mercoledì 20 luglio 2022

Prime Video Original 22: Don't Worry


In un ruolo divenuto immediatamente iconico, Joaquin Phoenix in Joker del 2019 interpretava un comico di strada di nome Arthur Fleck che, dopo aver compreso che l'intera esistenza è una mera barzelletta che non fa ridere e l'intera società è il palcoscenico su cui avviene questo triste spettacolo, si ribella a questo intero sistema, mettendo a ferro e fuoco quella stessa società e i suoi componenti (la famiglia, il lavoro, il mondo dello spettacolo).
Siccome, però, Joaquin Phoenix è un attore molto versatile, ha interpretato anche un personaggio, basato su una persona realmente esistita, che rappresenta in un certo senso l'opposto di Arthur Fleck. Questo accade in Don't Worry (Don't Worry, He Won't Get Far on Foot), scritto e diretto da Gus Van Sant e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 29 agosto 2018.
Il film si basa sull'omonima autobiografia scritta da John Callahan, interpretato appunto da Joaquin Phoenix. Callahan, quando ha appena ventun anni, rimane tetraplegico a seguito di un terribile incidente stradale, mentre si ritrova ubriaco su un'automobile insieme a un'altra persona.
Dopo essere uscito dall'ospedale, John Callahan entra in un gruppo degli Alcolisti Anomini gestito da Donnie Green (un quasi irriconoscibile e bravissimo Jonah Hill), che comincia a riportarlo sulla retta via dandogli preziosi consigli e non mostrando commiserazione per la sua situazione.
John Callahan trova dunque un modo per sfogare la propria creatività disegnando delle vignette satiriche, impregnate di humour nero e politicamente scorrette, che attirano l'attenzione di alcuni giornali e l'ostracismo di alcuni lettori.
Anche se Joaquin Phoenix è il protagonista assoluto, con Jonah Hill come perfetta spalla, vi sono anche dei graditi camei di altri attori quali Jack Black e Rooney Mara.
Il film punta molto su un certo sentimentalismo, ma non di bassa lega, mostrando due facce della stessa medaglia, rappresentate appunto dal personaggio di John Callahan.
In principio, infatti, appare come un uomo che discende in un inferno personale che si è creato da solo, cedendo ai propri demoni e incolpando altri delle sue disgrazie. Ma man mano che la sua evoluzione personale prosegue, grazie anche alle persone che incontra dopo il suo incidente e gli mostrano quegli aspetti della vita che prima non aveva considerato, Callahan si tramuta in un uomo nuovo e migliore.
Con ogni probabilità, il film ha preso come riferimento la vita personale di John Callahan per creare una sorta di percorso interiore cinematografico in cui molti possano ritrovarsi (l'alcool può essere sostituito da altri vizi e la valvola di sfogo - che in questo caso è il disegno satirico - può assumere molte sfaccettature).
Insomma, si dice senza mezzi termini che siamo noi gli artefici del nostro destino e che bisogna andare oltre le avversità che la vita ci fa affrontare per trovare un nostro percorso. Sentimentalismo, come detto, ma appunto non di bassa lega nel contesto in cui viene mostrato. La storia di John Callahan rimarrà dunque presente nella nostra memoria.

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