Non c'è mai pace per i poveri autisti che cercano di sbarcare il lunario facendo qualche rilassante rapina in banca! Dopo Ryan Gosling e il calmo e silenzioso protagonista di Drive, di cui non sappiamo il nome, arriva un altro uomo senza nome - non altrettanto calmo e abbastanza logorroico - nel film L'Autista (Wheelman), scritto e diretto da Jeremy Rush e distribuito su Netflix a partire dal 20 ottobre 2017.
L'Autista in questione (Frank Grillo) riceve quello che sembra un incarico come tanti altri: portare con la sua auto due banditi a compiere una rapina in banca, tenendosi pronto a ripartire una volta che il colpo è stato compiuto.
Prima che ciò accada, però, l'Autista riceve la chiamata di colui che dichiara essere il mandante della rapina, il quale gli ordina di prendere la sacca dei soldi e abbandonare i due banditi. Dalla decisione che l'Autista prenderà, si scatenerà una serie di eventi la cui risoluzione rischia di divenire sempre più problematica per l'Autista. Eventi che - suo malgrado - alla fine arriveranno a coinvolgere anche la sua famiglia.
Il film segue un modello narrativo particolare - seppur non originale - sia in termini di ambientazione che di progressione della storia. L'azione, infatti, si svolge unicamente negli abitacoli delle due automobili che saranno utilizzate nel corso della pellicola o nelle loro immediate vicinanze.
Anche quando i personaggi si trovano distanti da tale ambientazione, il punto di vista dello spettatore rimane sempre quello di osservatore invisibile all'interno del mezzo, quasi stesse spiando fatti che non lo riguardano.
Ci sono molti film che riducono l'ambientazione a uno o pochi elementi (ad esempio una stanza, come accade in La Parola ai Giurati), quello che è importante in questi casi è vedere come la storia viene portata avanti, visto che il rischio di non assistere a fatti che aiutano a comprendere la trama sussiste.
In questo caso si risolve facendo affidamento sulla tecnologia moderna e la piena realizzazione di cosa è accaduto e le varie motivazioni giunge al protagonista attraverso svariate chiamate telefoniche che riceve in auto e messaggi Whatsapp. Questo stesso, immediato e al contempo abile, stratagemma era stato utilizzato anche in Locke con Tom Hardy. In questo caso però gli eventi vengono più caricati ed estremizzati nel contesto di quello che è un film d'azione alla Fast & Furious degli esordi, ma senza le gare automobilistiche.
La trama in sé dunque è un heist movie classico con un raggio d'azione limitato, ma non per questo limitante. Segue i classici schemi di questo tipo di film ed è giusto che sia così.
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