domenica 24 luglio 2022

A scuola di cinema: Mr. Crocodile Dundee (1986)

Maggio 1977: Rod Ansell, un ventiduenne cacciatore di bufali australiano, intraprende un viaggio lungo il fiume Vittoria per compiere una battuta di pesca. A un certo punto la sua imbarcazione si capovolge e affonda, forse perché colpita da un grande pesce o da un coccodrillo, ed Ansell è costretto dunque ad approdare sulla terraferma.
Con sé, Rod Ansell ha solo un coltello, un fucile e qualche scatola di cibo, ma niente acqua, e si ritrova, da solo insieme ai suoi due cani, nell'entroterra/Outback australiano, col più vicino avamposto di civiltà a circa duecento chilometri di distanza. Nessuno verrà a cercarlo, in quanto alla sua famiglia ha detto che sarebbe tornato dopo qualche mese, quindi non lo ritengono disperso.
Rod Ansell vaga per quasi due mesi nell'Outback, sopravvivendo con ciò che trova, cacciando selvaggina, bevendo sangue di mucca, rubando del miele da un alveare, dormendo nella cavità di un albero con un serpente a pochi metri di distanza e in un'occasione affrontando e decapitando un coccodrillo (siccome, per ovvi motivi, il suo è l'unico resoconto, non c'è modo di accertarne la veridicità, tanto che alcuni hanno messo in dubbio l'intera storia).
Alla fine, Rod Ansell giunge presso una fattoria sano e salvo, solo un poco dimagrito, dopo aver sentito le campane delle mucche al pascolo. Qualche tempo dopo si sposa con Joanne Van Os e ha insieme a lei due figli. La sua impresa attira l'attenzione dei media e nel 1979 è il protagonista di un documentario intitolato To Fight The Wild, in cui viene narrata la sua impresa, che diviene anche il soggetto di un libro.
La fama dell'uomo diviene così grande da oltrepassare i confini della sua nazione, tanto che nel 1981 viene anche intervistato dalla BBC durante il programma televisivo Parkinson. Ospitato in un lussuoso hotel per l'occasione, Rod Ansell preferisce dormire sul pavimento nel suo sacco a pelo che utilizzando il letto della sua stanza.
La sua figura diviene dunque da ispirazione per un celebre personaggio cinematografico.


Negli anni '80, Paul Hogan, un comico australiano celebre in patria grazie a uno show a lui intitolato, The Paul Hogan Show, si reca per la prima volta a New York per un viaggio di lavoro, vivendo la classica situazione del pesce fuor d'acqua.
Straniato nel ritrovarsi in una grande città, saluta tutti quelli che incontra, ricevendo da loro silenzi o sguardi confusi e in certi casi viene scambiato per uno scozzese, piuttosto che per un australiano. L'attore pensa allora che l'idea dell'uomo proveniente da una diversa nazione senza grandi città che si ritrova a vivere in una metropoli possa essere una buona idea per un film.
Paul Hogan scrive perciò una sceneggiatura su questo tema insieme ai suoi fidati collaboratori Ken Shadie e John Cornell. Anche il regista che viene scelto, Peter Faiman, è un abituale collaboratore di Hogan per il The Paul Hogan Show.
Poiché la trama si ambienta in parte negli Stati Uniti, vi è inoltre l'obiettivo di distribuire il film in questa nazione, anche con una distribuzione limitata se necessario.
Per raccogliere i fondi necessari a finanziare la pellicola, Paul Hogan e John Cornell vi investono personalmente una somma di 600.000 dollari a testa, attingono a fondi governativi appositi e ricevono poi i restanti soldi da centinaia di investitori. Tra questi vi sono anche Michael Hutchence e i componenti della band musicale INXS, i quali compongono per l'occasione un pezzo della colonna sonora intitolato Different World.
Per il ruolo della protagonista femminile, Sue Charlton, viene scelta Linda Kozlowski, un'attrice teatrale americana che ha con questo film il suo debutto cinematografico. Anche per Paul Hogan, nonostante la sua lunga e intensa carriera artistica in madrepatria, si tratta del primo film per il cinema.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 19 luglio 1985, tenendosi in un primo momento in Australia, in particolare presso il Parco Nazionale Kakadu. Con l'eccezione di Linda Kozlowski, l'intera troupe e cast è composto di australiani.
Siccome il Parco Nazionale copre un ampio territorio e non vi sono degli hotel nelle immediate vicinanze, la troupe e il cast risiedono in delle apposite capanne poste vicino a un campo di minatori e la notte vi è una guardia armata di pattuglia per assicurarsi che non avvengano attacchi da parte di animali.
Il produttore John Cornell si assicura comunque che vi siano sempre delle casse di birra disponibili, in una pausa tra una ripresa e l'altra.
Per la scena dell'attacco del coccodrillo, viene ideato un coccodrillo meccanico la cui costruzione viene a costare 45.000 dollari. Paul Hogan vorrebbe anche qualche inquadratura di un vero coccodrillo, ma questo non è possibile.
Viene invece utilizzato un vero bufalo per la scena del confronto silenzioso tra questo animale e Crocodile Dundee. Siccome Paul Hogan deve stare a breve distanza da lui, l'animale viene parzialmente sedato. Forse anche per questo, il bufalo non si dimostra molto collaborativo e rimane seduto immobile per svariate ore, senza che ovviamente lo si riesca a smuovere vista la sua massa. Occorre infine l'intera giornata per realizzare la scena.
Dopodiché, la produzione si trasferisce a New York per circa sei settimane per girare le restanti scene.
Le riprese si concludono l'undici ottobre 1985.
Mr. Crocodile Dundee (Crocodile Dundee) viene distribuito nei cinema australiani a partire dal 24 aprile 1986. Quando il film viene importato pochi mesi dopo negli Stati Uniti viene "alleggerito" di alcune scene che utilizzano termini appartenenti allo slang australiano, di modo tale che sia comprensibile al pubblico di quella nazione. Per questo motivo, la versione australiana dura circa sette minuti in più rispetto a quella distribuita per gli altri mercati.
A fronte di un budget di quasi nove milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale 328 milioni di dollari. Risulta il secondo maggior incasso per quell'annata dopo Top Gun, oltre a essere il film australiano di maggior successo, superiore anche a Interceptor (Mad Max).
Con questo incredibile risultato un sequel viene immediatamente messo in produzione. Qualcuno, tuttavia, non è affatto entusiasta del successo che la pellicola ha avuto e si tratta di Rod Ansell... ma questa è un'altra storia.

2 commenti:

  1. Da bambina per me era un must. Ora, in effetti, non lo riguardo da almeno 20 anni, chissà se mi piacerebbe oggi come allora!

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    1. A mio avviso il tempo passato un po' si sente, ma certe scene (il bidet, il coltello) rimangono indimenticabili.

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