierà per sempre le loro vite.
Anche se l'ho detto in maniera ironica all'inizio, il film ispiratore di questa pellicola è Un Tranquillo Weekend di Paura di John Boorman, con cui condivide soprattutto la storia di partenza, ma cerca anche di tracciare un altro percorso narrativo.
In particolare, nel film di Boorman i reietti erano coloro che venivano dalle grandi città (ovvero il gruppo con Jon Voight e Burt Reynolds) e divenivano dunque le vittime di ignoti e presunti carnefici, esperti di un territorio a loro ignoto.
In Calibre, invece, i carnefici sono gli uomini delle grandi città, che arrivano a corrompere le piccole realtà con la loro avidità e cupidigia, fino a far divenire i suoi abitanti, i reietti di oggi, come loro, se non peggio.
E su entrambi i lati, alla fine, non vi possono essere vincitori, solo perdenti.
Duole dire, tuttavia, che i due attori protagonisti non si impegnano più di tanto. Inoltre, una volta che il film raggiunge il suo immediato climax col drammatico evento che dà vita a una altrettanto drammatica serie di conseguenze, la storia si sussegue in maniera abbastanza prevedibile e non ritengo ci siano particolari colpi di scena degni di nota.
E forse non era nemmeno questa l'intenzione. Si vedono persone realizzate nella vita e felici che iniziano a discendere nell'abisso del peccato. Fino a che, scrutando troppo l'abisso, questo inizia a guardare dentro di loro e a corromperli. E quando si inizia a sprofondare, risalire in cima diventa più difficile a ogni secondo che passa. A ogni scelta che si fa.

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