giovedì 23 febbraio 2023

Fabolous Stack of Comics: Books of Magic


Eh sì, cari amici vicini e lontani, lo avevamo detto che il concetto di Legacy è ben radicato nel DC Universe e ha assunto varie sfaccettature nel corso del tempo.
Un'eredità eroica che può assumere anche un aspetto magico: lo stregone che trasmette la propria conoscenza all'apprendista, a volte ben motivato, a volte titubante.
Un bivio a cui si ritrova Tim Hunter, il protagonista della miniserie di quattro numeri Books of Magic (The Books of Magic), pubblicata tra il 1990 e il 1991, scritta da Neil Gaiman e realizzata da quattro differenti artisti: Charles Vess, Scott Hampton, John Bolton e Paul Johnson.
Timothy Hunter è un ragazzo inglese come tanti: orfano di madre, vive nelle periferie di Londra col padre operaio, forse disoccupato a causa delle politiche economiche di Margaret Thatcher, e passa la maggior parte del proprio tempo ad andare in giro in skateboard.
Questo fino al giorno in cui incontra la Brigata del Trench, ovvero John Constantine, il Dr. Occult, Mister E e lo Straniero Fantasma, i quali gli rivelano che lui in futuro potrebbe divenire uno dei più potenti maghi mai esistiti, deve solo abbracciare questo destino.
Per aiutarlo a compiere una scelta, i quattro portano il giovane a scoprire il passato, il presente e il futuro della magia del DC Universe, mentre al contempo una setta, la Fiamma Fredda, ha già individuato Tim Hunter come possibile minaccia e gli sta dando la caccia.
Neil Gaiman cambia le carte in tavola con una semplicità e naturalezza che risulta quasi disarmante. Senza quasi che ce ne accorgiamo, indica come motore del cambiamento non più gli eroi che indossano tute colorate o gli stregoni dallo strano look, bensì un ragazzo comune, appartenente alle classi sociali meno agiate e che veste abiti insignificanti.
Nell'era post-thatcheriana che ha creato tanti scompensi, è da questo tipo di persona che deve arrivare il cambiamento, poiché è portatore di quei valori che sono andati perduti nel tempo e conosce il valore del sacrificio.
In quella che è la formazione alla magia (e alla vita) di Tim Hunter, Neil Gaiman attinge all'intero DC Universe, prima di tutto recuperando dai meandri della continuity DC due personaggi, seppur storici, semisconosciuti come Il Dr. Occult e Mister E e donando loro delle nuove personalità. E successivamente ricollegandosi a tutta la storia conosciuta del DC Universe, esplorando con abilità le varie epoche temporali (non così scontato come potrebbe apparire).
Questo permette anche che ogni capitolo della storia sia realizzato da un artista differente. O meglio, un illustratore differente, ognuno col proprio stile magico che aggiunge quel tocco di leggiadria e fascino al tutto.
Non possono mancare inoltre decine di guest star d'eccezione, compresi gli Eterni creati da Neil Gaiman stesso, che continua così, dopo Sandman, a costruire un proprio micromondo magico.
Non si può non notare come Tim Hunter presenti qualche tratto in comune con Harry Potter, il quale è stato creato però solo qualche anno dopo: oltre al look, anche il fatto che abbia un gufo come protettore. Ma per quanto possa apparire affascinante pensarlo, J.K. Rowling non ha copiato da Gaiman ed entrambi si sono - per loro stessa ammissione - ispirati a fonti comuni.
Non è una storia d'azione, a Neil Gaiman non interessa scriverne: è la storia di cinque persone speciali i cui destini si intrecciano lungo la via della magia, che può assumere connotati sia positivi che negativi. Una via lungo la quale ci si può perdere con facilità ed è poi difficile riprendere il giusto sentiero.

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