domenica 12 febbraio 2023

A scuola di cinema: Fuga di Mezzanotte (1978)

6 Ottobre 1970: Billy Hayes, uno studente statunitense, sta cercando di contrabbandare hashish nel suo paese dalla Turchia, legando i sacchetti contenenti la sostanza stupefacente attorno al suo corpo. Tre precedenti tentativi sono andati a buon fine, ma il quarto gli risulta fatale. Le guardie dell'aeroporto, infatti, in allerta dopo alcuni attacchi terroristici, lo notano e lo arrestano.
Una prima condanna per possesso di droga, di poco superiore ai quattro anni, diviene un ergastolo quando la pena viene commutata in contrabbando, infine ridotto a trent'anni di detenzione.
Le autorità statunitensi cercano di ottenere l'estradizione di Billy Hayes, ma il governo turco si oppone e la prigionia dello studente perdura per cinque anni.
Nell'ottobre del 1975, poco tempo dopo essere stato trasferito in un carcere di minima sicurezza, Billy Hayes riesce a fuggire e ad attraversare il confine con la Grecia, ritornando infine dopo alcune ultime traversie negli Stati Uniti.
Questa sua esperienza diviene poco tempo dopo oggetto di un celebre adattamento cinematografico.


Nel 1977, Billy Hayes - in collaborazione con lo scrittore William Hoffer - scrive un libro autobiografico relativo a quanto accadutogli in Turchia intitolato Fuga di Mezzanotte (Midnight Express), i cui diritti di sfruttamento cinematografico vengono opzionati dalla Columbia Pictures per un adattamento la cui regia è affidata ad Alan Parker.
Una prima sceneggiatura viene affidata a Oliver Stone. A quel tempo costui è praticamente sconosciuto nell'ambiente cinematografico, avendo fino a quel momento sceneggiato e diretto un film horror a basso budget intitolato La Regina del Male (Seizure). L'intento è dunque che lui realizzi un trattamento che sia poi revisionato da Alan Parker, a cui magari riconoscere l'unico accreditamento.
Quando, dopo circa sei settimane, Oliver Stone consegna la propria sceneggiatura, tuttavia, essa è ritenuta così di buon livello da non rendere necessario nessun altro accorgimento. Così Stone resta l'unico accreditato.
D'intesa con la produzione, la sceneggiatura di Oliver Stone drammatizza ancor di più gli eventi accaduti a Billy Hayes, alterando alcuni particolari. Ad esempio nel film gli viene attribuito il brutale omicidio di una guardia, Hamidou, quando invece nella realtà costui fu ucciso da un ex detenuto che aveva subito sevizie da lui e, notandolo bere thè fuori da un locale, gli sparò otto colpi di pistola.
Così come Hayes non evase uccidendo una guardia e utilizzando i suoi vestiti, in quanto - essendo l'ultima in cui venne confinato una prigione di minima sicurezza - riuscì a uscire da una porta per attraversare poi il vicino confine con la Grecia.
Inoltre, si vede Hayes rifiutare un rapporto omosessuale che invece intrattenne con un detenuto svedese di nome Arne. Questo probabilmente venne deciso per via della diversa sensibilità che girava attorno al tema dell'omosessualità a quei tempi. Per aver voluto inserire la scena ambientata nella doccia dove avvengono queste avances, il produttore David Puttnam viene licenziato per tre giorni e riassunto solo dietro insistenza di Alan Parker.
Dietro richiesta del regista, per far sì che l'attenzione del pubblico sia più concentrata sulla storia del protagonista, si ricercano attori poco noti per le varie parti, oppure ignoti al pubblico americano.
Il ruolo di Billy Hayes è affidato a Brad Davis, un attore che ha lavorato perlopiù per la televisione e per cui questa è la prima parte da protagonista.
L'attore rischia tuttavia seriamente di perdere quest'opportunità in quanto, a causa di un malfunzionamento della sua auto, si presenta con due ore di ritardo all'audizione, sudato e macchiato di olio a motore. Ottiene comunque la parte, vincendo la concorrenza di Richard Gere, inizialmente preferito dalla produzione, e Mark Hamill, che non viene nemmeno preso in considerazione.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 12 settembre 1977, tenendosi a Malta e in Grecia. L'autorizzazione a girare in Turchia viene negata dal governo locale a causa di come vengono ritratte le autorità turche e il sistema penale turco, costringendo dunque la produzione a ripiegare su Malta. Come prigione viene utilizzato Fort St Elmo, una ex fortezza dell'impero britannico.
Nel ruolo di uno dei prigionieri, l'olandese Max, vi è il britannico John Hurt. Costui decide di entrare forse fin troppo nel personaggio, rifiutando di lavarsi e fare il bagno per tutta la durata della lavorazione. Ben presto l'attore arriva a puzzare in una maniera tale che praticamente chiunque evita di avvicinarglisi.
Billy Hayes in persona arriva a lodare l'interpretazione di John Hurt, ritenendolo molto accurata e simile al Max originario.
La drammatica scena in cui Billy Hayes uccide dopo un violento pestaggio il prigioniero Rifki (interpretato da Paolo Bonacelli) e gli strappa la lingua, risulta così autentica e disturbante che i componenti della troupe si rifiutano di girarla. Tocca dunque ad Alan Parker in persona - unico componente rimasto sul set - realizzarla. Ovviamente tale evento non è mai accaduto nella realtà.
Le riprese si concludono il quattro novembre 1977. Il film si conclude con l'evasione di Billy Hayes dalle prigioni turche, ma in principio la sceneggiatura di Oliver Stone dettaglia il non meno travagliato suo viaggio di ritorno verso gli Stati Uniti. Alan Parker, tuttavia, ritiene che il viaggio emotivo del protagonista debba concludersi lì e così quelle scene non vengono realizzate.
Fuga di Mezzanotte (Midnight Express) viene programmato in anteprima al Festiva di Cannes il 18 maggio 1978 e poi distribuito nei cinema americani a partire dal 6 ottobre 1978. A fronte di un budget di due milioni e trecentomila dollari, la pellicola arriva infine a incassare 35 milioni di dollari.
Appare quasi superfluo dire che il film viene censurato in Turchia e mai diffuso nei cinema, venendo trasmesso in televisione solo nel 1992.
Anche in altri paesi il film viene accolto in maniera polemica in certi casi. Alcuni spettatori escono dal cinema di fronte alle scene più disturbanti, come l'omicidio del gatto di Hayes. In Olanda, invece, uno spettatore dà addirittura fuoco al cinema in cui viene proiettata la pellicola.
In principio si parla di un possibile sequel, che dettagli quella parte omessa da Alan Parker, ovvero il ritorno di Billy Hayes negli Stati Uniti. Ma questa possibilità infine svanisce a causa delle troppe polemiche suscitate.
Già poco tempo dopo l'uscita del film, infatti, una delle prime voci critiche è proprio quella di Billy Hayes, che condanna il modo in cui è stato ritratto l'intero popolo turco, il quale non viene mai rappresentato in maniera positiva, ma solo attraverso persone crudeli, mentre lui invece lui ha avuto molti amici tra i turchi, anche durante la sua drammatica esperienza come prigioniero.
Con la conseguenza che il turismo verso questa nazione, in particolare quello proveniente dagli Stati Uniti, crolla a livelli vertiginosi per molti anni, con seri effetti sul debito pubblico del paese.
Dopo numerose dichiarazioni pubbliche, Billy Hayes torna infine in Turchia da uomo libero e non ricercato nel 2007, facendo pubblica ammenda. Anche Oliver Stone nel 2004 chiede scusa pubblicamente per come le prigioni turche, il sistema giudiziario turco e il popolo turco sono stati ritratti.
L'unico a non fare mai pubbliche scuse, invece, è il regista Alan Parker, fino alla sua morte nel 2020. L'unica sua dichiarazione in tal senso è che il film rappresenti un'eccessiva drammatizzazione dei fatti reali.
Nonostante le polemiche che ne conseguono, Oliver Stone vince l'Oscar nella categoria Miglior Sceneggiatura Non Originale, evento che lancia la sua carriera cinematografica... ma questa è un'altra storia.

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